Riforma pensioni, Quota 100. Nuovo vertice tra Governo e sindacati

Le ultime novità sulle pensioni anticipate con Quota 100. Il Governo convoca nuovamente i sindacati. Le dichiarazioni di Baseotto (Cgil), Metassi e D'Achille.

Pensioni 2019: Quota 100 e rivalutazione, le ultime novità

Procede alla Camera l’iter di conversione in legge del decreto 28 gennaio 2019, n. 4 recante disposizioni in materia di Reddito di cittadinanza e pensioni, con le audizioni informali presso le Commissioni lavoro ed Affari sociali riunite. Nel corso delle audizioni degli esperti che si sono tenute i giorni scorsi sono state messe in luce alcune criticità delle misure contenute nel cosiddetto “Decretone”. L’attenzione è stata rivolta in particolare al Reddito di cittadinanza ed a Quota 100. Il nuovo dispositivo per le pensioni anticipate non convince gli economisti ed i sindacati.

Il segretario confederale della Cgil, Nino Baseotto, ai microfoni di RadioArticolo1 ha dichiarato: “Si tratta di due provvedimenti confusi, in parte sbagliati, che non risolvono il problema”. “Il vero cambiamento è partire dal lavoro, rimettere l’occupazione al centro perché davvero l’Italia ha bisogno di ricominciare da questo. Nel Paese oggi c’è troppo poco lavoro, è poco valorizzato e non si capisce che è la fonte primaria del benessere e della capacità di sviluppo, oltre che la base della dignità e della realizzazione delle persone”, ha sottolineato l’esponente sindacale.

Nuovo vertice tra Governo e sindacati

Il vice Premier Luigi Di Maio ha convocato i sindacati per un incontro mercoledì 13 marzo alle ore 15.30. Il confronto con i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, secondo fonti sindacali, toccherà i temi del lavoro, pensioni e sviluppo, anche se non è stato ancora fissato un vero ordine del giorno.

Pur essendo stato stabilito un nuovo confronto con il Governo, “non significa che ci sia la volontà effettiva di ascoltare”, ha puntualizzato Baseotto. “Vedremo se intendono confrontarsi, interloquire con le organizzazioni sindacali e recepire parte delle richieste di Cgil, Cisl e Uil. Abbiamo già avuto un incontro su Quota 100: abbiamo avanzato richieste e proposto emendamenti, ma al momento non si è visto niente. Insomma, un incontro non fa primavera, ma è certamente un dato positivo da ascrivere alla mobilitazione sindacale”, ha sottolineato il segretario confederale.

Aumentano le richieste per Quota 100

Alle ore 12.00 del 4 marzo 2019 sono state presentate 80.686 istanze per l’accesso alle pensioni anticipate in regime di Quota 100. Con il crescere delle domande per il nuovo strumento pensionistico, crescono le preoccupazioni circa l’impatto che avrà un pensionamento di massa, soprattutto nella Pubblica Amministrazione, considerato anche il blocco delle assunzioni fino a novembre.

“L’esperienza vissuta con gli esodati mi ha insegnato che, grazie anche alle scriteriate indicazioni fornite da certi megalomani assetati di protagonismo, molti ormai presentano istanze senza badare minimamente al sussistere o meno dei requisiti. Come se il caos legislativo e la diffusa scarsa professionalità degli apparati amministrativi dovessero legittimare l’assunzione che per ottenere possa essere a volte sufficiente dichiararsi in partita”, ha dichiarato in un post  Luigi Metassi, amministratore del Comitato Esodati Licenziati e Cessati .

“È un preoccupante segnale del degrado civile nel quale stiamo implodendo o forse è solo la reazione ai diffusi timori verso un futuro ancora peggiore. Sta di fatto che stiamo assistendo ad un arrembaggio, non di rado dissennato, alle pensioni. Per contro, è abbastanza evidente che, all’età, non certo veneranda, di 63 anni, ci sia chi è consunto e provato da un lavoro pesante, stressante e alienante, e ci sia invece chi può sentirsi allettato all’idea di proseguire in nero, con le spalle coperte da una pensione ancorché ridotta, un’attività che non ha alcuna intenzione di abbandonare. Posso sbagliare ma la valanga di istanze continuerà ad ingrossare e le domande rigettate finiranno per eguagliare, se non addirittura superare, quelle accolte.
In fondo, anche questo serve al potere per far dimenticare alle persone che la pensione è salario differito. Un concetto che andrebbe difeso ad oltranza e che i cittadini hanno invece dimenticato, orbati da assurdi conflitti generazionali, il cui virus gli è stato oculatamente iniettato nel corso degli ultimi 35 anni da governi di ogni colore”, ha osservato Metassi.

Per Mauro D’Achille, amministratore del gruppo Lavoro e Pensioni: Problemi e soluzioni, il gran numero di domande è dovuto in parte al fatto che “alla prima finestra ci saranno tutti quelli che Quota cento l’avevano raggiunta anche molto prima della legge”. “Nelle finestre successive saranno di meno”, ha affermato.

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