Riforma pensioni, Quota 100: tutte le ultime novità sul Decretone

Le ultime novità sulla riforma delle pensioni e Quota 100. Proseguono le votazioni degli emendamenti al Decretone. Il resoconto di Patriarca e le dichiarazioni di Anna Giacobbe.

Pensioni 2018: età pensionabile e flessibilità in uscita

L’iter di conversione in legge del decreto 28 gennaio 2019, n. 4  recante disposizioni urgenti in materia di Reddito di cittadinanza e di pensioni prosegue molto a rilento, tra battute d’arresto e slittamenti del lavori in Commissione.  La Conferenza dei capigruppo ha deciso di rinviare a lunedì 25 febbraio l’approdo in Aula del cosiddetto “Decretone”, per consentire alla Commissione lavoro di votare gli emendamenti che sono stati presentati.

Cresce, dunque, l’attesa di quanti sperano di vedere approvate le proposte emendative alle misure sulle pensioni contenute nel decreto. Il Governo sembra aver raggiunto l’intesa sugli emendamenti nel corso del vertice che si è tenuto ieri pomeriggio a Palazzo Chigi, voluto dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha visto la partecipazione del Vice premier Luigi Di Maio, dei sottosegretari Giancarlo Giorgetti, Massimo Garavaglia  Laura Castelli e Claudio Durigon e del Ministro Riccardo Fraccaro.

Gli ultimi aggiornamenti sulle votazioni 

Nella serata di ieri sono proseguite le votazioni degli emendamenti al decreto che ha introdotto il Reddito di cittadinanza, Quota 100 ed altri interventi sulle pensioni. Il senatore del Pd, Edoardo Patriarca ha fornito, via social, un breve resoconto delle ultime novità: “Finalmente sono iniziate le votazione a Reddito e Quota 100. Abbiamo iniziato alle 18, una breve interruzione e abbiamo proseguito fino alle 22 circa. Abbiamo votato articolo 1 e quasi finito il 2. Respinti tutti gli emendamenti, quelli riguardanti l’obbligo di residenza, i senza fissa dimora, e sulle persone disabili. Si riprende domani alle 9. Le votazioni in aula inizieranno lunedì alle 10.30″.

Riforma delle pensioni: il punto di Anna Giacobbe

In tema di lavoro, pensioni e riforma del sistema previdenziale, Anna Giacobbe, funzionario dello SPI Cgil della Liguria ha dichiarato in un post: “Lavoro e pensioni sono questioni su cui è necessario un ripensamento, e una correzione di rotta, rispetto agli anni passati. E siccome quelli che sono al governo oggi lo stanno facendo male, molto male, sarà meglio tornare a parlarne”.

“Sulle pensioni, nella scorsa legislatura si sono fatte alcune scelte giuste, per consentire di andare in pensione a una parte di lavoratori più in difficoltà, ma anche per molti di loro la corsa ad ostacoli, tra interpretazioni dell’INPS, paletti messi dalla Ragioneria dello Stato e ritardi, è stata defatigante. Soprattutto, da parte del Pd, l’errore è stato dire (nella sostanza è stato così) che la “legge Fornero” va bene, e si deve solo fare qualche correzione; errore è stato non valorizzare le modiche fatte e derubricarle a puri aggiustamenti”, ha precisato Giacobbe.

“Proprio l’accordo tra governo e sindacati del 28 settembre 2016 aveva cominciato a smontare la quella legge. Si sarebbe potuto e dovuto dire che si iniziava così un lavoro, certo graduale, per ricostruire un’idea diversa delle regole per andare in pensione, per i lavoratori anziani e per i più giovani; che quello era un primo passo, che su quella strada si sarebbe andati avanti: non averlo fatto è stato un errore. Ma da quegli errori si può imparare“, ha concluso l’esponente sindacale.

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