Milioni di lavoratori italiani sono coinvolti dal dibattito sul tema della riforma delle pensioni. In attesa del prossimo tavolo di confronto tra governo e Sindacati, si torna a parlare della proposta di Pasquale Tridico, ex presidente dell’INPS. In effetti si riprende parzialmente la struttura di Opzione Donna: pensione anticipata all’età di 63 anni con il ricalcolo dell’assegno tramite il sistema contributivo, poi al raggiungimento dei 67 anni di età l’aumento dell’assegno previdenziale con la quota mancante della pensione.
Una proposta che piace ai lavoratori!
L’uscita anticipata a 63 anni con il ricalcolo della pensione tramite il sistema contributivo, per poi ricevere l’aumento della pensione a partire dai 67 anni con la quota mancante è tra le idee più valutate in questi mesi. Questa proposta sembra piacere ai lavoratori, che da tempo chiedono ai Sindacati e al governo di riprendere in considerazione altre idee.
Lasciare il lavoro con 63 anni di età e 20 anni di contributi!
Ricapitoliamo la proposta di Pasquale Tridico: età minima per l’uscita dal lavoro 63 anni; almeno 20 anni di contributi (qualcuno versato prima del 1996); quota di pensione calcolata con il sistema contributivo non inferiore a 1,2 volte l’assegno sociale. E dunque, i lavoratori possono lasciare il lavoro con 63 anni di età e 20 anni di contributi. Fino all’età di 67 anni la pensione verrebbe ricalcolata interamente con il sistema contributivo, mentre dopo il conseguimento della pensione di vecchiaia verrebbe aggiunta la quota mancante.