Pensioni anticipate, Opzione donna. Armiliato:”Le donne non sono naufraghi da salvare”

Intervista di MyMagazine ad Orietta Armiliato, amministratrice del Comitato Opzione Donna Social sulle pensioni anticipate con Opzione donna e la proroga.

Pensioni anticipate, Opzione donna. Armiliato:"Le donne non sono naufraghi da salvare"

Le ultime novità su Opzione donna vengono dal sottosegretario al Ministero del Lavoro, Claudio Durigon, il quale ha dichiarato che verrà stabilita la proroga di Opzione donna al 2019 in occasione della Legge di Bilancio 2020. Per molte donne tale soluzione non è sufficiente e chiedono che Opzione donna venga resa strutturale.

Orietta Armiliato, amministratrice del Comitato Opzione Donna Social sostiene che sia necessario trovare soluzioni che consentano alle lavoratrici di andare in pensione anticipatamente rispetto ai requisiti vigenti, che siano alternative ad Opzione donna. MyMagazine ha chiesto chiarimenti in merito all’amministratrice del CODS.

Perché una lavoratrice non dovrebbe puntare ad accedere ad Opzione donna per andare in pensione anticipatamente, essendo una misura già esistente, anche se penalizzante, ma dovrebbe invocare misure alternative? 

“La virtuosità di questa misura sta nel permettere alle donne di raggiungere la quiescenza a 59 anni, rispetto alla legge che ne impone quattro in più rispetto ad Ape e sette in più rispetto alla pensione ordinaria, la contropartita però è la rinuncia ad una fetta importante di pensione per via del metodo di calcolo ovvero l’applicazione del contributivo puro anziché del retributivo e/o del misto che spetta alle donne comprese in questa fascia di età.

Tutto ciò ha senso quanto più si è distanti dall’applicazione della legge che ha imposto a TUTTI i lavoratori, a far data dall’anno 1996 il sistema contributivo: siamo tutti capaci a comprendere che rendere strutturale questa legge andrebbe a cozzare contro il dettato vigente e dunque, se la si proroga ancora per qualche anno, come abbiamo proposto noi del CODS ovvero fini alla fine di questa legislatura (ammesso che ci si arrivi…) e quindi al 2022 massimo 2023″, ha precisato Armiliato.

È una soluzione attendere la proroga di Opzione donna anno dopo anno?

“Sicuramente all’esecutivo fa buon gioco corrispondere alla richiesta incessante ma miope delle donne che chiedono di prorogare la misura fino al 2019 e poi forse…può darsi…vedremo…chissà…. si attuerà il “di anno in anno” ma, come abbiamo detto più e più volte questa “comodità” non giova certo alle lavoratrici. Perciò il CODS non accetta di sostenere norme A TEMPO che valgono solo se sei nata nell’anno premiato in quella specifica legislatura: tutto ciò è irrispettoso, molesto, discriminante ed intollerabile.

Le Donne non sono naufraghi da salvare come dice chi sostiene che Opzione Donna sia “una zattera di salvataggio” ma lavoratrici da rispettare esattamente come tutti gli altri; basta con questa assenza di leggi che le escludono, sempre, mentre vengono sfruttate per sopperire ad un welfare carente per non dire assente”

Fino a quando dovrebbe essere prorogata Opzione donna?

“Se le analisi tecnico-economiche hanno certificato la bontà di questo istituto, la si renda dunque accessibile per i prossimi quattro/cinque anni tanto più che ha carattere opzionale così che le donne possano pianificare il proprio futuro con la dovuta serenità e, nel frattempo, che si lavori ad altre opportunità così come anche le organizzazioni sindacali unitariamente propongono“.

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