Pensioni scuola e Quota 100, le ultime novità ad oggi

Le ultime novità sulle pensioni scuola e Quota 100 nell'analisi dell'Anief.

Pensioni scuola e Quota 100, le ultime novità ad oggi

Le ultime novità sulle pensioni del comparto scolastico sono state analizzate dall’Anief. Il sindacato ha rivolto la sua attenzione soprattutto a Quota 100, basando le sue valutazioni sulle indiscrezioni trapelate in merito in questi giorni. Per quanto riguarda le decurtazioni dell’assegno che subirebbe chi decidesse di andare in pensione con Quota 100, esse dipendono dagli anni di contributi non versati rispetto agli attuali requisiti di anzianità.

Accedendo a Quota 100, si parla di un massimo di 16% di riduzione della pensione. Per Anief, finalmente, si prende atto dell’inopportunità di mantenere i lavoratori in servizio oltre una certa età. “Ma nella prossima legge di stabilità devono essere trovate le risorse per evitare questa penalizzazione, perché nella media dei paesi Ue si va in quiescenza a 63 anni con il massimo contributivo”, precisa il sindacato.

Quota 100 e pensioni scuola

Se un docente della scuola secondaria destinato a lasciare il lavoro a 67 anni con un assegno di circa 1.500 euro netti dovesse decidere di andare in pensione con Quota 100 a 62 anni, potrebbe percepire un assegno di 1.200 euro per tutta la pensione. Ciò avviene perché, anticipando l’uscita, si possono far valere meno anni di contributi e il montante pensionistico dovrà essere spalmato su più anni di erogazione.

La buona notizia è che per il comparto della scuola, comprese le università, le uscite pensionistiche dovrebbero scattare con l’avvio del nuovo anno scolastico o accademico, quindi dal prossimo mese di settembre: “per il personale del comparto Scola ed AFAM – si legge nell’ultima bozza del decreto – si applicano le disposizioni di cui all’articolo 59, comma 9, della legge 27 dicembre 1997, n. 449”.

La platea degli interessati a Quota 100 

Secondo quanto riportato da “Il Corriere della sera”, si stima che dei 430 mila dipendenti potenzialmente interessati, “quelli che effettivamente decideranno di utilizzare questa forma di pensionamento saranno circa 315 mila, di cui il 40% dipendenti pubblici, la metà nella scuola”. A questo punto per Marcello Pacifico diventerebbe indifferibile la riapertura delle GaE per reclutare tutti i docenti abilitati subito inclusi quelli non abilitati con 36 mesi di servizio e gli idonei dei concorsi.

Riscatto della laurea

Anief segnala che per tutti i lavoratori, l’articolo 22 della bozza del decreto prevede sia l’adozione di un Fondo di solidarietà di categoria, a carico delle imprese, sia il versamento, sempre da parte delle aziende, dei contributi per il riscatto della laurea così da consentire il raggiungimento dell’accesso allo stesso scivolo. Per esempio, un lavoratore con 59 anni e 31 anni di contributi arriverebbe ai 35 necessari col riscatto di 4 anni del corso di laurea.

L’impresa deduce gli oneri dal reddito. Il riscatto della laurea a carico dell’azienda è infine previsto anche nell’articolo sulla «pace contributiva»: in questo caso riguarda solo chi ha cominciato a lavorare dopo il 1996 e serve per raggiungere la normale quota 100. Infine, per giungere ai 38 anni di contribuzione si potranno cumulare in modo gratuito i versamenti a casse previdenziali diverse, secondo le regole già previste per la pensione anticipata e per quella di vecchiaia.

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