Riforma pensioni: nuovo incontro Governo sindacati

Le ultime novità sulla riforma delle pensioni 2020. Nuovo incontro Governo sindacati. La battaglia di Italia Viva contro Quota 100.

Riforma delle pensioni: gli esiti dell'incontro Governo tra Governo e sindacati

Oggi 4 novembre si terrà un nuovo vertice Governo sindacati. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, riceverà  i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo a Palazzo Chigi alla presenza del Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e del Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo. “Abbiamo chiesto l’incontro ed è arrivata la convocazione. Continuiamo, pertanto, ad apprezzare la buona volontà al confronto da parte di questo Governo al quale, però, ora, chiediamo di prepararsi a tenere nel giusto conto le nostre rivendicazioni”, ha dichiarato Barbagallo.

“Per la manovra restano i problemi già noti. Le risorse sono insufficienti per la riduzione delle tasse ai lavoratori dipendenti e per il rinnovo dei contratti pubblici e sono praticamente nulle per i pensionati che, peraltro, aspettano ancora una legge sulla non autosufficienza e l’abolizione dei superticket e che, dunque, confermano la loro manifestazione di sabato 16 novembre”, ha precisato il leader della Uil. ” Ci sono alcune questioni che si possono affrontare e risolvere subito, a partire dalla necessità di “blindare” quel poco che è stato possibile ottenere come, ad esempio, la conferma di Quota 100Per molte altre situazioni, invece, è necessario avviare al più presto tavoli specifici, come quelli sul fisco e sulla previdenza, assumendo impegni chiari per giungere, in pochi mesi, prima del prossimo Def, a proposte condivise che diano risposte concrete ai lavoratori dipendenti, ai pensionati e ai giovani in cerca di lavoro”, ha aggiunto Barbagallo.

Legge di Bilancio 2020 e pressione fiscale: l’analisi di Marco Leonardi

“La manovra è sotto attacco a causa della percezione che vengano introdotte nuove tasse. Ma queste nuove tasse ammontano a solo 2 miliardi a fronte di una manovra di 30 miliardi e la pressione fiscale totale rimane sostanzialmente stabile perché altre tasse (il cuneo fiscale sui lavoratori dipendenti) stanno scendendo”, ha dichiarato l’economista Marco Leonardi su “L’Huffington Post”.

Leonardi ha sottolineato che “alcune nuove entrate vanno inevitabilmente trovate se da una parte vogliamo mantenere intatti sia Quota100 sia il Reddito di cittadinanza sia la flat tax degli autonomi e dall’altra vogliamo evitare l’incremento dell’IVA”. “Si può e deve discutere di quali tasse e di quante tasse (e di chi le deve pagare), ma nessuno in buona fede può pensare che si possa fare una legge di stabilità così senza aumentare le entrate”, ha ribadito l’economista. “Si è scelta una linea improntata alla sostenibilità sociale ed ambientale: da qui le tasse sulle bevande zuccherate e sulla plastica monouso. Da qui anche l’ultima versione dell’intervento sulle auto aziendali, che in sostanza è una riduzione degli incentivi attuali modulato in funzione delle emissioni”, ha precisato Leonardi

Pensioni Quota 100 e Legge di Bilancio 2020: le dichiarazioni di Marattin 

Italia Viva ha ingaggiato una vera e propria battaglia contro le pensioni Quota 100 ed ha annunciato la presentazione di un emendamento specifico. Il deputato di Italia Viva Luigi Marattin, membro della Commissione Bilancio alla Camera, ha dichiarato a”Il Corriere”: “Per cancellare plastic, sugar e auto aziendali proponiamo tre soluzioni alternative. Spostare dal 1° luglio al 1° ottobre il cuneo fiscale. Cancellare o rimodulare fortemente Quota 100. Agire sulla spending review: negli ultimi 10 anni la spesa in acquisto di beni e servizi è salita da 86 a 100 miliardi. Quella per gli stipendi pubblici, invece, è rimasta costante”.

In particolare su Quota 100: “Non è che arriva uno, fa una riforma non sostenibile, poi scappa per non affrontarne le conseguenze e chi arriva dopo non può far nulla perché non si può scombinare i piani. Proprio perché le risorse sono scarse, spendere così 20 miliardi in tre anni è sbagliato. Chiederemo al Parlamento se la maggioranza è d’accordo nel togliere Quota 100. Quei soldi possono essere usati per abbassare le tasse e ne avanzerebbero per rafforzare le cose buone fatte: l’anno prossimo molte famiglie non pagano gli asili nido, aumenta il congedo parentale, resta industria 4.0. Come vede, difendo la manovra di questo Governo”, ha affermato in un’intervista a “La Stampa”.

Pensioni Quota 100: il punto di Cesare Damiano

Il dirigente del Partito Democratico Cesare Damiano ritiene, al contrario che Quota 100 debba terminare la sua sperimentazione triennale. “Sono stanco di vedere come il patto contratto dallo Stato con i cittadini, soprattutto sulle materie socialmente sensibili, cambi al cambiare dei governi. E’ capitato con il governo Monti con la crudele odissea degli esodati e non vorrei capitasse anche stavolta”, ha dichiarato a “Tiscali news”, a proposito dell’ipotesi di abolizione di Quota 100.

“E poi non ci si può continuamente lamentare della distanza tra popolo e governanti e, come governanti, fare di tutto per allontanarsi dalle vere esigenze del popolo. Una famiglia, se c’è una legge dello stato, scommette su di essa e programma il suo futuro, una persona prende decisioni sulla base di quella legge, e non si possono improvvisamente sottrarre le condizioni che hanno determinato quelle decisioni. Se ti licenzi e poi non hai la pensione diventi un nuovo povero. Non si può fare. Ecco perché, pur essendoci le criticità suddette, è auspicabile giungere a conclusione per non rompere il patto”, ha puntualizzato l’esponente dem.

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