Pensioni, esodati: intervista a Gabriella Stojan

Ancora irrisolta la questione degli esodati esclusi dalle otte salvaguardie pensionistiche varate. L'intervista a Gabriella Stojan.

Pensioni, esodati: intervista a Gabriella Stojan

I 6.000 esodati esclusi hanno annunciato la partecipazione alla manifestazione sindacale indetta da Spi-Cgil, Fnp-CIsl, Uilp-Uil. Ne abbiamo parlato con Gabriella Stojan, coordinatrice del Comitato 6.000 Esodati Esclusi. “Gli ultimi 6.000 Esodati fanno parte di quell’esercito di quasi 200.000 ex-lavoratori che la Fornero ha colpevolmente e gravemente danneggiato con la sua manovra del 2011 lasciandoli senza reddito e senza pensione, loro derubata repentinamente proprio dalla sua manovra.Manovra di cassa sulle pensioni che non ha considerato chi era uscito dal lavoro o aveva firmato accordi per uscire prima della sua entrata in vigore.

Di quell’esercito ne sono rimasti circa 6.000 frutto di un macroscopico errore, di una gravissima ingiustizia e di una inaccettabile discriminazione contenuta nella L. 232 del 2016 meglio nota come Ottava Salvaguardia. Norma che prevede il ripristino del diritto alla pensione con le regole ante-Fornero per coloro che lo maturavano entro il 2021 solo per una categoria di lavoratori danneggiando tutte le altre pur previste nei sette provvedimenti precedenti. Ecco: noi 6.000 Esodati siamo cittadini traditi dallo Stato, vittime di una legge retroattiva, abbandonati senza reddito e senza pensione. Siamo il frutto di due gravi ingiustizie: quella perpetrata dalla manovra Fornero e quella proseguita dai Governi che si sono succeduti al Monti-Fornero“, ha chiarito Stojan.

Quali sono le richieste che gli esodati rivolgono al Governo?

Parteciperemo in tanti alla manifestazione del 16 novembre, convocata dalle OO.SS. che intendono sostenere la nostra vertenza. Continueremo anche il 16 a chiedere al Governo unicamente di correggere l’errore e la discriminazione dei quali siamo vittime ripristinando il nostro diritto alla pensione. Non stiamo chiedendo l’elemosina o un privilegio ma la restituzione di un diritto leso: quello alla pensione ed al futuro delle nostre famiglie. Chiediamo che vengano riaperti i termini della Ottava Salvaguardia ed applicando la norma a TUTTE le categorie degli ex lavoratori che maturano il diritto alla pensione entro il 31.12.2021. Inoltre ci appelliamo all’art. 3 della Costituzione che sancisce l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge: se ad una sola categoria dell’Ottava Salvaguardia è stato riconosciuto il diritto previdenziale alle condizioni ante-Fornero, è doveroso che venga riconosciuto anche alle altre cinque iniquamente penalizzate.

Molti degli Esodati Esclusi hanno nel frattempo già perso 2 anni di pensione! Chiediamo che il Governo ed il Parlamento cancellino questa ingiustizia immediatamente e nella Legge di Bilancio oggi all’esame del Parlamento. Basta un semplice emendamento del Governo o dei singoli parlamentari ai quali ci appelliamo affinché venga sollecitamente chiuso questo capitolo che rappresenta una vera e propria VERGOGNA DI STATO. Le risorse ci sono: basta individuarle nei risparmi conseguiti dalle precedenti 8 provvedimenti di Salvaguardia (una legge dello Stato prevede chiaramente che quei fondi non utilizzati dovevano servire ESCLUSIVAMENTE per gli Esodati) o dai risparmi (cospicui) dalla norma su Quota 100. Manca solo la volontà politica del Governo e del Parlamento che noi chiediamo, a gran voce, si manifesti.

Diciamo che è ora di dire BASTA! E che questo Governo, che si proclama come il difensore dei diritti negati dei cittadini, deve immediatamente porvi rimedio! Ricordando che il Ministro Di Maio più di un anno fa aveva promesso di sanare questa ingiustizia nella Legge di Bilancio dell’anno scorso. Promessa che finora è stata ingiustamente disattesa, nonostante lo stesso Di Maio abbia recentemente avuto modo di ammettere: “non abbiamo ancora finito di affrontare il tema degli Esodati della legge Fornero”. Se non avremo soddisfazione, non ci fermeremo certamente alla manifestazione del 16 novembre, ma continueremo la nostra mobilitazione e la nostra lotta fino a quando all’ultimo dei 6.000 verrà restituito il diritto alla pensione!

