Pensioni e flessibilità in uscita: il punto di Orietta Armiliato del CODS

Le dichiarazioni di Orietta Armiliato amministratrice del Comitato Opzione Donna Social sul confronto tra Governo e sindacati per la riforma delle pensioni.

Pensioni anticipate, Opzione donna. Armiliato:"Le donne non sono naufraghi da salvare"

Continua il confronto tra il Governo ed i sindacati sulla riforma delle pensioni, con l’obiettivo di “superare” la legge Fornero. Orietta Armiliato, amministratrice del Comitato Opzione Donna Social ne ha discusso oggi con MyMagazine. Cosa aspettarsi dall’incontro tra le OO. SS. e l’Esecutivo sulla flessibilità in uscita?

“Attendiamo il feedback delle parti a margine della riunione programmata per oggi. Sebbene interlocutoria, la riunione di oggi è funzionale a comprendere l’indirizzo di massima che il Governo vorrà dare a questa importante tematica. La politica deve saper intercettare i bisogni e trovare per gli stessi, soluzioni soddisfacenti, soprattutto perché è sotto gli occhi di tutti il danno sia economico sia sociale che ha creato e sta creando, per onorare gli impegni elettorali pregressi. Il Governo dunque dovrà pronunciarsi tenendo conto delle richieste poste in essere dalle organizzazioni sindacali e che a mio giudizio stanno rappresentando al meglio le istanze dei lavoratori”.

Come giudica la proposta dei sindacati: l’uscita a 62 anni con 20 di contributi, senza ricalcolo con il metodo contributivo?

“Bene la proposta sindacale che vede il raggiungimento della quiescenza con il requisito anagrafico posto a 62 anni abbinato a quello contributivo posizionato a 20 ma, senza ricalcolo, anche se per quanto alla platea femmine è assolutamente necessario portare avanti le istanze che riguardano il riconoscimento del lavoro di cura che non può, e non deve, essere premiante solo per coloro che sono lavoratrici madri”.

E le altre proposte: uscita a 41 anni, Ape sociale strutturale e nuova proroga di Opzione donna? 

“Bene anche riproporre la richiesta di uscita per tutti con 41 anni di età, e bene la proposta di inserire permanentemente nel nostro ordinamento previdenziale la misura dell’Ape Sociale, mentre per quanto ad un’ulteriore proroga dell’Opzione Donna, salvo diverse proposte migliorative, sarebbe auspicabile protrarla ma in un’unica soluzione a tutto il 2023, richiesta che lo scorso anno il CODS sostenne con forza e risultò essere condivisa dalle parti ma poi…rimase poi senza esito. Il tutto, ovviamente, compatibilmente con le risorse che saranno rese disponibili, condizione indispensabile e vincolante sia per poter approntare entro il mese di Aprile il documento di economia e finanza e sia per poter comprendere quali provvedimenti potranno essere resi concretamente legiferabili”.

Le pensioni di garanzia potrebbero essere utili anche alla donne?

La Cisl ha dichiarato che oltre alla valorizzazione dei lavori di cura, eliminando le soglie economiche imposte dal sistema contributivo per andare in pensione e riconoscendo un anticipo sulla pensione di 12 mesi per figlio, anche una prestazione come la pensione contributiva di garanzia per i giovani e per coloro i quali hanno contributi solo dal 1996 in poi, “potrà essere utile anche a molte donne”. Come giudica tali affermazioni?

“Tutto ciò che porta un vantaggio in termini economici alla platea delle donne è benvenuto, non si può continuare ad ignorare la sproporzione che esiste fra uomini e donne e che, come sappiamo, arriva da lontano”.

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