Ieri i sindacati dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil hanno protestato con presidi davanti alle Prefetture in tutta Italia. Le tre sigle contestano al governo di voler fare cassa con i pensionati, utilizzati come bancomat per finanziare la Manovra economica. Il taglio della rivalutazione delle pensioni viene giudicato come una misura “ingiusta e profondamente punitiva nei confronti di milioni di persone anziane a cui viene ancora una volta presentato il conto da pagare”. La mobilitazione sindacale proseguirà anche nei prossimi giorni e culminerà con una grande manifestazione nazionale nel mese di gennaio.
“Questa Legge di Bilancio non ci piace e siamo andati a dirlo a gran voce sulla pubblica piazza insieme a Cgil-Cisl-Uil e con Antonello Obinu, in rappresentanza del Gruppo Lavoro e Pensioni: Problemi e soluzioni e la sottoscritta in rappresentanza del CODS; perché ci sono momenti nei quali è necessario esserci e noi, c’eravamo”, ha sottolineato Orietta Armiliato, amministratrice del Comitato Opzione Donna Social, presente al presidio davanti alla Prefettura di Genova.
“Il sindacato dei pensionati ha tutte le ragioni per protestare”, ha affermato l’economista Marco Leonardi.
“Il blocco alla rivalutazione delle pensioni era previsto terminare nel 2019 e il Governo vergognoso lo ha rimesso per fare un’operazione puramente elettorale sulle pensioni: infatti Quota 100 è limitata per i prossimi tre anni e il conto lo pagano i pensionati di oggi e i pensionandi dal 2021 in poi“, ha precisato.
Le dichiarazioni del Premier Conte
Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso della conferenza stampa di fine anno ha toccato anche il tema del mancato adeguamento delle pensioni al costo della vita. ” Il meccanismo di indicizzazione è un po’ raffreddato, diciamo così, per le pensioni. Rispetto all’inflazione lo congeliamo un poco progressivamente”, ha affermato.
“Anche questo è un meccanismo progressivo che non tocca le pensioni fino a tre volte la minima. Sarà quasi impercettibile per le pensioni superiori a questa soglia, parliamo di qualche euro al mese. Forse neppure l’avaro di Moliere se si accorgerebbe di qualche euro al mese. Crescerà con le fasce più alte del trattamento pensionistico, ma anche con le fasce più alte stiamo sempre parlando di un meccanismo di raffreddamento delle indicizzazioni”, ha aggiunto.
A proposito della mobilitazione dei sindacati dei pensionati ha dichiarato: “I pensionati scendono in campo. Li ricordo silenti quando fu approvata la legge Fornero, oggi sono in strada a protestare. Facciano la loro protesta, ma non mi sembra che abbiamo, assolutamente, attentato ai trattamenti pensionistici”.
Il commento di Domenico Proietti
Le dichiarazioni di Conte hanno provocato l’immediata reazione di Domenico Proietti, segretario confederale della Uil. “Il blocco ripetuto nel tempo della rivalutazione delle pensioni è incostituzionale come più volte riconosciuto dall’Alta Corte. La maggioranza dei pensionati italiani riceve pensioni dove anche il taglio di pochi euro è iniquo ed ingiusto. I pensionati italiani, quindi, non sono paragonabili all’avaro di Moliere, come oggi inopportunamente ha detto il Presidente del Consiglio”, ha dichiarato.
“Inoltre, ricordiamo al Presidente Conte che i sindacati italiani contrastarono la legge Fornero con uno sciopero generale ed un presidio di un mese davanti al Parlamento durante l’iter parlamentare di quel provvedimento”, ha precisato il leader sindacale.
La Uil chiede al Presidente del Consiglio di avviare i tavoli di confronto che si è impegnato ad istituire nel corso dell’incontro avuto con Cgil, Cisl e UiL a Palazzo Chigi. “Questi tavoli saranno l´occasione per discutere concretamente e trovare soluzioni positive ai temi previdenziali, fiscali, dell’occupazione e della crescita della nostra economia”, ha chiarito Proietti.
Quota 100 è discriminante per le donne, per i lavoratori agricoli, del commercio e dell’edilizia
A proposito di Quota 100, strumento per le pensioni anticipate alla base della riforma delle pensioni ideata dal Governo, il segretario generale dello Spi-Cgil, Ivan Pedretti, ritiene che la misura sia discriminante per le donne, i i lavoratori agricoli, del commercio e dell’edilizia. “Proprio quelli che hanno una carriera discontinua sono esclusi da Quota 100”, ha affermato in un’intervista a “La Stampa”.
“Quota 100 è una misura che viene finanziata togliendo risorse ad altri pensionati, che hanno sempre pagato tasse e contributi, e senza colpire chi evade il fisco. Non mi pare una grande invenzione degna di un governo di vero cambiamento, ma piuttosto un vecchio trucco copiato da altri governi”, ha precisato.