Perchè per gli esodati ante Fornero non possono essere utili le forme di pensionamento anticipato quali ad esempio Ape sociale, Quota 100 ?

C’è da sottolineare la grave circostanza che i 6.000 Esodati Esclusi sono in maggioranza donne, spesso licenziate senza alcun accordo o sostegno, che hanno avuto una carriera lavorativa discontinua, per motivi soprattutto familiari, e che non hanno quindi i contributi previdenziali oppure l’età richiesta da Ape, Opzione Donna e men che meno da Quota 100. L’ennesima e grave penalizzazione di genere perché son tutte donne che si sono spesso trovate a sostituirsi allo Stato per assicurare alle loro famiglie quel welfare inesistente riguardo ai figli od ai parenti con disabilità.

Nessuno di quei tre strumenti normativi può, pertanto, restituire loro il diritto alla pensione. Ai 6.000 Esodati Esclusi deve essere restituito quel diritto con un nuovo provvedimento o con la riapertura dei termini della L. 232/2016 garantendo la Salvaguardia pensionistica a tutti loro che devono essere legittimamente equiparati agli altri 144.000 che ne hanno usufruito. Non si tratta di escogitare improbabili e irrealizzabili “soluzioni” previdenziali, ma solo di applicare anche ai 6.000 la stessa norma di legge e gli stessi diritti riconosciuti agli altri Esodati riaprendo, nei dovuti termini, l’ultima Salvaguardia, e ristabilendo giustizia sociale a TUTTI gli Esodati che hanno pari diritti!

Come vi spiegate il fatto che non si riesca, dopo otto anni, a risolvere definitivamente la questione degli esodati?

Perché in Italia è sempre mancata la volontà politica di risolvere seriamente le ingiustizie e noi 6.000 ne siamo esempio eclatante e vergognoso. Perché dal 2012 in poi si è tentato di risolvere il problema Esodati “mettendo delle pezze” all’errore, perché questo hanno rappresentato le Otto leggi di Salvaguardia, anziché risolvere il problema con equità alla radice. Dobbiamo sottolineare inoltre che l’INPS ci ha messo del suo perché in questi 8 anni ha veramente “dato i numeri” sugli Esodati.

Si è partiti da una prima stima di circa 389.000 per finire con circa 150.000. Basta dare uno sguardo alle stime fatte dall’INPS per gli Otto provvedimenti di Salvaguardia approvati per verificare che non ne hanno azzeccata una. Numeri importantissimi per il legislatore senza i quali non si può elaborare alcun provvedimento del quale occorre quantificare numeri ed oneri. Riteniamo che le responsabilità di quell’Istituto in merito siano molto chiare.

Come mai per l’Inps non ci sono più esodati?

Anche questo dei numeri, secondo noi, continua a rappresentare un alibi per non prendere decisioni. E’ il legislatore che deve chiedere ad INPS quanti sono gli Esodati esclusi dai precedenti 8 provvedimenti di sanatoria. Ribadiamo che la platea degli ultimi 6.000 Esodati Esclusi è semplicemente definibile come gli “Ex-lavoratori esclusi dai benefici dell’Ottava Salvaguardia per carenza di requisiti, non più occupati al 31.12.2011 per avvenuta risoluzione contrattuale a qualsiasi titolo o che, entro tale data, abbiano sottoscritto accordi collettivi o individuali che come esito finale prevedevano il futuro licenziamento, i quali maturano i requisiti pensionistici, vigenti prima dell’entrata in vigore della Legge Fornero, entro il 31/12/2021”

Questo è il quesito, come abbiamo ripetutamente comunicato al Ministero, che il Ministro stesso deve porre a INPS e con il quale INPS ha già confermato di poter individuare, con legittima precisione, la platea degli Esodati esclusi ancora da salvaguardare. Questo è anche il quesito presentato il 9/9 scorso, nell’interrogazione n. 5-02702, dall’On. Rizzetto in Commissione Lavoro della Camera alla quale il Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, dopo 2 mesi, non ha ancora dato risposta.

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