Riforma pensioni, le richieste dei sindacati dei pensionati. Prosegue il dibattito su Quota 100

Le ultime novità sulla riforma delle pensioni. Confermata la manifestazione sindacale di sabato prossimo. Le dichiarazioni di Pedretti e Furlan.

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Tutto è pronto per la manifestazione indetta dai sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil per sabato prossimo, 16 novembre 2019, a Roma al Circo Massimo. Lo ha ricordato il segretario generale dello Spi- Cgil Ivan Pedretti. “Sabato 16 novembre scendiamo in piazza per difendere i nostri diritti e per chiedere di essere ascoltati. Dal governo abbiamo ottenuto poco. Quella che ci aspetta sarà una battaglia lunga ma necessaria”, ha dichiarato in un video diffuso via social.

Ci sono  le pensioni che devono essere rivalutate. Ci sono le tasse che devono essere abbassate. C’è la 14esima che va data a chi ne ha più bisogno. C’è soprattutto una legge nazionale per la non autosufficienza da conquistare perché serve davvero al paese”, ha chiarito l’esponente sindacale. “Mi dispiace  per chi ci vorrebbe invisibili e defilati. Se ne dovrà fare una ragione. I pensionati e le pensionate sono una grande forza e hanno sempre aiutato i giovani, sono un terzo del paese e hanno diritto a vivere una vita migliore insieme ai propri figli e nipoti”, ha sottolineato Pedretti.

Pensioni e Legge di Bilancio 2020: le dichiarazioni di Furlan

Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl, nel corso dell’incontro con il Premier Conte sulla manovra economica ha precisato:” Serve coerenza e chiarezza da parte del Governo sulla manovra economica e sull’impegno per la riduzione del cuneo fiscale,  il mantenimento di Quota 100, la lotta all’evasione fiscale”. A proposito delle pensioni Furlan ha sottolineato: “C’è davvero troppo poco in manovra per tutelare la dignità di milioni di pensionati. Bisogna trovare una soluzione al tema della rivalutazione delle pensioni e della non autosufficienza”.

Pensioni Quota 100: prosegue il dibattito

Stando alle dichiarazioni di vari esponenti di Governo, Quota 100 proseguirà la sperimentazione triennale e successivamente non verrà rinnovata. Nonostante abbia mostrato evidenti lacune e criticità, sono in molti a ritenere che non sarebbe stato possibile abolirla “tout court” con il passaggio al nuovo Governo, ma che sarebbe opportuno apporre qualche correttivo per renderla più equa.

Secondo Mauro D’ Achille, amministratore del gruppo Lavori e Pensioni: Problemi e soluzioni, “Quota cento andrebbe applicata, per i due anni residui in cui esisterà, soltanto alle categorie individuate da Ape Social: in questo modo, la si potrebbe addirittura mitigare nei limiti, sarebbe economicamente più sostenibile, sarebbe più equa in quanto la flessibilità in uscita e su base volontaria sarebbe destinata ai più meritevoli di attenzione”.

Ricordando che rimane tuttora irrisolta la questione dei 6.000 esodati rimasti esclusi dalle otto salvaguardie pensionistiche varate nel corso degli anni, da otto anni senza reddito e pensione, riportiamo le dichiarazioni espresse in un post sul gruppo di D’Achille di Luigi Metassi, amministratore del Comitato Esodati Licenziati e Cessati, intervenuto nel dibattito su Quota 100: “In virtù delle aspettative generate da quella legge, c’è chi ha già assunto impegni a lasciare il lavoro nel corso del prossimo biennio. Costoro vanno tutelati al pari di come avrebbero dovuto tutelare a suo tempo gli esodati perchè, se ora cancellassero Q100 senza predisporre una adeguata alternativa, costoro diverrebbero esodati al pari dei precedenti.

Ora, decida il governo come agire, ma queste persone devono avere certezza della tutela e non vi può essere certezza se si cancella una legge previdenziale promettendo alternative a posteriori. Tanto meno vi può essere fiducia se le promesse provengono da un governo che potrebbe dimettersi ancor prima di festeggiare il Martedì grasso”.

“Le regole si possono cambiare e talvolta sarebbe stato anche salutare avvenisse ( vedi le pensioni baby ) ma SENZA MAI lasciare coloro che in quella fase aveva/ha preso decisioni irrevocabili nel più buio e drammatico futuro. Insomma serve una politica capace lungimirante preparata che non tira la coperta qui e là dove pensa esserci un bacino più grosso di elettorato. Il paese ha bisogno di lavoro politico estremamente serio e di Serenità per quanto più possibile. E il popolo , ovvero ogni cittadino, imparare a guardare al bene comune non alla sua sola personale necessità”, ha aggiunto Elide Alboni co-amministratrice del Comitato Esodati Licenziati e Cessati.

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