Pensioni 2019: le ultime novità su Quota 100

Le ultime novità su Quota 100 nell'analisi del professor Alberto Brambilla, per il quale i costi della misura sarebbero sostenibili. in quanto

Pensioni anticipate 2018: le ultime novità dall'Inps

Continua il dibattito sulle pensioni con  Quota 100, che pur essendo una misura slegata dalla Legge di Bilancio, potrebbe essere maggiormente toccata dalla bocciatura della manovra economica da parte dell’UE. Il nodo centrale è quello delle risorse stanziate, che secondo il presidente dell’Inps, Tito Boeri non sono sufficienti. Il professor Alberto Brambilla, che ha scritto per la Lega la parte del programma sulle pensioni ha replicato alle dichiarazioni di Boeri nel corso di un’intervista al Corriere.

Pensioni con Quota 100, Brambilla: “I costi sono sostenibili”.

In tema di pensioni con Quota 100 Brambilla ha puntualizzato:” Al momento non esiste nulla di scritto, il meccanismo non è definito e c’è solo il fondo da 6,7 miliardi nel primo anno e 7 per i successivi. Dire quanto costa significa buttare un numero a caso. Quota 100 può essere costruita in molti modi. Se viene fatta come abbiamo suggerito i costi sono sostenibili“.

“È chiaro che se diciamo “tutti a casa”, cioè tutti quelli che hanno almeno 62 anni d’età e 38 di contributi possono andare via senza perdere nulla, arriviamo a un costo tra i 13 e i 15 miliardi di euro. Ma ci sono diversi paletti per limitare la spesa“, ha aggiunto.

Quota 100: come limitare la spesa?

Uno di questi paletti potrebbe essere che andare in pensione con Quota 100  comporti un ricalcolo con il metodo contributivo. “Il ricalcolo comporterebbe una riduzione media del 10% circa. Ma si prende la pensione per cinque anni in più, e in quei cinque anni non si versano i contributi e non si lavora”, ha chiarito Brambilla, “E’ anche una questione di equità perché quelli che matureranno i requisiti dal 2023 avranno già il calcolo contributivo”.

Un altro modo per limitare la spesa delle pensioni con Quota 100 sarebbe quello di porre “un limite di due o tre anni ai contributi figurativi, senza toccare quelli per maternità e servizio militare. E poi quota 100 andrebbe di pari passo con l’attivazione dei fondi di solidarietà e fondi esubero, come accade oggi per banche e assicurazioni, che non costerebbero nulla allo Stato perché sono alimentati dai datori di lavoro. E che utilizzerebbero gli stessi criteri utilizzati oggi per l’Ape social per stabilire l’accesso al beneficio ma con molti vantaggi in più”, ha osservato Brambilla.

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