Pensioni anticipate: le ultime novità sull’Ape sociale ed Opzione donna. Soluzioni in vista per gli esodati?

Le ultime novità sulle pensioni anticipate: Quota 100, Opzione donna ed Ape sociale. Le dichiarazioni di Catalfo e le precisazioni di Armiliato.

Pensioni e Quota 100: le ultime novità dopo il vertice di ieri a Palazzo Chigi

Nunzia Catalfo, presidente della Commissione Lavoro del Senato, intervistata da Cesare Damiano su ReteSole ha toccato il tema della flessibilità in uscita ed ha illustrato la visione del Governo riguardo alcuni strumenti per le pensioni anticipate attivi, quali l’Ape sociale ed Opzione donna. La senatrice pentastellata, a proposito del decreto legge che ha introdotto il Reddito di cittadinanza e Quota 100, ha precisato che il testo all’esame della Camera è rimasto sostanzialmente invariato nel suo passaggio al Senato.

Sono stati approvati degli emendamenti di maggioranza e qualcuno dell’opposizione che tendevano a modificare alcune parti del testo sul Reddito di cittadinanza e Quota 100″, ha chiarito. Ascoltando le dichiarazioni della senatrice sembra che, nel passaggio alla Camera in seconda lettura, il Governo voglia apportare solo alcuni ritocchi per quanto riguarda il Reddito di cittadinanza relativamente alle famiglie con persone disabili e minori.

Ape social ed Opzione donna: le dichiarazioni di Nunzia Catalfo

L’argomento è passato all’Ape sociale ed a Quota 100. La senatrice Catalfo ha chiarito che l’Ape sociale non è stata resa strutturale, ma solo prolungata di un anno, perchè “non è a garanzia di tutti”. “Però noi abbiamo rifinanziato l’Opzione donna e lasciato l’Ape sociale, ma non è detto che il prossimo anno non possa essere rifinanziata”, ha aggiunto, sempre a proposito del dispositivo per le pensioni anticipate con onere a carico dello Stato. “Se ci sono delle cose pregresse che sono state fatte e sono cose buone bisogna riprenderle e continuare a portarle avanti”, ha puntualizzato.

C’è Opzione donna, quindi si bilancia un po’ la questione, si interviene anche sulla questione delle donne che, in effetti, iniziano a lavorare un po’ più tardi  e quindi potrebbero avere più difficoltà ad accedere a Quota 100, anche se ci sono delle adesioni anche delle donne”, ha precisato Catalfo. “Minoritarie”, ha poi convenuto con Damiano, “tant’è che abbiamo rifinanziato Opzione donna”.

Questione esodati: esiste un tavolo al Ministero

Secondo quanto dichiarato a Damiano dalla senatrice Catalfo gli esodati non salvaguardati non sarebbero stati dimenticati dal Governo. “Per gli esodati c’è in questo momento un tavolo del Governo, è proprio il Ministero che si sta occupando della questione”, ha affermato.

Opzione donna: la lettera di Orietta Armiliato a Durigon

Rimanendo in tema di pensioni anticipate, le dichiarazioni Durigon su Opzione donna, hanno spinto Orietta Armiliato, amministratrice del Comitato Opzione Donna Social a chiedere chiarimenti sul futuro dello strumento previdenziale mediante una “lettera aperta”, inviata alla segreteria del sottosegretario.

“Ogni volta che ascolto un Suo intervento mi domando se Lei sia consapevole del fatto che le cittadine non solo sono in grado di leggere ma conoscono le regole che disciplinano la redazione del bilancio dello Stato che prevede, già in fase di scrittura della LdB, lo stanziamento dei costi per i provvedimenti in essa contenuti sia per l’anno successivo a quello nella quale viene lavorata sia a coprire gli obiettivi dei successivi 3 anni. “Mi domando altresì se qualcuno Le ha mai fatto presente che ai più è nota la differenza fra un ordine del giorno, un emendamento un progetto o un disegno di legge”, ha osservato Armiliato nella missiva.
“Ciò detto, Le ricordo che sono residenti negli archivi della Camera dei Deputati nonché in quelli del Senato, a far data dall’anno 2013, almeno una dozzina di ODG tutti funzionali alla proroga della misura dell’Opzione Donna…ma, come Lei ben sa e questa copiosa produzione ne è il chiaro esempio, gli stessi sono semplici atti di indirizzo che non impegnano niente e nessuno e dunque non corre alcun obbligo affinché siano tenuti in considerazione o siano in qualche modo vincolanti”, ha proseguito l’amministratrice del CODS.

Armiliato ha incalzato:”Quindi, secondo Lei, ascoltando le Sue dichiarazioni, la platea femminile se ne dovrebbe stare buona, magari con le braccia conserte e la bocca cucita, ad aspettare la prossima legge di bilancio solo perché Lei promette dai tavoli di propaganda che oramai sono sempre apparecchiati, che ci sarà, ma solo il prossimo anno, un’ulteriore proroga? Ma se solo venti giorni fa Lei, proprio Lei sottosegretario, ha dichiarato che questa misura sarà prossimamente resa strutturale, ora che cosa si deve credere? Come funziona? Si torna nuovamente indietro e si dice invece che ci sarà un’ulteriore estensione ma solo per le nate nell’anno 1961? E poi c’è un’altra questione che per onestà intellettuale deve essere rilevata e cioè che sebbene le proiezioni sulle intenzioni di voto al momento vi vedono in ‘pole position’, chi può garantire e sottoscrivere che il prossimo anno sarete voi Lega, a governare il paese? Quello che Lei continua a sostenere come CERTO, è certo invece che certo non è, perché non lo può né certificare né sottoscrivere, tant’è che Lei a suffragio del suo dire, si appella al nulla ovvero ad un ordine del giorno che equivale a un bel pezzo di carta straccia!”.

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