Riforma pensioni: la strada verso il superamento della legge Fornero

Le ultime novità dalla trattativa tra governo e sindacati per la riforma delle pensioni. Le dichiarazioni del Ministro Catalfo, Sbarra e Damiano.

Pensioni e Legge di Bilancio 2018

Prosegue il confronto tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni, con l’obiettivo di arrivare a soluzioni condivise per il superamento della legge Fornero. Lunedì scorso le OO.SS. hanno incontrato il Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo. Argomento al centro della discussione: le pensioni dei giovani e dei lavoratori precari.

“Sono voluta partire dai giovani e ringrazio le parti sociali per aver condiviso appieno questa mia decisione, perché è arrivato il momento di intervenire per permettere loro di avere un domani una pensione dignitosa. Del resto, i dati parlano chiaro: il Censis ha stimato che fra trent’anni in 5,7 milioni rischiano di ritrovarsi con assegni sotto la soglia di povertà. Non possiamo più restare a guardare”, ha dichiarato il Ministro Catalfo via social.

Le pensioni contributive di garanzia

Entrando nello specifico, il Ministro del Lavoro ha dichiarato:”Quella a cui stiamo pensando, e che costruiremo anche attraverso il dialogo con i sindacati, è una misura grazie alla quale ragazzi con carriere discontinue possano ottenere coperture di eventuali “buchi” contributivi. Una pensione di garanzia, così com’è stata definita nel programma di Governo. Nel frattempo, interverremo per mandare in porto altri interventi per assicurare ai giovani percorsi di continuità lavorativa e retribuzioni dignitose che incideranno positivamente anche sull’importo degli assegni pensionistici”.

Per la Cgil “va istituita una pensione di garanzia che integri i periodi di minore versamento (contratti precari, part time involontario, disoccupazione, formazione)”. “Bisogna istituire una pensione contributiva di garanzia per chi ha iniziato a lavorare dal 1996. Per questo è fondamentale che il Governo indichi quali sono le linee di indirizzo e quante risorse intende mettere in campo“, ha dichiarato il segretario generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra.

“Pensiamo a un meccanismo che possa stabilire una soglia minima di garanzia da far crescere in proporzione al numero di anni lavorati. Tale soglia secondo noi non può essere inferiore all’importo della attuale pensione di cittadinanza, quindi, a 780 euro. Assegno che deve crescere in funzione degli anni lavorati e che deve essere ovviamente rivalutato”, ha chiarito l’esponente sindacale.

“Non si tratta di fare assistenza, ma di riconoscere adeguatezza ad un sistema pensionistico per i giovani che valorizzi e riconosca anche i periodi di discontinuità lavorativa, la disoccupazione involontaria, gli sforzi attivi di formazione e riqualificazione, le fasi di bassa retribuzione, l’impegno per il lavoro di cura rivolto alle famiglie e verso le persone non autosufficienti in considerazione dell’esigenza di riconoscere previdenzialmente anche il lavoro di cura”, ha puntualizzato Sbarra.

Riforma pensioni e flessibilità in uscita: le dichiarazioni di Cesare Damiano

Lunedì 10 febbraio il dialogo tra Governo e sindacati proseguirà con un tavolo tecnico sulla flessibilità in uscita. Secondo il dirigente del Partito democratico, Cesare Damiano, dal primo gennaio del 2022  “per evitare il ritorno allo scalone di 5 anni della legge Monti/Fornero, andrebbe introdotto un criterio di flessibilità strutturale che consenta di andare in pensione in anticipo, rispetto agli attuali 67 anni richiesti per la pensione di vecchiaia. Soprattutto se si svolgono lavori usuranti e gravosi”.

L’esponente dem condivide l’opinione di Domenico Proietti, segretario della Uil, a proposito di previdenza complementare: “È giusto individuare un nuovo sistema di silenzio assenso per l’adesione ai Fondi, perché la loro funzione sta cambiando. In futuro potrebbero non più integrare una buona pensione, ma contribuire a renderla dignitosa, visto il rischio, soprattutto per i giovani, di avere pensioni povere”. “A mio avviso, l’adesione alla previdenza complementare dovrebbe addirittura diventare obbligatoria“, ha precisato Damiano.

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