Riforma pensioni: il decreto Quota 100 passa al Senato, le modifiche del testo

Le novità dal decreto pensioni nel passaggio alla Camera. Il decretone è approdato al Senato. Le dichiarazioni di Rizzetto su Quota 41 ed i precoci.

Pensioni 2018: età pensionabile e flessibilità in uscita

La Camera ha approvato nella seduta di ieri il decreto legge 28 gennaio 2019, n.4, recante disposizioni urgenti su Reddito di cittadinanza e pensioni, con 291 voti a favore, 141 contrari e 14 astensioni. Il testo torna, dunque, in Senato per l’approvazione definitiva che dovrà avvenire entro il 29 marzo. Nel passaggio alla Camera il decreto ha subito della modifiche rispetto all’impianto originario. Di seguito elenchiamo le più rilevanti in tema di pensioni.

La prima novità riguarda la disciplina del riscatto dei corsi di laurea relativamente a periodi da valutare con il sistema contributivo: per chi presenta la domanda a prescindere dall’età anagrafica, l’onere del riscatto è costituito dal versamento di un contributo pari, per ogni anno da riscattare, al livello minimo imponibile annuo (pari a 15.710 euro per il 2018), moltiplicato per l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche dell’assicurazione generale obbligatoria per i lavoratori dipendenti, vigenti alla data di presentazione della domanda. Il riscatto agevolato è consentito solo per gli anni di corso dal 1996 in poi.

Anticipo del TFS

I soggetti che accedono al pensionamento con i requisiti richiesti per le pensioni anticipate in regime di Quota 100 o che accedono al trattamento pensionistico di vecchiaia o anticipato secondo le altre norme, possono richiedere una somma pari all’indennità di fine servizio maturata, mediante finanziamento bancario agevolato, nell’importo massimo di 45.000 euro.

Novità per i lavoratori precoci

L’articolo 17 del decreto che contiene Quota 100 ed altri interventi sulle pensioni dispone che fino al 2026 l’incremento dell’età pensionabile non trova applicazione anche nei confronti dei lavoratori precoci, che quindi potranno accedere al trattamento pensionistico con un’anzianità contributiva pari a 41 anni, indipendentemente dall’età anagrafica. La decorrenza è fissata decorsi tre mesi dalla maturazione dei requisiti.

La Camera ha approvato ieri un ordine del giorno con primo firmatario l’on. Walter Rizzetto (FdI), che “impegna il Governo ad assumere idonee iniziative al fine di istituire urgenti provvedimenti normativi per introdurre la cosiddetta Quota 41 per tutti i lavoratori e le lavoratrici“. “Ora confido in una rapida soluzione così come prospettata nell’ordine del giorno che, ricordo, non è vincolante ma indirizzante”, ha commentato Rizzetto via social. “Ci fidiamo delle azioni e non delle parole”, ha scritto a mano, a fianco al testo del suo odg approvato.

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