Riforma pensioni: Quota 100 va avanti, ma anche i tagli alle pensioni

Le ultime novità sulle pensioni con Quota 100. le dichiarazioni di Conte e Tria. L'analisi di Brambilla sul taglio alle pensioni d'oro.

Pensioni 2019: Quota 100 e rivalutazione, le ultime novità

Continuano a destare preoccupazione i conti pubblici, in questi giorni sotto la lente d’ingrandimento dell’Ue. In una nota della Presidenza del Consiglio viene precisato che Il Governo ha preso “atto dell’esito della valutazione della Commissione Europea circa il rispetto della Regola di riduzione del debito nel 2018, secondo la quale vi sarebbero i presupposti per l’apertura di una procedura di disavanzo eccessivo. Nel Rapporto sul Debito inviato alla Commissione lo scorso 31 maggio, il Governo ha presentato una serie di giustificazioni (i cosiddetti fattori rilevanti) per il mancato rispetto della riduzione del rapporto debito/PIL nel 2018.  In chiave prospettica, sono state anche fornite stime e valutazioni che indicano che nell’anno in corso l’Italia rispetterà i dettami del Patto di Stabilità e Crescita“.

Insieme alle stime di indebitamento netto “vanno calcolati gli effetti delle minori spese derivanti da accantonamenti prudenziali riguardanti le più cospicue misure adottate dal Governo nel corso dell’anno. Sulla base delle informazioni ad oggi disponibili, la minore spesa ragionevolmente risulterà pari ad un ulteriore 0,07 percento del PIL e l’indebitamento netto si attesterebbe al 2,1 per cento del PIL. Migliorerebbe in misura corrispondente il saldo strutturale, con effetto compensativo ancora più marcato rispetto al gap registrato nel 2018″, si legge nella nota.

Reddito di cittadinanza e Quota 100: le dichiarazioni di Conte e Tria 

Dopo le rassicurazioni del Ministro del lavoro, Luigi Di Maio sulle pensioni con Quota 100, arrivano le dichiarazioni del Premier Giuseppe Conte, il quale, in conferenza stampa da Hanoi , ha dichiarato che una modifica in senso riduttivo a Quota 100 ed al Reddito di cittadinanza “non è assolutamente all’ordine del giorno”. “Entrambe le misura verranno applicate integralmente“, ha aggiunto. “Lavoriamo con il Mef perché si prefigurano dei risparmi di spesa“, visto che alcune somme erano state “un po’ sovradimensionate”, ha chiarito il Premier.

A proposito della procedura d’infrazione a carico dell’Italia per disavanzo, il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, in un’intervista al Tg1 ha precisato: “La Commissione europea non ha aperto una procedura d’infrazione, ma ha dichiarato che ci sono i presupposti per una procedura. Adesso si aprirà un dialogo costruttivo”. Per quanto riguarda le pensioni con Quota 100 ed il Reddito di cittadinanza, Tria ha puntualizzato che “non verranno toccate, sono leggi dello Stato, tutti coloro che hanno acquisito diritti vedranno questi soddisfatti questi diritti”. “Poiché ci eravamo posti in modo molto prudenziale in partenza, adesso stiamo vedendo che ci saranno dei risparmi in qualche modo sostanziali”. Sembra chiaro, in ogni caso, che i risparmi non costituiranno, un “tesoretto”, ma verranno incamerati per la copertura parziale del deficit.

Ricalcolo delle pensioni d’oro: per Brambilla è un “taglio a tutti gli effetti”

Il ricalcolo delle “pensioni d’oro”, per Alberto Brambilla, Presidente Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali è un vero è proprio taglio “che colpisce peraltro le rendite pensionistiche già maggiormente vessate da metodo di calcolo e tassazione”.

“Da giugno scatterà quello che, impropriamente, è stato presentato come un “ricalcolo delle pensioni cosiddette d’oro” sulla base dei contributi versati: in realtà, un “taglio” vero e proprio che, per percentuale e durata, non ha precedenti. Più corretto sarebbe definirlo un incremento tra il 15% e il 40% di imposte su pensioni peraltro già assoggettate a una tassazione superiore al 40%. Un taglio che genererà entrate per lo Stato per circa 70 milioni di euro all’anno  per un totale di circa 350 milioni, considerata la durata quinquennale della misura che grava su pensioni già assoggettate a una forte tassazione e che non beneficiano di alcuna agevolazione o deducibilità”, viene precisato in un dossier pubblicato su “Il Punto Pensioni & Lavoro”.

“Se fossimo un Paese normale, le dichiarazioni del Ministro del Lavoro sulle pensioni di importo oltre i 100mila euro lordi (55mila netti, una bella differenza) dovrebbero essere perseguite come “false comunicazioni”, con l’aggravante dell’istigazione all’odio di classe; infatti, il Ministro insiste sul verbo “ricalcolare” quando è ormai noto a tutti che il ricalcolo è pressoché impossibile”, ha chiarito Brambilla.

Tagli alle pensioni alte

Fonte: Elaborazioni a cura Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali
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