Pensioni anticipate, Opzione donna: si apre uno spiraglio per la proroga al 2019

Le ultime novità sulle pensioni anticipate in regime di Opzione donna con l'approvazione di un ordine del giorno per la proroga al 31 dicembre 2019.

Pensioni anticipate: escluse da Opzione donna le nate nel 1961

Il Governo sembrerebbe intenzionato ad estendere la platea delle lavoratrici che possono accedere alla misura di Opzione donna. “L’Aula del Senato ha approvato un mio Ordine del giorno che impegna il Governo a prorogare di un anno #OpzioneDonna, estendendo il diritto alla pensione anticipata a tutte le lavoratrici che abbiano maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2019“, ha segnalato con un tweet Susy Matrisciano, senatrice del M5S, capogruppo in Commissione Lavoro.

“Abbiamo interloquito con il governo per avere “almeno” un ODG, e per questo ringraziamo lei e chi ci ha ascoltato, però c’è anche da dire che il contratto di governo NON è stato per noi rispettato, eravamo dentro ma avendo modificato i requisiti di un anno e fissando la data di maturazione retroattiva al 31/12/18 siamo state ingiustamente “escluse”, ha osservato Paola Viscovich, amministratrice del Gruppo Opzione Donna: Le escluse.

Opzione donna: apertura alle lavoratrici nate nel ’61

Con la proroga di Opzione donna al 31 dicembre 2019 potrebbero accedere alla misura per le pensioni anticipate anche le lavoratrici nate nel 1961, attualmente escluse. “Speriamo ancora in un miracolo che sposti da subito la data al 31/12/19”, ha dichiarato Viscovich. “Ho scritto anche ai sindacati, mi hanno risposto che faranno pressione nel passaggio alla Camera“, ha precisato l’amministratrice del Gruppo Opzione Donna: Le escluse.

L’ordine del giorno G/1018/1/11 con primo firmatario Susy Matrisciano

Il Senato, in sede d’esame del disegno di legge recante «Conversione in legge del decreto legge 28 gennaio 2019, n. 4, recante disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni.»; premesso che:

l’articolo 1, comma 9, della legge n. 243 del 2004 ha introdotto una misura sperimentale (cd. opzione donna) che prevede la possibilità per le lavoratrici che hanno maturato 35 anni di contributi e 57 anni di età per le lavoratrici dipendenti o 58 anni per le lavoratrici autonome (requisito anagrafico da adeguarsi periodicamente all’aumento della speranza di vita), di accedere anticipatamente al trattamento pensionistico, a condizione che optino per il sistema di calcolo contributivo integrale;

tale opzione, per anni poco utilizzata, è stata esercitata invece in maniera più consistente dopo la riforma pensionistica realizzata dal decreto-legge n. 201 del 2011 (cosiddetta Riforma Fornero), che ha notevolmente incrementato i requisiti anagrafici e contributivi per l’accesso al trattamento pensionistico, consentendo alle lavoratrici di anticipare di parecchi anni l’uscita dal lavoro;

l’articolo 16 del decreto legge in esame, riprendendo positivamente quanto già disposto della legge n. 243 del 2004, riconosce il diritto alla pensione anticipata alle lavoratrici che entro il 31 dicembre 2018 abbiano maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e che abbiano compiuto:  58 anni se lavoratrici dipendenti;  59 anni se lavoratrici autonome; impegna il Governo a valutare l’opportunità di:

porre in essere appositi provvedimenti di carattere normativo al fine di estendere il diritto alla pensione anticipata a tutte quelle lavoratrici che abbiano maturato i requisiti di cui alla normativa in premessa entro il 31 dicembre 2019, individuando altresì le necessarie risorse.

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