Riforma pensioni: Quota 100, Opzione donna ed Inps, tutte le ultime novità

Le ultime novità sulla riforma delle pensioni 2019. Molti emendamenti a Quota 100 ed Opzione donna non arriveranno alla discussione in Aula. Le dichiarazioni di D'Achille, Patriarca, Misiani, Armiliato e Ganga.

Riforma pensioni,Quota 100 ed Opzione donna: tutte le ultime novità

Il testo del decreto con il quale sono stati introdotti il Reddito di cittadinanza, Quota 100 ed altri interventi sulle pensioni sembra che non subirà rimaneggiamenti di rilievo nel corso dell’iter di conversione in legge: molti degli emendamenti presentati, infatti, non sono stati ammessi alla discussione in Aula al Senato. “Ho ricevuto da poco un file dal Senatore Edoardo Patriarca con l’elenco degli emendamenti. Molti debbono ancora essere discussi, alcuni sono stati messi in evidenza, ma NESSUNO finora è stato ammesso alla discussione in Senato”, ha segnalato ieri Mauro D’Achille, amministratore del gruppo “Lavoro e pensioni: Problemi e soluzioni”.

Il clima nel quale sono stati discussi ieri gli emendamenti in Commissione Bilancio al Senato è stato descritto dal senatore Antonio Misiani, capogruppo Pd in Commissione Bilancio al Senato in un tweet: “Nulla di fatto in commissione bilancio Senato. La maggioranza litiga su tutto ed è appesa al verdetto della giuria popolare della piattaforma Rousseau manco fossimo a Sanremo. Risultato? Il # Decretone è paralizzato. Siamo di nuovo alle pantomime già viste con la legge di bilancio”.

Quota 100 ed Opzione donna: le novità

Tra le proposte emendative con tema le pensioni, molte riguardanti Quota 100 ed Opzione donna non sono state ammesse alla discussione in Aula, in quanto giudicate contrarie “ex art. 81 Cost.”. Sono stati accolti, invece due ordini del giorno riguardanti l’estensione della  data di maturazione dei requisiti richiesti per l’accesso al regime di Opzione donna al 31 dicembre 2019. Orietta Armiliato, amministratrice del Comitato Opzione donna Social ha precisato, in ogni caso, che “l’ordine del giorno è un semplice atto di indirizzo e dunque non è né vincolante né deliberativo”.

Governance dell’Inps

Ieri mattina si è svolta l’audizione di Cgil, Cisl, Uil e Ugl in Commissione Lavoro alla Camera sulla Governance degli Istituti Previdenziali. “E’ davvero un fatto preoccupante che il Governo non abbia ancora nominato i vertici dell’Inps e rinnovato il consiglio di amministrazione in quello che è il più grande ente pubblico del nostro paese”, ha sottolineato il segretario confederale Cisl, Ignazio Ganga.

“Da settimane assistiamo ad un balletto stucchevole nel Governo, con veti incrociati e indiscrezioni sui nomi del futuro commissario che dovrebbe traghettare il nostro principale ente di previdenza verso una nuova governance. Ma al di là dell’autorevolezza dei nomi, manca la doverosa trasparenza e chiarezza che invece dovrebbe esserci non solo sui criteri di selezione e scelta del futuro management, ma soprattutto sull’assetto di indirizzo e controllo che si vuole dare all’Ente di previdenza, alle prese oggi con irrisolti problemi di riorganizzazione dei servizi e con una grave carenza di personale giovane e qualificato.

Non bisogna mai dimenticare che i principali stakeholders dell’Inps rimangono i lavoratori e le imprese che versano i contributi, senza per questo rivendicare ruoli di gestione. In Germania, il passaggio di consegne alla guida dell’ente previdenziale è avvenuto sei mesi prima della scadenza naturale, tra l’altro con una decisione di un organo di autogoverno composto da rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro. Una circostanza che dovrebbe far riflettere il nostro Governo”, ha precisato l’esponente sindacale .

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