Precedenza alle pensioni con Quota 100? La smentita dell’Inps

Le ultime dichiarazioni dell'Inps sulle pensioni in regime di Quota 100. Si smentisce ch evenga data preferenza alla domende presentate per tale prestazione.

Pensioni anticipate 2018: le ultime novità dall'Inps

La preoccupazione che alle domande inoltrate per le pensioni in regime di Quota 100 potesse venire attribuita la precedenza da parte dell’Inps è partita diverso tempo fa. In una nota congiunta del 22 marzo scorso i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, Domenico Proietti, Ignazio Ganga e Roberto Ghiselli hanno dichiarato: “Cgil, Cisl e Uil sono consapevoli che l’introduzione della pensione con ‘quota 100’ e del reddito di cittadinanza hanno generato un aumento significativo del lavoro in carico all’INPS. L’esigenza di rispondere ai cittadini che stanno richiedendo queste prestazioni dovrà essere gestita senza penalizzare gli altri lavoratori e pensionati“.

I sindacati hanno sottolineato la necessità  che l’Istituto di previdenza garantisse “in ogni caso la tempestiva liquidazione di tutte le prestazioni con particolare attenzione a quelle di notevole rilevanza sociale, come l’Ape sociale o la pensione anticipata per i precoci, che assicurano una pensione a lavoratori ritenuti meritevoli di tutela, come i disoccupati o chi ha gravi disabilità e gli ammortizzatori sociali”.

Le pensioni del primo trimestre 2019

L’Inps ha ritenuto di smentire le recenti accuse in merito ad una presunta corsia privilegiata che seguirebbero le istanze presentate per le pensioni con Quota 100, fornendo i dati circa le domande di pensione accolte nel primo trimestre del 2019. Nel primo trimestre 2019 sono state accolte circa 114.000 domande di pensione di vecchiaia ed anticipata, comprese le “pensioni quota 100”, con un incremento rispetto all’analogo periodo del 2018 di oltre il 14%. Inoltre, mentre nel corso del primo trimestre 2018 sono state definite il 68% delle domande di pensione di vecchiaia ed anticipata pervenute nello stesso periodo, nel corrispondente trimestre 2019, senza considerare le domande di “pensione quota 100”, tale percentuale si è incrementata fino al 72%.

La smentita dell’Inps

“I dati sulla liquidazione delle pensioni nel primo trimestre 2019 smentiscono quanto ventilato da alcuni organi di stampa su una presunta precedenza assegnata alle domande di “Quota 100” e confermano che l’impegno dell’Inps nella liquidazione delle pratiche di pensione abbraccia sia le «ordinarie» pratiche di vecchiaia ed anticipata, sia le pratiche di “pensione quota 100”. Stupisce che susciti clamore il fatto che un’azienda di servizi pubblici abbia organizzato le proprie lavorazioni in modo da rispondere tempestivamente all’esigenza di applicare le disposizioni legislative”, ha dichiarato l’Inps in una nota.

“In ordine all’attivazione del processo di presentazione e gestione delle domande fin dall’entrata in vigore del Decreto Legge 4 del 2019, nelle more della sua conversione in legge, si fa presente che l’Istituto, così come ogni altro soggetto giuridico, è tenuto a dare applicazione agli atti, come i decreti legge, che assumono piena forza di legge dalla data della loro entrata in vigore”, ha chiarito l’Ente.

L’Inps ha precisato:”Al fine di assicurare l’erogazione delle pensioni già a decorrere dal 1° aprile 2019, come succede in situazioni analoghe di carico di lavoro eccezionale e scadenze prossime, l’Istituto ha autorizzato, al ricorrere dei prescritti requisiti, la liquidazione delle prestazioni pensionistiche in via provvisoria sulla base delle dichiarazioni di  cessazione dell’attività di lavoro dipendente contenute nella domanda, fermo restando le successive verifiche e l’eventuale recupero di somme indebitamente erogate. Ciò in linea con l’interesse dei richiedenti alla tempestiva liquidazione del trattamento spettante, stante la presunta veridicità delle informazioni dallo stesso rese nella domanda di pensione”.

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