Riforma pensioni: mancate le promesse del Governo sulla disabilità, si punta tutto su Quota 100

Le ultime novità sulle pensioni provenienti dall'esame degli emendamenti al cosiddetto "Decretone". Le dichiarazioni di Nannicini e Noja. Durigon su Quota 100.

Pensioni anticipate 2018: le ultime novità dall'Inps

La Commissione lavoro al Senato è impegnata nell’esame degli emendamenti al decreto-legge  28 gennaio 2019, n.4  recante disposizioni in tema di Reddito di Cittadinanza e pensioni. Ieri sera si è conclusa la votazione degli emendamenti riferiti agli articoli 2 e 3. Sono stati respinti tutti gli emendamenti del Pd riferiti alle persone con disabilità ed alle famiglie.

I parlamentari del Pd Tommaso Nannicini e Lisa Noja, hanno dichiarato in una nota congiunta: “Nel decreto sul reddito di cittadinanza non c’è l’annunciato aumento delle pensioni o degli assegni di invalidità civile (che restano a 285 euro al mese contro i 780 euro del reddito di cittadinanza). Non c’è nessun aumento del beneficio o nessuna facilitazione per accedervi rivolto alle famiglie con all’interno persone con disabilità, nonostante le condizioni soggettive di bisogno siano spesso una causa di scivolamento verso la povertà. Non c’è nessuna attenzione particolare sui servizi da rivolgere a queste famiglie. C’è invece una norma assurda e restrittiva per cui le pensioni e gli assegni di invalidità (in deroga alla normativa vigente) peseranno nel calcolo del reddito familiare per accedere al reddito di cittadinanza. Col risultato addirittura di penalizzare le persone con disabilità nell’accesso al beneficio. I nostri emendamenti volevano superare tutti questi errori. Ma sono stati ignorati dalla maggioranza”.

Disattese le promesse del Governo

“Le persone con disabilità sono tra i tanti invisibili del decreto sul reddito di cittadinanza, nonostante le molte aspettative create negli scorsi mesi. E il governo e la maggioranza 5 Stelle-Lega che fanno? Bocciano tutti gli emendamenti in tema di disabilità presentati dal gruppo del Pd in commissione Lavoro al Senato, in collaborazione con i colleghi della Camera. E come se non bastasse, il governo rilancia nuove, generiche promesse. È inaccettabile giocare così con le aspettative delle persone”, hanno proseguito il senatore  Nannicini e l’onorevole Noja.

“In commissione al Senato, il governo ha detto che si farà carico dei problemi legati alla disabilità. Ma le promesse non bastano: servono proposte concrete e risorse certe, come negli emendamenti Pd. Il balletto di annunci disattesi da parte del governo e della sua maggioranza deve finire una volta per tutte”, ha sottolineato Nannicini.

“Ho partecipato alla trasmissione radiofonica Linfa in cui ho spiegato come il governo non abbia previsto -nonostante le promesse- nessun incremento delle pensioni di invalidità” ha aggiunto Noja. “Potete anche sentire il sottosegretario Zoccano dichiarare, senza alcun pudore o ritegno, che le persone con disabilità dovranno avere pazienza. Tant’è che la maggioranza ha bocciato tutti gli emendamenti del Pd che riflettevano le proposte formulate dalle associazioni per le persone con disabilità. Vorrei chiarire che noi non saremo per nulla pazienti ma molto, molto determinati. Insomma, si mettano l’anima in pace, non daremo loro tregua!”, ha precisato il deputato Pd.

Il sottosegretario al Ministero del Lavoro, Claudio Durigon, in un’intervista a “le formiche.net”, a proposito delle persone con disabilità ha dichiarato: “Lo ammetto: questo non è stato un passaggio facile, avremmo voluto fare di più, il risultato non è ottimale. Per questo sia Lega sia Cinque Stelle hanno presentato emendamenti per aumentare i coefficienti per le pensioni di invalidità”.

Successo di Quota 100: il punto di Durigon  

L’Inps ha riferito che alle 12,30 di ieri sono state presentate 57.982 domande per l’accesso a Quota 100,  nuovo dispositivo per le pensioni anticipate. Per Durigon si tratta di un grande successo. “Le iscrizioni hanno dimostrato il successo di Quota 100: siamo già a 58mila. Le coperture, cioè 22 miliardi di euro, sono da valutare alla luce di quello che questo provvedimento può rendere davvero. A partire dallo sblocco del mercato del lavoro. Il sistema della legge Fornero era repressivo verso persone che hanno dato tanto al mercato del lavoro. Quota 100 dà alle aziende e allo Stato la possibilità di un cambio generazionale con l’inserimento di gente che può contribuire con motivazioni diverse a creare un reddito aziendale più efficiente. Con il taglio del 30% della tariffa Inail abbiamo dato respiro alle aziende facilitando la possibilità per i dipendenti di andare in pensione”, ha affermato nell’intervista a “le formiche.net”.

A proposito del turnover che dovrebbe essere sbloccato da Quota 100, Durigon ha osservato: “Anche se il ricambio non si verificasse nel breve periodo ci sarà un forte incremento dell’occupazione. Le aziende che non riuscissero a garantirlo si renderebbero comunque più appetibili sul mercato dell’industria 4.0. L’invito è dunque a non guardare solo al lato della spesa. Gli 80 euro di Renzi alla vigilia delle europee costavano dieci miliardi e in tre anni ne abbiamo spesi 30″.

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