Smart Working sempre più in crescita nell’Ue, l’Italia ancora ultima

L'Italia ancora ultima in tema di smart working in Europa. Nell'ambito della PA nessuna proroga per il lavoro agile, anche se la direttiva di Zangrillo prevede la possibilità di concederlo in casi determinati.

Lavoro - Part Time

Secondo i dati di Eurostat nel 2023 solo il 4,4% dei lavoratori italiani hanno potuto svolgere, per almeno la metà del proprio orario lavorativo, la propria attività lavorativa in modalità di lavoro agile. La media Ue è del 9%. L’Italia è tra gli ultimi nella classifica dei Paesi Ue in tema di lavoro agile, mentre la Finlandia è in testa. La percentuale italiana fa finire il nostro Paese tra gli ultimi in classifica dei Paesi Ue, dove ben 11 Paesi si ritrovano in percentuali maggiori rispetto alla media Ue del 9%. Il motivo è dovuto alla convenienza in particolare economica per le aziende di ricorrere allo smart working.

Smart Working utile per i dipendenti e per le aziende

Secondo diversi studi, infatti, le imprese possono risparmiare fino a 2,5 mila euro ogni anno per ciascuno dei loro dipendenti, per via della riduzione degli spazi in sede. Lo smart working inoltre aiuta l’ambiente, grazie alla minore emissione di Co2 all’anno a persona. Per i dipendenti, la flessibilità lavorativa contribuisce a una migliore gestione dell’equilibrio tra vita professionale e personale, non considerando poi il risparmio di tempo e denaro per gli spostamenti. Una giornata in smart working farebbe risparmiare in media 74 minuti di tempo per recarsi in ufficio e circa mille euro l’anno di trasporti.

I progressi della digitalizzazione agevolano lo sviluppo dello smart working

Il Lavoro Agile sta prendendo sempre più piede grazie alla digitalizzazione. Lo Smart Working è destinato ad incentivare sistemi estremamente efficienti in cui non ci sarà più alcuna distinzione tra lavorare in ufficio o essere connessi in rete. L’innovazione delle tecnologie è ciò che supporta questi processi e che permetterà ad un numero crescente di persone di svolgere le proprie attività da remoto, allentando lo stress e migliorando le performance. La sfida per le aziende ora è quella di individuare software che possano agevolare ed ottimizzare al massimo lo smart working.

Tanti benefici per l’azienda e il lavoratore

Le analisi e i sondaggi dimostrano che nella maggioranza dei casi lo Smart Working genera maggiore produttività e influisce positivamente sulla gestione generale delle aziende. Questo è dovuto in buona parte alle migliori condizioni in cui si trovano a lavorare i dipendenti. Per avere aziende connesse in rete in cui le persone interagiscono da remoto creando un valore maggiore di quello che produrrebbero stando in sede, è fondamentale l’introduzione di tecnologie pensate appositamente per lo Smart Working. Molti imprenditori hanno da tempo adottato questa misura per ridurre lo stress dei dipendenti e per aumentarne la produttività.

Smart working nella PA, nessuna proroga tranne alcune eccezioni

Sul fronte smart working nella PA il Ministro Zangrillo ha firmato una nuova direttiva che rimanda alle singole amministrazioni la possibilità di concedere lavoro agile in caso di situazioni di salute, personali e familiari gravi e urgenti c’è la possibilità di individuare le eventuali misure organizzative necessarie.

L’attenzione per i dipendenti più esposti a situazioni di rischio per la salute continua ad esserci. Infatti, la direttiva evidenzia infatti la necessità di garantire ai lavoratori che documentano “gravi, urgenti e non altrimenti conciliabili situazioni di salute, personali e familiari” la possibilità di svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile. Nell’ambito dell’organizzazione di ogni amministrazione, sarà responsabilità di ciascun dirigente individuare le misure organizzative che si rendono necessarie in senso.

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