Pensioni di cittadinanza: pochi i beneficiari e possibili distorsioni fiscali

Le pensioni di cittadinanza sotto la lente d'ingrandimento di uno studio della Uil. L'analisi di Marco Leonardi sul Reddito di cittadinanza.

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Con l’introduzione del Reddito di cittadinanza il Governo giallo-verde ha attivato la cosiddetta Pensione di cittadinanza, denominazione che viene attribuita alla misura bandiera del M5S nel caso in cui il nucleo familiare sia composto esclusivamente da uno o più componenti di età pari o superiore a 67 anni. La Pensione di cittadinanza può essere concessa anche nei casi in cui il componente o i componenti del nucleo familiare di età pari o superiore a 67 anni convivano esclusivamente con una o più persone di età inferiore, in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, come definite ai fini ISEE. 

Secondo Domenico Proietti, segretario confederale della Uil,  il meccanismo delle Pensioni di Cittadinanza determina “l´esclusione dal beneficio per la maggioranza della platea dei pensionati”. “Infatti, i percettori di pensione minima o di assegno sociale, privi di altri redditi, verranno esclusi poiché il reddito annuale, integrato con le maggiorazioni sociali, risulta ad oggi superiore al limite imposto per l’accesso alla Pensione di Cittadinanza. Come, ad esempio, nel caso del pensionato single che riceverebbe il beneficio solamente se è in affitto, beneficio, comunque, non superiore ai 76 euro mensili”, ha osservato Proietti.

“Peraltro, a parità di importo, la Pensione di Cittadinanza, priva di una curva di salvaguardia, fa sì che un pensionato che percepisca un assegno frutto di anni di contribuzione disponga, al netto delle tasse di un reddito inferiore del 6% rispetto ad un pensionato che beneficia della Pensione di Cittadinanza. Una chiara distorsione del sistema previdenziale dovuta a un meccanismo che penalizza chi ha versato di più, un implicito incentivo all’evasione contributiva o a fenomeni di imprevidenza”, ha puntualizzato il leader sindacale.

Pensioni di cittadinanza: lo studio della Uil

Le dichiarazioni di Proietti nascono a commento dei risultati di uno studio della Uil sulle Pensioni di cittadinanza, nel quale vengono mostrati gli effetti della misura per i pensionati single o in coppia che percepiscono la pensione integrata al minimo o l’assegno sociale e le relative maggiorazioni sociali. Dai numeri riportati nel dossier si evince come “gli effetti della Pensione di Cittadinanza saranno molto contenuti, e non interesseranno gran parte dei pensionati italiani. Infatti, solo pensionati single in affitto con pensione minima o assegno sociale rientrano nella soglia reddituale necessaria per poter usufruire dalla PdC, e solamente per la componente inerente la locazione”. 

Effetti fiscali delle pensioni di cittadinanza

Nel documento stilato dalla Uil viene sottolineato, inoltre che, nella stesura della norma, “non è stato adeguatamente tenuto conto delle possibili distorsioni di natura fiscale che la Pensione di Cittadinanza può generare. Analizziamo il caso di un pensionato single con un reddito da pensione pari a € 9.360 lordi (Pensionato A) soggetto, quindi, ad aliquota Irpef nazionale e relative addizionali locali, e lo rapportiamo a un pensionato che, grazie alla Pensione di Cittadinanza, raggiunga la stessa cifra (Pensionato B). Al netto delle detrazioni specifiche l’imposta Irpef e le relative addizionali locali determinano una tassazione pari a € 595 annue generando un reddito annuo pari a € 8.765. Una perdita rispetto al Pensionato B pari a – 6,35% di reddito netto annuo disponibile per il Pensionato A”.

Per la UIL è necessario “correggere queste storture dando più reddito a tutti con una decisa riduzione della pressione fiscale e aumentando le detrazioni specifiche.  Al contempo, bisogna ampliare la platea dei beneficiari della quattordicesima sulla pensione e aumentarne l’importo, una misura che valorizza la contribuzione versata dal pensionato e che consente di dare maggiore liquidità a milioni di pensionati”.

Reddito di cittadinanza e REI

L’economista Marco Leonardi, già consigliere economico di palazzo Chigi, è tornato a parlare di Reddito di cittadinanza. “L’INPS pubblica il bilancio conclusivo del reddito di inclusione da cui sostanzialmente viene fuori che era molto meglio il REI del reddito di cittadinanza, bastava aumentarne lo stanziamento (come volevasi dimostrare). Il REI copriva 460mila famiglie e 1.3milioni di persone, la platea era corretta (e doveva essere aumentata) e le procedure di accesso non hanno mai fatto rilevare problemi”, ha dichiarato in un post.

“Il reddito di cittadinanza: taglia fuori i comuni (che nelle piccole realtà sono gli unici che conoscono di persona le persone in difficoltà economiche); esclude gli immigrati che sono quelli che spesso ne hanno più bisogno; esclude i giovani; l’aiuto a trovare lavoro (parte fondamentale avendo fatto credere che il RDC è per tutti) è INESISTENTE”, ha sottolineato Leonardi

Manifestazione del Primo Maggio

“Lavoro,  Diritti, Stato Sociale, La Nostra Europa”: questo lo slogan della Manifestazione nazionale di Cgil, Cisl, Uil che quest’ anno celebreranno il Primo Maggio, Festa del Lavoro, a Bologna. Il corteo partirà alle ore 10.30 da piazza XX Settembre e si snoderà per via Indipendenza, via Rizzoli, piazza Re Enzo per giungere in Piazza Maggiore dove si svolgeranno, a partire dalle ore 12.10, i comizi conclusivi dei segretari generali, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo.

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