Riforma pensioni: Quota 100 “per la fase di transizione”, ma gli esodati sono ancora in attesa

La riforma delle pensioni giallo-verde: l'introduzione di Quota 100 non convince l'Ocse. La replica di Tria. Resta da risolvere la questione degli esodati non salvaguardati. Le dichiarazioni di Durigon, Alboni e Metassi.

Riforma pensioni: ultime novità sulla nona salvaguardia per gli esodati

Il giudizio negativo dell’Ocse sulla riforma delle pensioni giallo-verde è stato respinto dai Vice Premier Matteo Salvini e Luigi di Maio, i quali hanno difeso con fermezza Quota 100, il nuovo dispositivo per le pensioni anticipate che consente il collocamento a riposo una volta raggiunti 62 anni d’età e 38 di contributi. In risposta alle critiche dell’Ocse, che consiglia di abrogare Quota 100, il Ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha dichiarato che Quota 100 “serve ad affrontare un problema di transizione”.

Il Ministro Tria ha chiarito che tale problema è collegato alla riforma delle pensioni “di alcuni anni fa, fatta per dare stabilità e sostenibilità al sistema pensionistico”, che ha provocato, “specie nel breve termine, un’interruzione di quel turnover naturale della forza lavoro”. Le osservazioni  del Ministro Tria su Quota 100 confermano in pieno la natura provvisoria della misura.

Opzione donna: non per le donne esodate

Fanno discutere le affermazioni esternate via social della Vice presidente della Camera Maria Edera Spadoni, a proposito di Quota 100 ed Opzione donna.  “Tanta cecità istituzionale per certi versi rischia coinvolgere anche le nostre donne esodate che non avendo i 35 anni della LG 243 /2004 art.1 comma 9 con un ipotetica soluzione attraverso OD rischierebbero oltre alla decurtazione a VITA del 30% della legge anche un pedaggio oneroso x raggiungere i 35 anni (tutto assurdo e non certo a favore delle donne )”, ha commentato Elide Alboni, amministratrice del Comitato “Esodati Licenziati e Cessati”.  

Questione esodati: le dichiarazioni di Luigi Metassi

Luigi Metassi, amministratore del Comitato “Esodati Licenziati e Cessati”, ha commentato le ultime affermazioni del sottosegretario al Ministero Claudio Durigon, in merito agli esodati rimasti esclusi dalle otto salvaguardie pensionistiche già varate. Nel corso di un’intervista rilasciata a il “Manifesto” l’esponente della Lega ha affermato: “Come ministero del Lavoro abbiamo chiesto all’Inps quanti esodati fossero rimasti e l’Inps ci ha risposto che non ce ne sono”. 

“L’intervista dimostra quanto poco interesse abbia questo establishment politico ad approfondire seriamente la questione e soprattutto a risolverla concretamente. È difficile entrare in argomento col piede giusto anche per i giornalisti se non si è vissuto personalmente la materia della quale si è portati, talvolta gioco forza, a trattare”, ha dichiarato Metassi in esclusiva a MyMagazine.

“Durigon era sindacalista e non può non sapere che esiste una fase previgente il pensionamento che è tutelata dalla Costituzione e da numerose sentenze tra le quali, la 822/1988 è letteratura che non può essere ignorata. Sarebbe cosa grave se, come sindacalista prima e come sottosegretario al Ministero del Lavoro ora, non avesse consapevolezza di questo”, ha precisato l’amministratore del Comitato “Esodati Licenziati e Cessati”.

Metassi ha proseguito:” Per altro verso, è inaccettabile che chi ha potere di incidere sulle sorti del Paese e dei cittadini continui da mesi a scaricare su INPS la responsabilità di una risposta assurda. Dal momento che nessuno ha mostrato di ravvisare motivo per intervenire nei confronti dell’Istituto previdenziale, non vedo alternative all’ipotesi che la richiesta all’Istituto non sia stata formulata nel migliore dei modi. Il nostro Comitato è sempre pronto a dare il suo contributo nell’elaborare il il quesito nella maniera corretta, esaustiva e inequivocabile. Fintanto però che Durigon resta arroccato sulle sue convinzioni, disdegnando di incontrare i comitati meno accomodanti, a noi non resta altro che continuare a proporci interrogandoci sulle ragioni profonde di cotanta irriducibilità”.

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