Riforma pensioni e Legge di Bilancio: la mini rivalutazione delle pensioni

Le ultime novità sulla riforma delle pensioni e la legge di Bilancio 2020. La rivalutazione delle pensioni al centro della mobilitazione sindacale.

Pensioni anticipate: le novità dal Decreto crescita

Le linee guida della Legge di Bilancio 2020 non soddisfano i sindacati. “Cgil, Cisl, Uil attendono la convocazione da Palazzo Chigi e l’avvio dei tavoli di trattativa su tutti quei temi della nostra piattaforma che non hanno ricevuto risposte convincenti, a partire dal fisco e dalla previdenza”, ha dichiarato il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo.

Dopo la Cisl, anche la Uil ha annunciato il proprio sostegno alla manifestazione dei sindacati dei pensionati indetta per sabato 16 novembre al Circo Massimo a Roma. “Non vorremmo che, nel dibattito parlamentare e nel confronto all’interno della maggioranza, la manovra peggiorasse ulteriormente: sarebbe una beffa”, ha osservato il leader della Uil.

“La scarsità di risorse ha già creato problemi. La cosiddetta mini rivalutazione è così irrisoria da essere irritante, tanto più che per le pensioni non è stata prevista neanche alcuna riduzione delle tasse. I pensionati, dunque, saranno in piazza sabato 16 novembre. La Uil sosterrà la manifestazione e chiederà alle categorie degli attivi di fare altrettanto, garantendo una presenza particolarmente significativa”, ha aggiunto Barbagallo.

Rivalutazione delle pensioni, Bonfanti: “Una vergogna”

Uno dei temi alla base della mobilitazione dei sindacati dei pensionati è quello della rivalutazione delle pensioni. La rivalutazione ipotizzata dal Governo per le pensioni comprese tra 1.500 e 2.000 euro lordi, definita ” mini rivalutazione”, secondo Gigi Bonfanti, segretario generale della Cisl Pensionati, è una “vergogna”. “Dare 53 centesimi in più al mese ai pensionati è una cosa scandalosa!”, ha dichiarato Bonfanti, per il quale: “Il Governo non si rende conto probabilmente che erogare una cifra così bassa in più al mese ad un pensionato corrisponde alla possibilità di non potersi comprare nessun bene necessario, ma giusto forse solo una caramella. E’ questa la rivalutazione che il governo pensa di attuare per poter rispondere alle nostre richieste volte a migliorare la condizione di vita dei pensionati? Noi diciamo assolutamente no”, ha precisato il leader sindacale.

“Ci opporremmo con tutte le nostre forze, in primis con la manifestazione del 16 novembre, di fronte ad una decisione che, anziché andare incontro ai bisogni dei pensionati, non fa che umiliarli e mortificarli ancora di più, non riconoscendo loro i giusti diritti e le giuste pretese dopo una vita di sacrifici e sudore”, ha sottolineato Bonfanti. Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil chiedono: “Il ripristino di un sistema di rivalutazione equo che tuteli il potere d’acquisto delle pensioni e la ricostruzione del montante come base di calcolo per chi ha subìto il blocco negli anni precedenti”.

La Silver Economy come risorsa per il Paese

Nel 1° Rapporto Censis-Tendercapital sui buoni investimenti  l’invecchiamento della
popolazione viene interpretato in termini di “Silver economy”, riferendosi ai redditi, ai patrimoni, ai consumi, ma anche a fabbisogni, stili di vita e valori degli anziani, senza dimenticare gli aspetti critici come la non autosufficienza. Nel dossier si viene presa in considerazione la longevità come una risorsa e come fonte di nuove opportunità di investimento.

Si legge nel Rapporto: “Il miglioramento nel tempo di condizioni igieniche, alimentazione, sanità, attenzione alla tutela della salute ha reso la sfida della vecchiaia sempre meno dura e affrontabile per le persone: si vive più a lungo perché si vive meglio, con una speranza di vita in Italia tra le più alte nella UE. Infatti, nel nostro Paese: la speranza di vita media di una persona è 82,7 anni, a fronte di un dato medio UE di 80,9 anni: 1,8 anni in più;  per le donne la speranza di vita è 84,9 anni, mentre il dato medio Ue è 83,5 anni: +0,9 anni;  per gli uomini la speranza di vita è 80,6 anni, a fronte di una media Ue di 78,3 anni: +2,3 anni.

Uno degli aspetti che viene messo in evidenza nel Rapporto Censis-Tendercapital è che “alla potenza economica, gli anziani uniscono una produzione di servizi di utilità sociale che è ormai irrinunciabile per il benessere collettivo. Infatti, sono generatori di welfare irrinunciabile“. “9,6 milioni si occupano dei propri nipoti e di questi ben 3,6 milioni lo fa regolarmente. Un care che consente a molte donne di stare nel mercato del lavoro senza subire decurtazioni di reddito, ad esempio per pagare una baby sitter o per prendere un part-time. Inoltre, 7,6 milioni di anziani erogano soldi alle famiglie di figli e/o ai nipoti, di questi 1,7 milioni lo fa regolarmente”, chiarisce lo studio.

Ma non è tutto: “Si stimano in 5,1 milioni gli anziani che si occupano di altri anziani e di questi un milione lo fa regolarmente”. Inoltre “sono 1,2 milioni gli anziani che svolgono attività gratuite in associazioni di volontariato, con una produzione di servizi, prestazioni e attività di vario tipo in una pluralità di ambiti che contribuisce a migliorare coesione sociale e qualità della vita nelle comunità”.

L’invecchiamento della popolazione non è più visto come un costo per la collettività, ma come una risorsa e questo grazie alla diffusione dell’idea di Silver Economy, definita come l’insieme di servizi e di prodotti destinati alla platea degli over 65. Per tale ragione, immaginare un quadro di riferimento favorevole alla Silver Economy significa in primo luogo diffondere il tema nei confronti di tutti i possibili attori”, ha affermato in una nota Paolo Capone, segretario generale dell’UGL. “L’obiettivo è quello di dare vita a una vera e propria filiera al servizio dell’età e dell’invecchiamento che agisca da leva per lo sviluppo di un’industria innovativa”, ha osservato.

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