Riforma pensioni, Quota 100: le ultime dichiarazioni di Tridico

Le dichiarazioni del presidente dell'Inps Tridico sulle pensioni Quota 100 e l'impatto sul mondo del lavoro. La replica di Ghiselli e Cigna della Cgil.

Riforma pensioni: Quota 100 e pensioni di cittadinanza. Le ultime dichiarazioni di Tridico

Ieri il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, è stato audito dalla Commissione parlamentare di controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla funzionalità del sistema previdenziale obbligatorio e complementare.

Tridico ha dichiarato che nel 2019 sono state pagate 150mila pensioni in regime di Quota 100. Per i lavoratori autonomi l’importo medio mensile è di circa 1.400 euro, per la gestione privata di circa 2100 euro e  per la gestione pubblica di circa 2160 euro. Il presidente dell’Inps ha sottolineato che il numero di pensionati uomini con Quota 100  è significativamente più alto del numero delle donne. 

Quota 100: le dichiarazioni di Tridico

Nel commentare i dati relativi alle pensioni Quota 100, Tridico ha osservato: “Prima della riforma c’era il timore che molti di quelli che sarebbero andati in pensione con Quota 100 provenissero dal “non lavoro”, quindi da mobilità, da NaspI, ma invece, di coloro che hanno avuto accolta la domanda di pensione Quota 100, circa il 70% erano lavoratori e circa il 30% assistiti, ossia in cassa integrazione oppure in mobilità”. Tridico ha sottolineato che per questo 30% di assistiti, “l’Inps pagava comunque delle prestazioni che oggi non paga più, ma paga direttamente delle pensioni”.

Per quanto riguarda l’effetto sul mercato del lavoro delle pensioni Quota 100, il presidente dell’Inps ha dichiarato che i dati sono ancora incerti. Valutando i dati relativi al mercato del lavoro in generale, lievemente in aumento in termini di occupazione, abbinati a quelli del pensionamento, Tridico ha osservato: “Possiamo sicuramente dire che Quota 100 non ha avuto un impatto negativo”.

Pensioni Quota 100: le osservazioni della Cgil

Il responsabile previdenza pubblica della Cgil nazionale, Ezio Cigna ha commentato i dati forniti dal Presidente dell’Inps su Quota 100: “Le nostre previsioni erano corrette. 150mila pensioni pagate con Quota 100 nel 2019 confermano pienamente le stime elaborate già nell’aprile scorso dall’Osservatorio sulla previdenza della Cgil. Avremo quindi un risparmio considerevole rispetto alle risorse stanziate in legge di Bilancio”, ha dichiarato Cigna, precisando: “Nel triennio verranno risparmiati 9 miliardi e 615 milioni (2 miliardi 258 milioni nel 2019; 3 miliardi 924 milioni nel 2020; 3 miliardi e 432 milioni nel 2021). Un risparmio che sarà generato da una platea inferiore rispetto a quella preventiva dal Governo, solo il 35%, ossia 341.266 anziché 973mila persone”.

Il  segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli ha precisato: “Quota 100 oltre ad essere una misura a termine, che non ha modificato strutturalmente la legge Fornero, è comunque una misura parziale e insufficiente e lascia completamente aperta l’esigenza di arrivare al più presto ad una vera riforma del sistema previdenziale, utilizzando anche le importanti risorse risparmiate”.

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