Riforma pensioni e Legge di Bilancio. I chiarimenti di Di Maio su Quota 100

Pensioni e Legge di Bilancio: Le linee guida del Governo. Le dichiarazioni di Gualtieri, Di Maio e Furlan. Ancora nulla per gli esodati non salvaguardati.

Riforma pensioni e Ue, Di maio rassicura:"Quota 100 non si tocca"

Archiviato il risultato delle elezioni regionali in Umbria, l’attenzione è ora rivolta alla Legge di Bilancio 2020. “Quattro sono i pilastri della nostra strategia: gli investimenti, la riduzione del carico fiscale su lavoro e impresa, più risorse alle famiglie e welfare ed il Sud“, ha dichiarato Il Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, nel corso dell’iniziativa di Poste italiane “Sindaci d’Italia”, nell’illustrare le linee guida degli interventi previsti dal Governo.

In tema di riforma delle pensioni, la misura di Quota 100 rimarrà in vigore fino alla sua scadenza naturale e non subirà alcun correttivo, come ha precisato il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio via social. ” Più ascolto le persone più capisco che il governo deve agire con una voce univoca che non crei dubbi e perplessità tra la gente. E per fare questo vanno chiarite il prima possibile tutte le misure in manovra. Così da evitare fraintendimenti o strumentalizzazioni”, ha dichiarato il leader del M5S l’indomani della sconfitta elettorale.

“Forse serve anche un programma di governo più dettagliato, che ci permetta di indicare le cose da fare e che implicitamente contenga anche quelle che non vanno mai fatte. Penso ad esempio a Quota 100. Come ho avuto modo di ribadire nei giorni scorsi questa misura rimarrà intatta. Ma in svariate circostanze è stata messa in discussione, generando confusione anche tra la gente. Se avessimo avuto un contratto di governo, ciò che non c’era scritto non si sarebbe potuto neanche ipotizzare e quindi alcune incomprensioni magari non si sarebbero nemmeno verificate”, ha aggiunto.

Pensioni e Legge di Bilancio, Furlan: “Noi non molliamo”

Gli interventi previsti nella Legge di Bilancio 2020 sono stati giudicati insufficienti dai sindacati  dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil, che hanno indetto il 16 novembre 2019 una manifestazione unitaria nazionale a Roma. Il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, ha annunciato la partecipazione del sindacato da lei diretto all’evento. “Sarà una giornata importante di mobilitazione ed un buon modo per dire al governo: noi non molliamo, a partire proprio dai pensionati italiani che meritano più rispetto e considerazione”, ha dichiarato Furlan.

“Sono anni che attendono invano la rivalutazione delle loro pensioni. Conte li aveva definiti ‘avari’ citando Molière. E’ stato un brutto esempio, come pessima è stata la proposta, davvero inaccettabile, di Grillo di togliere il diritto di voto agli anziani. Noi al contrario saremo in piazza il 16 novembre per affermare l’esigenza di un patto tra le generazioni, tra anziani e giovani, per riannodare i fili del dialogo sociale. Gli anziani meritano più rispetto e risposte concrete dal Governo e dalla politica e la Cisl si batte con loro e per loro” ha aggiunto il leader della Cisl, definendo “davvero stucchevole questo continuo rimettere in discussione ogni giorno il contenuto della manovra economica e ribadendo la necessità di riconfermare “senza ulteriori rinvii, l’impegno che era stato preso con il sindacato” sulle priorità da affrontare.”

“Aspettiamo l’apertura di un confronto serio per una riforma fiscale che parta dall’esigenza di ridurre le tasse ai lavoratori ed ai pensionati. Questo era il primo elemento di discontinuità rispetto al passato che avevamo chiesto al Governo Conte due. Se hanno cambiato idea lo dicano con chiarezza. Sono temi importanti, molto sentiti dalla gente e dalle persone che noi rappresentiamo. Stiamo sollecitando l’apertura di un tavolo di confronto sulla previdenza, senza toccare quota 100″, ha precisato Furlan.

Continua la battaglia degli esodati non salvaguardati

La drammatica questione dei 6.000 esodati esclusi dalle salvaguardie pensionistiche varate non è stata ancora risolta. “L’assurdo delle proroghe “anno x anno ” di procedimenti indispensabili previdenziali vedono dal 2012 il capestro e dramma del #calvario#esodati”, ha osservato Elide Alboni, amministratrice del Comitato Esodati Licenziati e Cessati.

“Di anno in anno si è creata un infinita lotteria che ha tenuto con il fiato sospeso migliaia di persone ed infine nella LgdB 2017 ha generato quello che NON doveva accadere come l’ esclusione di circa 6000 persone a totale Diritto. Le salvaguardie per correggere il gravissimo errore Esodati del governo Monti/Fornero potevano essere una o nove per ripristinare il congruo transitorio ( normalmente tra una legge previdenziale e la sua riforma dai 7 ai 10anni ) ma da subito non dovevano essere annuali e non a consuntivo annuale …. meccanismo peggio di un travaglio senza fine”, ha aggiunto Alboni, sottolineando: “La politica non può più procastinarne la sanatoria. Otto anni sono TROPPI”.

“Gli ultimi 6.000 #ESODATI, che hanno gli stessi diritti dei 144.00 Esodati già in pensione e sono esasperati di essere sistematicamente confusi con altre platee, chiedono che si metta finalmente termine al loro calvario che DEVE essere risolto solo e soltanto con la RIAPERTURA DELL’ULTIMA OTTAVA #SALVAGUARDIA estendendo per tutte le categorie in essa contenute (e non solo per una di esse come è stato finora), la maturazione del requisito al 31/12/2021, da inserire in QUESTA Legge di Bilancio“, ha precisato Gabriella Stojan, coordinatrice del Comitato 6.000 Esodati Esclusi.

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