Riforma pensioni: quali modifiche verranno apportate al “Decretone”?

L'opposizione si prepara a presentare emendamenti al decreto legge contenente il Reddito di cittadinanza, Quota 100 ed altri interventi sulle pensioni.

Riforma pensioni 2019: le ultime novità su Quota 100 e flessibilità in uscita

Il decreto legge contenente Il Reddito di cittadinanza, Quota 100 ed altri provvedimenti sulle pensioni è attualmente all’esame della Commissione lavoro al Senato. Sono in molti a desiderare che il testo venga modificato grazie agli emendamenti che saranno presentati. Il 5 febbraio scorso l’Aula ha respinto una proposta di questione pregiudiziale dell’opposizione nella quale venivano presentate, quelle che, a giudizio dei firmatari, sono lacune e criticità della misura del Reddito di cittadinanza e di Quota 100.

In particolare su Quota 100, gli scriventi hanno affermato:” Il trattamento di pensione anticipata “quota 100” e altre disposizioni pensionistiche implicano inevitabilmente che ci sia un forte incremento della spesa nei primi anni, posto che all’inizio si registrerà un numero elevato di persone che entreranno a carico del sistema pensionistico e ogni anno se ne aggiungeranno altre che maturano i requisiti. Per tali motivi la spesa, come confermato da tutti gli attori istituzionali coinvolti nelle simulazioni, in primis l’INPS, non potrà che aumentare. E quindi: “L’intervento, seppur in via sperimentale, se non ben articolato, rischia di creare un ulteriore debito pensionistico che potrebbe comportare squilibri economici rilevanti”. 

Gli emendamenti al decreto legge 28 gennaio 2019 n. 4

Le ultime novità sugli emendamenti che potrebbe presentare il Partito democratico al cosiddetto “decretone” sono state illustrate da Mauro D’Achille, amministratore del gruppo “Lavoro e pensioni: problemi e soluzioni”. “Ieri ho avuto un proficuo incontro con il professor Nannicini, senatore della Repubblica e componente la commissione lavoro, oltre che estensore nel 2016 della legge sui precoci e di Ape.

Abbiamo discusso non solo della situazione pensionistica ma anche di quella politica in generale, naturalmente. Ha smentito categoricamente quanto da più parti affermato, ovvero che in Italia oramai non esiste più l’opposizione; a sostegno della sua affermazione mi ha elencato tutta una serie di proposte, di emendamenti e di ddl presentati, e specificatamente, per quanto ci riguarda maggiormente, mi ha mostrato un ddl sulle pensioni non ancora pubblicabile in quanto ancora in corso prima della stesura finaleDa questo ddl verranno estratti gli emendamenti che già da lunedì sarà possibile presentare in commissione lavoro del Senato”, ha affermato D’Achille. “Inutile aggiungere che probabilmente la gran parte di tali emendamenti saranno tagliati già in commissione lavoro e dei restanti si dovrà poi attendere il verdetto della successiva commissione di bilancio, però ritengo importante si sappia che le nostre richieste troveranno sempre una sponda disponibile alla discussione e, se lo si ritenesse fattibile come finora è sempre stato, possano essere trasformate in proposte di legge”, ha poi sottolineato.

Possibili proposte emendative del decreto

“Ho chiesto di poter contribuire al completamento di tale ddl avanzando una serie di proposte: di queste (quindici), la gran parte erano state già inserite, a testimoniare come il sentire comune sia in estrema sintonia. Altre due, non presenti, ha provveduto seduta stante a inviarle tramite mail affinché venissero subito aggiunte”, ha spiegato D’Achille. “A fronte della linea politica scelta dal governo, di non toccare nulla di quanto già fatto precedentemente,ma di puntare tutto su una quota cento che non ci piace, credo possa essere utile procedere contemporaneamente in due direzioni:

a) appoggiare le richieste sindacali per fare fronte comune e avere maggior peso politico nei confronti della controparte.
b) comportarsi da forza di Governo, responsabilmente come sempre, producendo emendamenti a basso costo ma ad alto impatto emozionale e sociale.
Ad esempio:
1) Blocco adv anche per pensione di vecchiaia.
2) Rendere strutturale ape social e volontaria, puntando sulla difficoltà degli over 60 a trovare nuovo lavoro.
3) Aggiungere nuove qualifiche ai gravosi, ad esempio coloro obbligati a portare armi da fuoco, e tutti coloro che per produrre reddito sono costretti all’uso di automobili, con rischio incidenti e stress da traffico.
4) Eliminazione voce “almeno 1,4 volte l’importo dell’assegno sociale” per accedere ad ape.
5) A fronte della introduzione delle finestre trimestrali, eliminare i tre mesi post naspi.
6) Abolire tutti i limiti, tranne le dimissioni volontarie, per l’accesso dei disoccupati
7) Eliminare i codici di accesso Inail/Istat per pari qualifiche ma operanti in settori diversi.
8 ) Disoccupati: su loro richiesta, dimezzare l’importo dei versamenti volontari (invece che al 33% dell’ultimo stipendio) oppure parametri soli all’ultimo importo percepito con la Naspi.
9) Invalidi: bonus contributivo alle mamme di disabili 100% con accompagno, al pari degli invalidi lavoratori, ovvero tre mesi ogni anno con massimo cinque anni.
9) Lavori di cura per donne: bonus contributivo uguale a quello già usato per Ape social, esteso a tutte le forme di pensionamento anticipato e di vecchiaia.
10) Possibilità del cumulo gratuito anche per OD ed esodati.
11) Decreto legge per ultimi esodati esclusi dalla 8′ salvaguardia.
12) In linea con la volontà delle destre di riduzione tasse, ridurre Irpef ai pensionati in maniera progressiva.
13) Eliminazione del divieto di accedere alle varie forme di pensionamento per gli invalidi che ricevono già assegno di invalidità
14) TFS: Prevedere l’anticipo bancario di 30.000€, previsto soltanto per quota cento, a tutte le forme di pensionamento”.

Nannicini “si è impegnato ad inviarci il testo degli emendamenti che saranno proposti, affinché ne possa scaturire una discussione dalla quale si possano attingere idee originali”, ha concluso D’Achille.

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