Riforma pensioni: Ape sociale, lavori gravosi ed iniziative sindacali

La riforma delle pensioni giallo- verde non convince i sindacati. Le dichiarazioni di Landini e Barbagallo. Le ultime novità sull'Ape sociale.

Pensioni e Quota 100: le ultime novità dopo il vertice di ieri a Palazzo Chigi

Si terrà domani 9 febbraio 2019 a Roma la manifestazione nazionale organizzata da Cgil, Cisl e Uil per portare avanti il dissenso contro le politiche del Governo su pensioni e lavoro. “Sarà una manifestazione molto partecipata e servirà a dimostrare, semmai ce ne fosse bisogno, che il movimento sindacale è più vivo che mai, e sarà ancora una volta al fianco di lavoratori, precari e pensionati per offrire una speranza di cambiamento e proporre un’idea di Paese”, ha dichiarato a Rassegna Maurizio Landini, segretario generale della Cgil. Landini ha proseguito: “Direi che è il momento di rimettere al centro le persone. Bisogna smettere di pensare che tutto si può comprare e vendere. La verità è che c’è bisogno di nuove politiche economiche e sociali per combattere le diseguaglianze e permettere alle persone di realizzarsi attraverso il lavoro. Sabato dimostreremo che un’altra società è possibile. E che, soprattutto, è necessario cambiare le leggi sbagliate che sono state fatte e affermare una cultura che sia fondata sulla giustizia sociale e sul lavoro come diritto”. “La manifestazione di sabato si basa su un obiettivo comune: fare in modo che tutti quelli che lavorano, indipendentemente dal rapporto di lavoro che hanno, abbiano gli stessi diritti e le stesse tutele”, ha precisato.

Quota 100 non modifica la legge Fornero

“Se grazie a questa misura qualcuno potrà andare in pensione prima, siamo naturalmente contenti. Ma questo non significa aver modificato la legge Fornero. La misura introdotta dal governo ha due paletti rigidi: bisogna avere 62 anni di età e 38 di contributi. Se non si rispettano entrambi questi due requisiti, in pensione non ci si va. La contraddizione palese sta nel fatto che se una persona ha 60 anni d’età e 40 anni di contributi, e cioè ha lavorato per più tempo rispetto ai paletti previsti da quota 100, in pensione non può andarci. Dopodiché, noi stiamo chiedendo non di bloccare i 62 anni di età con i 38 di contributi, ma di avviare una trattativa per cambiare davvero la riforma Fornero su vari aspetti. Chiediamo un sistema che guardi ai giovani, alle donne, che preveda meccanismi anche per chi ha avuto carriere discontinue, di separare la previdenza dall’assistenza e riconoscere realmente le diversità che esistono, ai fini previdenziali, tra i diversi lavori“, ha sottolineato il leader sindacale.

I sindacati chiedono un confronto con il Governo

“Il nostro obiettivo è aprire un tavolo di trattativa vero con l’esecutivo per portare a casa dei risultati. Vogliamo cambiare i provvedimenti sbagliati e aprire una fase di discussione in cui la riforma delle pensioni, la riforma fiscale, la ripresa di un piano straordinario di investimenti non siano più soltanto parole, ma risultati da realizzare”, ha sottolineato Landini . “E se dopo il 9 il governo non dovesse darci segnali, è chiaro che insieme a Cisl e Uil e insieme ai lavoratori dovremmo decidere le modalità con cui continuare questa battaglia”.

“Il vice premier Di Maio e il Governo sanno benissimo che la Uil considera Quota 100 un provvedimento utile nell’azione di modifica delle legge Fornero, ma non ancora sufficiente a risolvere, del tutto, la complessa questione. Saranno ancora molti, infatti, i lavoratori a non avere la possibilità di utilizzare questo strumento. A tal proposito, abbiamo delle proposte molto chiare sulle quali vorremmo discutere con il Governo, proprio per proseguire, insieme, nella completa azione di riforma della legge Fornero”, ha dichiarato Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uil.

“La manifestazione di Cgil, Cisl, Uil non è ‘contro’ il Governo, ma ‘per’ sostenere le proposte unitarie a favore dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani e per lo sviluppo del Paese; piattaforma, questa, che è già stata consegnata anche all’Esecutivo. Infine, vorremmo rassicurare il vice premier Di Maio e il Governo che, in questo quadro di disponibilità al confronto, la Uil sarà a completa disposizione per il taglio delle pensioni d´oro in tutte le situazioni in cui ci saranno stati degli inaccettabili abusi”, ha sottolineato Barbagallo.

Pensioni e lavori gravosi

Nel corso dell’audizione presso la Commissione lavoro al Senato per la conversione il legge del decreto che contiene il Reddito di cittadinanza, Quota 100 ed altri interventi sulle pensioni, Cgil, Cisl e Uil  hanno toccato il tema dei lavori gravosi ed hanno messo in luce la necessità che venga riconosciuta ai fini previdenziali la diversa gravosità dei lavori, “essendo questo un elemento che incide sull’aspettativa di vita dei lavoratori”.

Per la piattaforma sindacale:” E’ quindi necessario ricostituire quanto prima la Commissione tecnica scientifica per lo studio dei lavori gravosi e usuranti dando risposte anche a coloro che sono stati esposti a sostanze pericolose come, ad esempio, l’amianto”.

Ape sociale strutturale 

Secondo Cgil, Cisl e Uil:” Le tutele previste a favore delle categorie rientranti nell’Ape sociale dovrebbero essere rese strutturali”. “Nel corso del 2018 moltissime domande di Ape sociale sono state respinte, di conseguenza le risorse residue non utilizzate lo scorso anno, e quelle già accantonate nella fase di costituzione del Fondo con la Legge di Bilancio 2018, risultano già sufficienti a potenziare questo utile strumento. Occorre quindi una revisione dei criteri di accesso per le lavoratrici e le categorie dei lavori gravosi, oggi di fatto esclusi dal beneficio, con una normativa meno stringente che superi il requisito individuale del codice Istat che spesso risulta essere non idoneo ad individuare l’effettiva mansione”, hanno precisato le OO SS.

“Le 15 categorie di lavoratori gravosi, che lo scorso anno avevano avuto l’esonero dell’adeguamento all’attesa di vita sul requisito pensionistico, con il presente decreto, accederanno al pensionamento tre mesi dopo e questo va a depotenziare la validità dello strumento. Chiediamo, quindi, che nell’Iter parlamentare venga operata una correzione che di fatto esclude dal beneficio introdotto lo scorso anno 15 categorie ritenute,invece, meritevoli di tutela”.

Le ultime novità sull’Ape sociale

L’Inps ha fornito istruzioni per l’applicazione della proroga dell’Ape Sociale prevista dal decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4 con la circolare n.15 del 1° febbraio 2019.  Le domande di verifica delle condizioni andranno presentate entro il 31 marzo 2019 e, successivamente, entro il 15 luglio 2019 e il 30 novembre 2019. L’esito delle stesse sarà fornito rispettivamente entro il 30 giugno 2019, il 15 ottobre 2019 e il 31 dicembre 2019.

Tra i diversi scaglioni di richiesta l’Istituto effettuerà il monitoraggio della disponibilità delle risorse finanziarie. Le domande di verifica saranno valutate in base ai criteri di priorità come illustrato nella circolare Inps n.100 del 16 giugno 2017. L’Inps ha precisato che  l’Ape Sociale, in presenza di tutti i requisiti, decorre dal primo giorno del mese successivo alla domanda di trattamento, previa cessazione dell’attività di lavoro dipendente, autonomo e parasubordinato, svolta in Italia o all’estero.

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