Riforma pensioni: domande per Quota 100 superiori alle aspettative. Il Governo prenderà delle contromisure?

Le ultime novità sulle pensioni anticipate in regime di Quota 00. L'analisi di Brambilla e Cazzola.

Riforma pensioni: Quota 100 e rivalutazione. Le ultime novità

Il decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4 recante disposizioni urgenti in materia di Reddito di cittadinanza e di pensioni  approda alla Camera oggi, lunedì 4 marzo 2019, nell’ambito del previsto iter di conversione in legge. La discussione in Aula inizierà il prossimo 18 marzo, secondo quanto stabilito dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Il decreto legge in esame ha introdotto Quota 100, nuovo strumento per le pensioni anticipate.

Alle 19.00 del 28 febbraio 2019 sono state presentate 77.483 domande per l’accesso al dispositivo previdenziale. Il numero di istanze presentate per poter andare in pensione anticipatamente con il regime di Quota 100 ha decisamente superato le aspettative. “Le domande sono tante, oltre 77mila. Se consideriamo che siamo partiti da circa un mese, oggettivamente sono parecchie, più di quanto previsto“, ha dichiarato Alberto Brambilla, presidente di Itinerari Previdenziali, al Tgcom24.

Monitoraggio delle domande 

Secondo Brambilla:” Di questo passo penso che dovrà scattare l’articolo 28 (commi 3 e 4): in sintesi, se le domande cominciano a essere più di tante occorre mettere un rubinetto“. Il comma 3 dell’articolo 28 regola il monitoraggio del numero di domande presentate per Quota 100, per la riduzione dell’anzianità contributiva per accesso al pensionamento anticipato indipendente dall’età anagrafica e per Opzione Donna:

“Fermo restando il monitoraggio di cui all’articolo 1, comma 257, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, l’INPS provvede, con cadenza mensile per il 2019 e trimestrale per gli anni seguenti, al monitoraggio del numero di domande per pensionamento relative alle misure di cui agli articoli 14, 15 e 16, inviando entro il 10 del mese successivo al periodo di monitoraggio, la rendicontazione dei relativi oneri anche a carattere prospettico al Ministero del lavoro e delle politiche sociali e al Ministero dell’economia e delle finanze relativi alle domande accolte”.

Iniziative conseguenti agli scostamenti rispetto alle previsioni

L’art. 28 del decreto sul Reddito di cittadinanza ed interventi sulle pensioni, al comma 4, recita: ” Ai sensi di quanto previsto all’articolo 1, comma 257, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, nel caso in cui emerga il verificarsi di scostamenti, anche in via prospettica, rispetto alle previsioni complessive di spesa del presente decreto, il Ministero dell’economia e delle finanze assume tempestivamente le conseguenti iniziative ai sensi dell’articolo 17, commi 12, 12-bis, 12-ter, 12-quater e 13 della legge 31 dicembre 2009, n. 196″.

Le domande per Quota 100 nell’analisi di Giuliano Cazzola

In un editoriale su startmag, l’economista Giuliano Cazzola a proposito delle pensioni anticipate in regime di Quota 100 ha dichiarato: “Nessuno ha mai pensato che l’operazione-cuccagna potesse fallire” ed ha aggiunto, in riferimento al triennio di sperimentazione: “Trascorsi questi periodi si torna nella ‘’terra di nessuno’’ (e quindi alle regole made by Fornero) perché nessuno ha stabilito, se non a parole, ciò che succederà dopo. E’ quindi normale che – a scanso di equivoci e di rischi – le persone colgano le occasioni che vengono loro offerte. Poi – come si dice – domani è un altro giorno”.

“Intanto, qualcuno comincia a preoccuparsi – vista la ‘’ballata selvaggia’’ delle domande – se terranno le coperture”, ha aggiunto Cazzola. “Quando l’Inps comincerà a valutare le pratiche (bisognerà pure che almeno il decreto sia convertito) ci si accorgerà che molte domande sono state presentate perché ‘’non si sa mai’’. Succede sempre così ogniqualvolta si presenta una normativa nuova”, ha osservato l’economista.

Brambilla ha osservato che “la stragrande maggioranza di domande è stata stranamente presentata al Sud e quasi un terzo di esse arriva da dipendenti pubblici”. A tale proposito Cazzola ha precisato: “Se poi si guarda al peso delle domande nelle singole gestioni spicca certamente un primato nel pubblico impiego che nell’immediato determinerà parecchie difficoltà organizzative, ma che a tempo debito potrà rappresentare uno sbocco per la disoccupazione intellettuale del Paese”. Per l’esperto di previdenza:”Soprattutto, però, se si guarda al peso dei lavoratori autonomi, si ricava l’impressione che le nuove agevolazioni pensionistiche svolgeranno un ruolo di prepensionamento per appartenenti a categorie in difficoltà economiche. Anche perché il divieto di cumulare reddito e pensione, a meno di non ricorrere ad espedienti truffaldini, comporterà la chiusura di esercizi ed aziende”.

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