Le ultime novità sulla rivalutazione delle pensioni sono state commentate dal deputato di Fratelli D’Italia, Walter Rizzetto, in un post: “Ho letto molti post su Facebook e Twitter di gente che esulta perché nonna, nel ritirare la pensione il 3 Gennaio 2019, ha trovato un aumento di qualche euro (giusto eh, ci mancherebbe…ndr). E tutti ad esultare ridacchiando “allora non erano vere le notizie!”, “evviva hanno aumentato le pensioni, non tagliate!”, “la solita disinformazione di regime”,..”etc…etc…”
Rizzetto ha aggiunto: “Ebbene, sommessamente, ricordo che: l’Inps con la circolare n. 122/2018 del 27 dicembre 2018, non avendo norme approvate (non era ancora approvata la Manovra con il blocco indicizzazione >3 volte il minimo LORDO), ha applicato per la rata di pensione di gennaio 2019, il sistema più favorevole della Legge n. 388/2000 salvo annunciare con un comunicato stampa l’arrivo di conguagli (negativi) sulla pensione erogata ai pensionati”. Ne segue che “Il blocco degli aumenti sui trattamenti rispetto al costo della vita si applicherà da Febbraio 2019 o, più probabilmente, rispetto all’assegno di Marzo 2019. Purtroppo. Indicativamente togliendo, retroattivamente, anche quel po’ di aumento di Gennaio 2019”.
Le precisazioni dell’Inps
A conferma di quanto affermato dall’On. Rizzetto, l’Inps ha comunicato che alle pensioni in pagamento nel mese di gennaio non è stato possibile applicare la normativa sul sistema di rivalutazione delle pensioni introdotto dalla Legge di stabilità 2019, approvata dal Parlamento.
I dettagli in una circolare
L’Inps ha chiarito, inoltre, che “con successiva circolare, dopo la pubblicazione della Legge di bilancio per
il 2019 in Gazzetta Ufficiale, s’illustreranno le modifiche apportate dalla nuova normativa e si descriveranno le relative modalità di attuazione e i tempi per i conguagli”.
