Pensioni anticipate, Opzione donna: ultime novità sulla proroga al 2019

Le ultime novità sulla proroga di Opzione donna al 2019. Le dichiarazioni di Claudio Durigon e Maria Edera Spadoni. Il commento di Paola Viscovich.

Riforma pensioni: Quota 100 e rivalutazione. Le ultime novità

Con il passaggio al Senato del decreto legge contenente Quota 100 ed altri interventi sulle pensioni, senza l’approvazione di emendamenti mirati, svanisce la possibilità di ottenere l’estensione della platea di Opzione donna, misura per la pensioni anticipate al femminile, nell’ambito della conversione in legge del cosiddetto “Decretone”.

Le lavoratrici nate nel ’61, escluse per motivi anagrafici dalla misura di Opzione donna, dovranno attendere la prossima legge di Bilancio per ottenere la proroga del regime sperimentale al 31 dicembre 2019. Secondo quanto dichiarato dal sottosegretario al Ministero del lavoro, Claudio Durigon, infatti, “Opzione donna sarà sicuramente rinnovata l’anno prossimo”. Durigon ha ribadito numerose volte questo concetto, in varie occasioni.

L’ordine del giorno per la proroga di Opzione donna

Nel corso del passaggio alla Camera del decreto 28 gennaio 2019, n.4, recante disposizioni urgenti in materia di Reddito di cittadinanza e pensioni, è stato approvato un ordine del giorno con primo firmatario Maria Edera Spadoni, vice presidente della Camera e deputato del M5S,  per la proroga di  Opzione donna al 2019. L’esponente del M5S ha così descritto l’evento ed il significato ad esso attribuito: “”ESCLUSE” OPZIONE DONNA: APPROVATO ORDINE DEL GIORNO A MIA PRIMA FIRMA PER ESTENDERE DIRITTO ALLA PENSIONE ANTICIPATA ANCHE ALLE LAVORATRICI CHE HANNO MATURATO REQUISITI AL 31 DICEMBRE 2019.

Accolto come raccomandazione il mio ordine del giorno per le cosiddette “escluse” dalla proroga Opzione donna; finalmente, grazie a questo Governo e al lavoro della maggioranza in Parlamento, torna al centro un tema così importante come le donne e la pensione. Grazie alla proroga di Opzione donna, si prevede che sia riconosciuto il pensionamento anticipato alle lavoratrici che al 31 dicembre 2018 hanno conseguito 35 anni di contributi e un’età anagrafica minima di 58 anni se lavoratrici dipendenti e di 59 anni se lavoratrici autonome. In questo modo si favorisce chi ha iniziato a lavorare in età molto giovane agevolando il necessario ricambio generazionale nella Pubblica Amministrazione e nel privato.

Questa norma però esclude le donne nate nel 1961 che al 31 dicembre 2018 avevano 57 anni; si tratta di una platea di circa 1500 donne che, prive di occupazione e di strumenti di sostegno al reddito, rimarrebbero escluse. Ho seguito personalmente questa vicenda che mi sta particolarmente a cuore, ascoltando molte associazioni e raccogliendo le sensibilità di tantissime donne; per questo ho deciso si adoperarmi anche a favore delle cosiddette “escluse”. Con questo ordine del giorno il Governo ha recepito l’importanza di estendere il diritto alla pensione anticipata alle lavoratrici che hanno maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2019″.

Le perplessità del gruppo Opzione donna: Le Escluse

Quanto dichiarato dall’On. Spadoni ha destato molte perplessità. “C’è stata un’agitazione tra le donne escluse che attualmente sono occupate, dopo aver letto nel post che 1500 donne non sono rientrate perché al 31/12/18 avevano 57 anni e disoccupate e da qui escluse. Sembrava che la proroga potesse riguardare solo le escluse disoccupate allora ho provveduto a contattare personalmente sia l’onorevole Amitrano, che il sottosegretario Durigon che la portavoce della vicepresidente Spadoni. Mi hanno confermato tutti che l’odg riguarda tutta la platea indistintamente che maturerà i requisiti al 31/12/19, la portavoce della Spadoni mi ha spiegato che le 1500 donne sono stati inserite a fini statistici non per limitare la platea delle beneficiarie”, ha segnalato Paola Viscovich, amministratrice del gruppo Opzione donna: Le Escluse.

Il dato è solo a fine statistico, per confermare che 1500 donne al 31/12/18 avevano 57 anni e non hanno potuto accedere, ma ciò non toglie che la misura è per tutte le donne che avranno i requisiti,  indistintamente, ha spiegato la portavoce dell’On. Spadoni a Viscovich. “Durigon alla stessa domanda mi ha confermato che non ci saranno distinzioni tra occupate e disoccupate”, ha precisato l’amministratrice del gruppo Opzione donna: Le Escluse. “Sarebbe opportuno comunque da parte della vicepresidente Maria Edera Spadoni un chiarimento ufficiale per tranquillizzare tutte le donne“, ha osservato Viscovich.

 

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