Pensioni, capitolo Esodati: la disamina critica di Luigi Metassi sulle soluzioni alla questione Esodati!

Sul blog Il volo della Fenice, Luigi Metassi passa in rassegna le proposte avanzate dall'area Dem per la soluzione della questione degli esodati.

Pensioni, capitolo esodati: le ultime novità nell'intervista a Luigi Metassi!

Nell’ultimo contributo pubblicato sul blog Il volo della Fenice, Luigi Metassi, curatore del blog in questione ed amministratore del Comitato Esodati Licenziati e Cessati, ha fatto il punto sugli eventi degli ultimi giorni, e commentato le possibili soluzioni prospettate dall’area Dem alla questione degli esodati, rimasti ancora senza tutele, evidenziandone alcuni aspetti critici. In particolare, Metassi evidenzia come si tratti di soluzioni che offrono una soluzione di tipo assistenziale, ad una questione che è e rimane prettamente di natura previdenziale.

La disamina pubblicata da Luigi Metassi sul blog Il volo della Fenice, ed il commento critico sulle proposte relative alla questione esodati!

Nell’articolo dal titolo “Quali soluzioni per i 6000 esodati esclusi“, Metassi parte dal un piccolo resonto dell’incontro ufficiale di pochi giorni fa tra il Comitato Esodati Licenziati e Cessati ed il Capo Segreteria del Sottosegretario di Stato On. Claudio Durigon, Dott. Raffaele Fontana: «Si è trattato di un incontro sostanzialmente didattico, soddisfacente per le parti e propedeutico all’avvio di una successiva fase di collaborazione, finalizzata alla predisposizione di una soluzione al problema esodati. L’unico appunto è per quei resoconti unilaterali, messi in circolazione senza sottoporli alla preventiva visione della controparte, prevaricando in tal modo gli impegni assunti dalla delegazione e senza neanche informarne il Comitato organizzatore.

Tornando al comunicato ufficiale, in sintesi si coglie una sostanziale convergenza su alcuni rilevanti aspetti della problematica: gli esodati esistono ancora; la soluzione dovrà essere risolutiva dell’intera questione; se l’obiettivo è quello di pervenire ad una soluzione definitiva, bisogna guardare anche oltre l’istituto della salvaguardia; la materia è previdenziale e la soluzione non può essere assistenziale; tali presupposti costituiscono il punto di partenza per un confronto che potrà proseguire ai futuri tavoli tecnici».

Le richieste degli esodati

Evidenzia Metassi sul blog Il volo della Fenice quali siano le reali richieste degli esodati rimasti esclusi: “Gli esodati non chiedono modifiche all’attuale legge; chiedono semplicemente che venga applicata la Costituzione riconoscendo loro il diritto ad un equo transitorio negato da una legge (la ottava salvaguardia) che impose diversi regimi (120, 84 e 72 mesi) di prolungamento dei termini utili al conseguimento dei requisiti, sulla base di semplici speculazioni di ordine economico”.

Metassi passa poi all’analisi critica di alcune delle proposte avanzate dall’area Dem per la soluzione della questione degli esodati: «È da tempo che, in particolare dall’area Dem e dintorni, al Comitato pervengono segnali in direzione di proposte alternative alla salvaguardia…Non sorprende quindi Cesare Damiano il quale, rilanciato dall’Agenzia ANSA, dal suo sito personale, ora scrive:” …Anche per quanto riguarda l’Ape sociale, non è sufficiente il suo prolungamento: bisogna anche migliorare la normativa rimuovendo l’ostacolo che impedisce la sua fruizione ai disoccupati che, avendo i requisiti di 63 anni e 30 di contributi, non hanno utilizzato gli ammortizzatori sociali”. “Questa modifica, in parte, aiuterebbe a risolvere il problema della nona salvaguardia“».

Metassi rilancia: “Il problema degli esodati è di natura previdenziale e non assistenziale!”

Spiega Metassi che si tratta di una soluzione di tipo assistenziale, laddove la questione di fondo rimane di natura strettamente previdenziale: “La soluzione assistenziale al problema degli esodati sarà pure un escamotage politicamente utile sotto più di un aspetto, ma è fuori tema. Il Comitato è grato a Cesare Damiano per la vicinanza testimoniata dalla sua presenza alla manifestazione degli esodati e apprezza i suoi frequenti solleciti al Governo affinché si dia soluzione equa e definitiva al dramma degli esodati, ma altrettanto deve rimarcare che il problema esodati è di natura previdenziale, non assistenziale.

Quanto meno lo è per chi rientra nei summenzionati 120 mesi che costituiscono l’evocato equo transitorio per tutte le categorie di esodati. Questo senza dimenticare i meri risvolti economici e i diversi ambiti di tutela costituzionale, in termini di garanzie di continuità e intangibilità delle prestazioni, nei quali si collocano previdenza e assistenza. Riconoscere questo non significa affatto dimenticare quanto sia stato fatto nel corso della precedente legislatura anzi, significa valorizzarlo perché ora, con un diverso governo in carica, col passato si deve giocare a carte scoperte».

Esodati e Quota 100: le dovute precisazioni!

Metassi fa anche delle specifiche sulle possibili applicazioni di Quota 100: «Per altro verso è vero invece che molti esodati potrebbero trovare soluzione in una maggiore flessibilità della attuale “Quota 100”, tale da consentire il recupero di quelle posizioni che, costruite in linea con le leggi al tempo vigenti, oggi non sarebbe più possibile incrementarne il cumulo contributivo per adeguarle ai requisiti necessari. Anche in questo caso occorre fare però alcuni distinguo. In particolare per le donne che solitamente hanno avuto carriere discontinue e per gli esodati avviati precocemente al lavoro: ad entrambi il raggiungimento dei requisiti necessiterebbe di una flessibilità maggiore di quella necessaria a chi abbia invece avuto carriere e contribuzioni regolari. L’ipotesi appare sostanzialmente percorribile ma a patto di mantenere il regime retributivo fino a tutto il 2011; nel caso contrario le liquidazioni verrebbero penalizzate oltre misura».

Le soluzioni auspicabili per risolvere in via definitiva la questione esodati!

In chiusura, Metassi illustra la via percorribile per ottenere delle soluzioni definitive alla questione esodati: «Più che preoccuparsi di anteporre le formule ai contenuti, tanto la politica quanto i comitati dovrebbero ora focalizzare l’attenzione sul contesto per trovare i contenuti ad hoc che consentano di formulare la soluzione…Soluzioni che potrebbero anche risiedere in una circoscritta ed oculata rivisitazione di alcune delle modifiche strutturali attese, nella convinzione che quest’ultime non debbano finire con l’essere un surrogato delle prime».

Ed aggiunge: «Anche i coordinatori dei comitati, specie se impegnati su una molteplicità di fronti, comprendano responsabilmente la necessità di lasciare il passo a chi esodato lo è tuttora. Nessuno meglio di chi vive il problema può contribuire ad una sintesi del complesso ed articolato intreccio di situazioni che caratterizza la vicenda. Le persone adeguate ci sono e lo hanno ottimamente dimostrato in occasione del colloquio a latere del presidio del 10 gennaio scorso».

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