Riforma pensioni 2019: continua lo scontro su Quota 100

Le ultime novità sulla riforma delle pensioni e Quota 100. I pareri di Tito Boeri, Alberto Brambilla e Giuliano Cazzola.

Riforma pensioni: ultime novità sulla nona salvaguardia per gli esodati

Continua lo scontro su Quota 100, la misura per le pensioni anticipate che il Governo vorrebbe rendere operativa a partire dai primi mesi dell’anno prossimo. Quota 100, nelle intenzioni dell’Esecutivo, sarebbe il tassello più importante per operare il superamento della legge Fornero. Secondo il presidente dell’Inps, Tito Boeri, la misura avrà dei costi insostenibili. La replica è giunta da Alberto Brambilla, autore del programma delle pensioni della Lega. E’ entrato nella discussione anche il docente ed esperto di previdenza Giuliano Cazzola.

Riforma delle pensioni: il punto di Giuliano Cazzola su Quota 100. 

“Alberto Brambilla”, ha commentato con Labitalia Giuliano Cazzola, “è certamente una persona che conosce i problemi e le questioni previdenziali. Le sue proposte sono ragionevoli e probabilmente anche sostenibili. Resta solo da chiedersi fino a che punto queste proposte siano condivise dai due vicepresidenti e da quanti hanno continuato a credere nelle loro sparate di carattere elettorale”.

“Con la stima che ho per Brambilla”, ha proseguito Cazzola,”mi permetto di dire che le sue proposte tendono a salvare la ‘capra’ del contratto di governo e i ‘cavoli’ dei conti pubblici, ma che anche lui sia convinto che sarebbe meglio lasciare le cose come stanno ora”.

Riforma delle pensioni: le risorse stanziate non sono sufficienti.

Il nodo è sempre quello delle risorse stanziate per finanziare gli interventi sulle pensioni. “Brambilla ha l’onestà intellettuale di ammettere che gli stanziamenti nella legge di bilancio non basterebbero a finanziare una soluzione ‘quota 100’’ priva di correttivi”, ha osservato Cazzola.

La conclusione alla quale arriva l’esperto di previdenza è la seguente:”La contro-riforma pensionistica dovrà essere attuata con un altro provvedimento, sia esso un disegno di legge collegato (il quale non si avvale del contingentamento riservato alla sessione di bilancio) o un decreto legge successivo all’approvazione della manovra, sempre che gli sia riconosciuto il carattere di urgenza”.

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