Pensioni e Legge di Bilancio: continua il pressing per la proroga di Opzione donna

Le richieste del Movimento Opzione Donna per le pensioni anticipate in regime di Opzione donna. Le dichiarazioni di Lucia Rispoli.

Pensioni anticipate: le ultime novità su Opzione donna

Il Movimento Opzione Donna continua a chiedere la proroga al 2019 delle pensioni anticipate in regime di Opzione donna. Il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha dichiarato in un post: “Entro luglio inviterò al Viminale sindacati, rappresentanti del lavoro, del commercio, dell’impresa e dell’agricoltura per confrontarci e ragionare insieme sulla prossima manovra economica. Sono sicuro che per lavoratori e precari questo governo abbia fatto di più in 12 mesi che i governi di sinistra in 5 anni, e con la flat tax per famiglie, lavoratori e imprese faremo ancora di più”.

“Se vuole tutelare le Donne di questo Paese, quelle che hanno salvato concretamente il Paese dal rischio default della fine 2011, allora deve convocare anche le Donne!Noi che ci occupiamo di cura e che moriamo di cura, Noi siamo l’unica Cura per questo Paese. Per mantenere in vita le Donne è necessario che la prossima manovra di bilancio provveda ad approvare la PROROGA DI OPZIONE DONNA AL 2019! Le Donne ne hanno diritto, in attesa che si trovino nuove forme di tutela e nuove garanzie! “, ha puntualizzato Lucia Rispoli, amministratrice del Movimento Opzione Donna.

Opzione donna: proroga al 2019

L’amministratrice del Movimento Opzione Donna, a proposito dell’eventualità che Opzione donna possa diventare una misura strutturale, ha precisato:”Continuiamo a lottare per la proroga con cadenza annuale. Altre misure in forma stabile sono altrettanto necessarie e devono essere valutate nell’ambito delle risorse dello Stato”. 

Il punto del Movimento Opzione donna

Il Movimento Opzione Donna sottolinea :”Opzione Donna NON ha avuto necessità di un costosissimo finanziamento e NON fa spendere di più. Opzione Donna produce un notevole risparmio per le casse dello Stato, perché le donne sono disposte a rinunciare a circa il 25/30 per cento del loro assegno pensionistico per una forma di flessibilità pensionistica, visto l’ingiusto innalzamento dei requisiti imposti dalla legge Monti – Fornero.

Nulla è cambiato nella vita delle donne dopo le riforme del 2010 e 2011: le donne aspettano ancora che le risorse risparmiate per l’equiparazione nel settore pubblico e privato venissero destinate ad un fondo per finanziare misure a favore delle lavoratrici e più in generale delle donne.
E siccome i fondi (circa 3.000 milioni di euro al 2017) i governi in carica dal 2011 li hanno dirottati ed utilizzati per fini diversi da quelli inizialmente previsti, le donne NON ci stanno e chiedono che queste somme siano recuperate e rimesse, in primo luogo, nel sistema previdenziale e, a seguire, nel welfare al fine di finanziare interventi che permettano alle donne di poter accedere al mondo del lavoro. Nell’attesa che venga ripristinata equità e giustizia per le donne e alla luce dei risparmi conseguiti da Opzione Donna, le donne chiedono la Proroga di Opzione Donna al 2019″.

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