Pensioni anticipate, Opzione donna: le escluse dalla misura chiedono la proroga al 2019

Le richieste di proroga al 2019 di Opzione donna per le pensioni anticipate al femminile.

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Nuovo appello del gruppo Opzione Donna: Le Escluse per la proroga di Opzione donna, misura per le pensioni anticipate riservata alle lavoratrici che entro il 31 dicembre 2018 hanno maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a trentacinque anni e un’età pari o superiore a 58 anni per le lavoratrici dipendenti e a 59 anni per le lavoratrici autonome. “Da mesi cerchiamo di capire perché l’art.16 del Decretone “Opzione Donna” abbia requisiti retroattivi al 31/12/2018″, ha dichiarato Paola Viscovich, amministratrice del Gruppo Opzione Donna: Le Escluse.

“Limitarla ad un numero chiuso di donne non ci sembra tuteli l’uguaglianza tra lavoratrici. Eravamo nel contratto di governo e siamo state ingiustamente escluse. Molte tra noi hanno nel frattempo maturato i requisiti contributivi. Altre hanno raggiunto il limite anagrafico: tra queste donne che hanno perso il lavoro e non hanno possibilità di trovarne un altro. Non ci sembra giusto che donne di 58 anni che tra mille peripezie sono riuscite a versare 35 anni di contributi non possano averne accesso”, ha sottolineato Viscovich in un post rivolto ai deputati Andrea Giaccone, Maria Edera Spadoni ed Alessandro Amitrano. 

Le nate dal ’61 in poi

“Nate dal 1961 in poi saremo anche escluse da Quota 100 e condannate ai 67 anni della tanto famigerata “Fornero”. La relazione tecnica pone a Eur 13,200 il costo medio di una pensione OD, considerando la decurtazione dovuta al Sistema contributivo puro. Questo significa che con un giorno di RDC da Eur 19.5 milioni potete pagare la pensione per un anno a 1491 donne. In tutto saremmo meno di 10,000, per cui una settimana di RDC vale come pensione per tutte noi. In commissione al Senato sono stati presentati emendamenti PD e LeU che estendevano i requisiti al 31/12/2021, cioè in parallelo con la scadenza di quota 100, ma sono stati crudelmente bocciati”, ha proseguito Viscovich.

Le dichiarazioni di Durigon

L’amministratrice del gruppo Opzione Donna: Le escluse ha sottolineato: “Continuiamo a contattare Claudio Durigon perché estenda la data per i requisiti, ma ci risponde che “questo governo per le donne ha già fatto molto”, anche se promette di prorogare nella prossima LDB. Ma per noi non è sufficiente. Non potete lasciarci in questa agonia”.

Le richieste del Gruppo Opzione Donna: Le Escluse.

Viscoviche chiede dunque ai deputati Andrea Giaccone, Maria Edera Spadoni ed Alessandro Amitrano se possono “presentare, accogliere, approvare qualsiasi emendamento che proroghi i termini al 31/12/19, o oltre: sarebbe bellissimo vedere un’approvazione trasversale e solidale. Siamo a disposizione per fornire conteggi su quelli che prevediamo saranno i costi, nonché testimonianze di vita di alcune delle signore del nostro gruppo fb “OPZIONE DONNA: LE ESCLUSE”. Non ci deluda. Per la festa della donna non chiediamo mimose, solo una legge giusta da Paese civile che ci restituisca la possibilità di programmare il nostro futuro“, ha concluso Viscovich.

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