Pensioni scuola: un emendamento al Decretone per i precari di terza fascia

Le ultime novità sulla pensioni scuola. Un emendamento al decretone riguarda i docenti precari iscritti in terza fascia.

Pensioni scuola e Quota 100, le ultime novità ad oggi

Il decreto 28 gennaio 2019 recante disposizioni in materia di Reddito di cittadinanza, Quota 100 ed altri provvedimenti sulle pensioni è in fase di conversione in legge. Tra gli emendamenti che sono stati presentati al decreto-legge, in particolare, ve ne è uno relativo al comparto scuola che coinvolge i docenti precari iscritti in terza fascia d’istituto. Il primo firmatario dell’emendamento è il senatore della Lega Mario Pittoni, presidente della commissione Cultura della Camera, ma il documento reca anche le le firme dei senatori del Movimento 5 Stelle che compongono la VII Commissione cultura al Senato.

L’emendamento all’art. 14 del decreto-legge in oggetto prevede che i docenti che parteciperanno al concorso a cattedra ordinario potranno godere nelle graduatorie di merito di un punteggio titoli posseduti fino al 40% di quello complessivo. Tra i titoli valutabili sarà particolarmente valorizzato il servizio svolto presso le istituzioni scolastiche, al quale è attribuito un punteggio fino al 50% del punteggio attribuibile ai titoli.

La presa di posizione dell’Anief

Se venisse approvato tale emendamento, per Anief si tratterebbe di “una presa in giro, che segue alla cancellazione del concorso riservato”. “Tanto valeva aumentare la quota di accesso prevista dalla legge di stabilità, se proprio non si vuole stabilizzare il personale precario inserito in terza fascia d’istituto che ricopre molte delle 100 mila supplenze assegnate ogni anno”, ha osservato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. “Oppure si sarebbe potuto organizzare un corso abilitante e inserirli nelle GaE. O, ancora, reclutarli dalla seconda fascia delle graduatorie d’istituto, come chiesto da tempo dall’Anief”, ha aggiunto.

Gli effetti delle pensioni anticipate

L’emendamento in questione, nella volontà dei firmatari, serve a fare fronte agli effetti delle pensioni anticipate del personale scolastico e garantire il normale svolgimento delle attività didattiche. Per Pacifico:“Il fatto che un emendamento del genere possa essere dichiarato ammissibile dentro una legge sulle pensioni, dimostra anche che la discussione degli emendamenti risente soltanto dell’umore e delle paure della maggioranza e non del merito dei provvedimenti presentati”.

“La soluzione alla supplentite cronica che caratterizza l’Italia va collocata in specifici ambiti legislativi: riguarda, senza dubbio, il rispetto della direttiva dell’Unione Europea sulla stabilizzazione dei precari, quindi dentro la Legge Europea sul precariato”, ha puntualizzato.

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