Pensioni e Legge di Bilancio, Landini:”Il cambiamento non è ancora sufficiente”

Le dichiarazioni dei segretari Landini, Sbarra e Barbagallo sulla riforma delle pensioni e la Legge di Bilancio 2020 all'esame della Camera.

Riforma pensioni e legge di bilancio: i sindacati pronti alla mobilitazione

“Da questa piazza mandiamo un messaggio forte: bisogna superare la precarietà. Noi vogliamo un nuovo Stato sociale che sia in grado di garantire i diritti sanciti dalla nostra stessa Costituzione, il diritto alla salute, allo studio, alla pensione. Tutto questo esiste solo con un lavoro che consenta una vita dignitosa”, sono state le parole con le quali ha avuto inizio il discorso di Maurizio Landini, segretario generale della Cgil a conclusione della manifestazione sindacale tenuta ieri in piazza Santi Apostoli, a Roma.

Il Disegno di Legge di Bilancio 2020 è stato approvato dal Senato e l’esame del testo proseguirà in Aula alla Camera domenica 22 dicembre a partire dalla ore 9.30, con prosecuzione nella giornata del 23 dicembre. Landini ha precisato che solo alcuni degli interventi contenuti nel DDL Bilancio 2020  rispondono “ad alcune sollecitazioni dei sindacati”, come “l’abolizione del superticket e i primi timidi provvedimenti per ridurre le tasse”.

A Cgil, Cisl e Uil ciò non basta: “Lo diciamo con estrema chiarezza: molte delle nostre richieste non sono state accolte. Il cambiamento non è ancora sufficiente. E allora questa nostra mobilitazione deve continuare”, ha puntualizzato il leader sindacale. A gennaio riprenderanno le trattative con il Governo, con l’apertura dei tavoli tematici su pensioni e fisco.

Landini:”La riforma delle pensioni non è Quota 100″

“Il governo si è preso un impegno con noi. La riforma delle pensioni non è Quota 100, è cambiare davvero la legge Fornero. Dove trovare le risorse? Dal fisco. Vivere in un Paese con 118 miliardi di evasione non solo è ingiusto. È inaccettabile e mette in discussione l’esistenza dei diritti”, ha osservato Landini, che ha chiarito: “Non siamo d’accordo con lo slogan che si combatte l’evasione fiscale affinché tutti paghino meno tasse; il problema vero è farle pagare a quelli che non lo fanno oggi, in modo che la riduzione vada finalmente ai dipendenti e ai pensionati, cioè gli unici che in questi anni hanno versato fino all’ultimo centesimo”.

Per il segretario della Cgil nel Decreto di programmazione economica, la cui stesura è attesa per aprile, devono essere indicate le prime soluzioni su pensioni, fisco, rinnovo dei contratti, legge per la non autosufficienza, investimenti. “Il tutto da attuare con la prossima Legge di stabilità, quindi l’anno prossimo, non rinviate “sine die”, altrimenti, questo movimento sindacale, come ha fatto già, sarà in grado di allargare la mobilitazione”. “Vogliamo risultati concreti e non guardiamo in faccia a nessuno: governi si giudicano per quello che fanno.”, ha precisato il leader sindacale.

Sbarra:”La mobilitazione non si fermerà fin quando non vedremo risultati concreti”

“Se la Manovra non verrà migliorata alla Camera la mobilitazione non potrà che continuare, finché non avremo risposte per le persone che rappresentiamo”, ha dichiarato il  segretario generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra, nel suo intervento alla manifestazione sindacale di ieri. “Va data risposta in particolare a tanti pensionati che oggi si sentono trattati come il “bancomat” della società”, ha precisato l’esponente sindacale.

“Qui si rischia di perdere la dignità di un Paese che non sa rispettare, valorizzare il ruolo dei nostri Padri e delle nostre Madri, donne e uomini che reggono il welfare nelle nostre città, compensando le gravi mancanze delle nostre istituzioni. Sono ridicoli e offensivi i 7 euro lordi annui sulle pensioni. La rivalutazione deve essere piena e immediata, non può essere rinviata al 2022. Vergognoso anche solo averlo proposto”, ha osservato Sbarra.

A proposito della riforma delle pensioni ha dichiarato: “Bisogna superare definitivamente la Legge Fornero: noi diciamo che 41 anni di contributi devono bastare, che va valorizzata la maternità con un anno di contribuzione in meno per ogni figlio. Pensiamo vada confermata Quota 100, insieme all’Ape sociale e ad un allargamento del perimetro lavori usuranti- gravosi. Fondamentale costruire pensioni di garanzia per giovani intrappolati in percorsi frammentati. Serve un patto tra generazioni: non accetteremo mai la politica di chi ci chiede di scegliere tra i ragazzi o gli anziani. L’Italia si salva intera o non si salva”.

Barbagallo: “Ci stanno ascoltando, ma ancora non hanno capito”

“Il Governo si deve attrezzare per attuare una grande riforma fiscale che riduca le tasse ai lavoratori dipendenti e ai pensionati e che restituisca una prospettiva economica al nostro Paese. Quando hanno tolto ai pensionati 3 miliardi e 600 milioni, hanno paragonato chi protestava all’Avaro di Moliére; oggi, che ci restituiscono 6 euro lordi, noi potremmo evocare i Miserabili di Victor Hugo”, ha  dichiarato il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, a Roma.

“Bisogna rafforzare il welfare statale, migliorare la sanità pubblica, fare una legge sulla non autosufficienza”, ha proseguito Barbagallo, per il quale, anche se le intenzioni del Governo “sono lodevolissime, al momento, per noi, il Governo ha preso l’insufficienza. Ci stanno ascoltando, ma ancora non hanno capito. Ci chiedono di aspettare l’inizio del prossimo anno e noi aspetteremo. Si insedieranno i tavoli per il fisco, le pensioni e gli investimenti: bene, ma vorremmo che si facessero accordi per portare il Paese fuori dalla crisi”. “Noi vogliamo i risultati e perciò gli staremo con il fiato sul collo”, ha precisato il leader sindacale.

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