Sul tema della riforma delle pensioni, oggi, mercoledì 26 luglio 2023, c’è un nuovo tavolo tra le parti sociali e l’Osservatorio sul monitoraggio della spesa previdenziale. Diverse le opzioni possibili sulla previdenza con la prossima legge di Bilancio e nel 2024. L’obiettivo del governo Meloni è cancellare la legge Fornero, ma per farlo sono necessarie risorse al momento non disponibili. Si punta per ora a estendere l’attuale Quota 103 al 2024, ma potrebbe scattare anche l’opzione di Quota 41 contributiva.
La vera novità è proprio Quota 96!
Fra le possibilità, poi, ci sono l’estensione di Opzione Donna, che potrebbe tornare com’era prima del taglio dell’ultima Manovra e Quota 96, riservata ai lavoratori con mansioni gravose. Quest’ultima riprende un po’ le caratteristiche dell’Ape sociale, ed è in effetti la vera novità di queste ultime ore. Quota 96 consente l’uscita con 61 anni d’età e 35 di contributi solo per certe categorie sociali, fra cui i lavoratori impegnati in attività gravose e usuranti. Così l’Ape sociale verrebbe comunque confermata. Se poi saltasse Quota 96 si potrebbe estendere proprio l’Ape.
Uno strumento che potrebbe aprirsi anche alle donne!
Lo strumento, poi, potrebbe anche aprirsi anche alle donne, se non ci fosse un intervento specifico su Opzione donna. Istituita dall’articolo 1, commi da 179 a 186, della legge di Bilancio 2017, l’Ape sociale prevede un’indennità a carico dello Stato erogata dall’Inps, entro dei limiti di spesa, a soggetti in determinate condizioni previste dalla legge che abbiano compiuto almeno 63 anni di età e che non siano già titolari di pensione diretta in Italia o all’estero. L’indennità è corrisposta, a domanda, fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia, ovvero fino al conseguimento della pensione anticipata o di un trattamento conseguito anticipatamente rispetto all’età per la vecchiaia.