La giornata di oggi, 25 febbraio 2019, si profila densa di eventi e di speranza per quanti attendono qualche risposta sul tema delle pensioni. Cgil Cisl e Uil sono stati convocati dal Governo al Ministero del Lavoro per un confronto sul tema della previdenza, inoltre, alle 10,30 l’Aula del Senato ha all’ordine del giorno l’incardinamento del disegno di legge di conversione del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni.
Il dirigente del Partito democratico Cesare Damiano ha osservato che “senza correzioni al Decretone si aumentano le diseguaglianze nella flessibilità previdenziale e nelle tutele ai più poveri”. “Non basta agitare le misure-bandiera di Quota 100 e di Reddito di cittadinanza per dire che si sta dalla parte dei più deboli: se queste misure sono costruite in modo tale da escludere platee di beneficiari e creare nuove differenze tra chi viene tutelato e chi non lo è, siamo sulla strada sbagliata”, ha precisato l’esponente dem.
Pensioni e Reddito di cittadinanza: il punto di Cesare Damiano
“Il Governo non vuole risolvere il tema degli esodati con la nona e definitiva salvaguardia o con misure equivalenti e ritira gli emendamenti che riconoscevano una contribuzione pensionistica aggiuntiva alle donne con figli. Sul Reddito di Cittadinanza la misura è costruita per privilegiare i single e non le famiglie numerose. Le proposte di modifica dell’opposizione non verranno prese in considerazione e sacrificate sull’altare della Realpolitik che sorregge l’accordo dei ‘fratelli coltelli’ che siedono al Governo”. “A farne le spese sarà il Paese, ormai in recessione-stagnazione economica e con un aumento delle domande di disoccupazione del 5,8% nel 2018 rispetto all’anno precedente: sono stati superati i 2 milioni di richieste”, ha dichiarato Damiano.
Quota 100: le ultime novità
Continua a salire il numero delle istanze presentate per l’accesso alle pensioni anticipate in regime di Quota 100. Alle 16.00 del 22 febbraio 2019 sono state inoltrate 64.341 domande, di cui, 16.665 da donne e 47.676 da uomini. Ad inviare il maggior numero di richieste di pensionamento con Quota 100 sono stati i dipendenti pubblici, con 23.499 istanze, a fronte di 23.015 domande presentate dai lavoratori dipendenti.
I dati diffusi dall’Inps sembrano dare ragione all’ex Ministro del lavoro Damiano, il quale ha osservato:“Quota 100 va bene per chi ha carriere lunghe e stabili che consentono di totalizzare 38 anni di contributi: un traguardo irraggiungibile per gran parte delle donne, per i disoccupati e per chi svolge i lavori discontinui, dall’edilizia alla stagionalità”. Sulla stessa linea di pensiero Cgil Cisl e Uil, che hanno ribadito in una nota congiunta: “Quota 100 rappresenta, nel prossimo triennio, un’opportunità per i lavoratori e le lavoratrici che ne potranno usufruire. Rimangono però fuori migliaia e migliaia di uomini e, soprattutto, di donne che per la loro tipologia occupazionale difficilmente riescono ad arrivare a 62 anni e 38 di contributi”.