Pensioni anticipate: le ultime novità sulla proroga di Opzione donna al 2019

Le ultime novità sulle pensioni anticipate al femminile. Opzione donna sarà prorogata al 2019? Le dichiarazioni di PIrro e Viscovich.

Riforma pensioni 2019: le ultime novità su Quota 100 e flessibilità in uscita

Il decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4 contenente il Reddito di cittadinanza, Quota 100 ed altri interventi sulle pensioni approderà per la discussione in Aula al Senato, domani, 25 febbraio 2019 . L’art. 16 del decreto è relativo alla misura di Opzione donna e prevede che possano accedere al pensionamento anticipato secondo le regole di calcolo del sistema contributivo previste dal decreto legislativo 30 aprile 1997, n.180, le lavoratrici che entro il 31 dicembre 2018 hanno maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a trentacinque anni e un’età pari o superiore a 58 anni per le lavoratrici dipendenti e a 59 anni per le lavoratrici autonome.

Le speranze delle lavoratrici che vorrebbero andare in pensione anticipatamente con Opzione donna, ma che non potranno accedere alla misura perché non in possesso dei requisiti richiesti, erano riposte negli emendamenti presentati all’art. 16, che miravano ad ottenere una proroga del regime sperimentale. Purtroppo nel corso dell’iter di conversione in legge del decreto, gli emendamenti non sono stati ammessi alla discussione in Aula.

Due ordini del giorno per la proroga di Opzione donna

Nel corso dell’esame del decreto-legge 28 gennaio 2018, n. 4 Sono stati accolti due ordini del giorno per la proroga di Opzione donna al 31 dicembre 2019: l’odg G/1018/1/11 e l’odg G/1018/2/11.

L’odg G/1018/1/11: Il Senato, in sede d’esame del disegno di legge recante «Conversione in legge del decreto legge 28 gennaio 2019, n. 4, recante disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni.»;  premesso che:   l’articolo 1, comma 9, della legge n. 243 del 2004 ha introdotto una misura sperimentale (cd. opzione donna) che prevede la possibilità per le lavoratrici che hanno maturato 35 anni di contributi e 57 anni di età per le lavoratrici dipendenti o 58 anni per le lavoratrici autonome (requisito anagrafico da adeguarsi periodicamente all’aumento della speranza di vita), di accedere anticipatamente al trattamento pensionistico, a condizione che optino per il sistema di calcolo contributivo integrale;

tale opzione, per anni poco utilizzata, è stata esercitata invece in maniera più consistente dopo la riforma pensionistica realizzata dal decreto-legge n. 201 del 2011 (cosiddetta Riforma Fornero), che ha notevolmente incrementato i requisiti anagrafici e contributivi per l’accesso al trattamento pensionistico, consentendo alle lavoratrici di anticipare di parecchi anni l’uscita dal lavoro;

l’articolo 16 del decreto legge in esame, riprendendo positivamente quanto già disposto della legge n. 243 del 2004, riconosce il diritto alla pensione anticipata alle lavoratrici che entro il 31 dicembre 2018 abbiano maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e che abbiano compiuto:  58 anni se lavoratrici  dipendenti;  59 anni se lavoratrici autonome; impegna il Governo a valutare l’opportunità di:

 porre in essere appositi provvedimenti di carattere normativo al fine di estendere il diritto alla pensione anticipata a tutte quelle lavoratrici che abbiano maturato i requisiti di cui alla normativa in premessa entro il 31 dicembre 2019, individuando altresì le necessarie risorse.

L’odg G/1018/2/11: Il Senato, in sede di esame delle disposizioni recate dall’articolo 16 concernenti l’istituto sperimentale di accesso al pensionamento anticipato di cui all’articolo 1, comma 9, della legge n. 243 del 2004 (cosiddetta opzione donna);

valutato che il diritto di accesso ad «opzione donna», ovvero al trattamento pensionistico anticipato secondo le regole di calcolo del sistema contributivo, è riconosciuto alle lavoratrici che al 31 dicembre 2018 abbiano conseguito un’anzianità contributiva minima di 35 anni ed un’età anagrafica minima di 58 anni se lavoratrici dipendenti ovvero di 59 se lavoratrici autonome; rilevato che la norma esclude, dunque, dalla facoltà di accesso alla misura sperimentale le nate nel 1961, in possesso al 31.12.2018 di 57 anni di età;

sussiste una platea di circa 1500 donne, prive di occupazione e di strumenti di sostegno al reddito, che rimarrebbero escluse dalla norma in esame; impegna il Governo:  a valutare, compatibilmente con gli impegni di finanza pubblica, in provvedimenti di prossima emanazione, la possibilità di estendere la data di maturazione dei requisiti richiesti per l’accesso al regime c.d. opzione donna al 31 dicembre 2019.

La proroga  di Opzione donna al 31 dicembre 2019

Le ultime novità sulla proroga di Opzione donna al 31 dicembre 2019 vengono dalle dichiarazioni della senatrice del M5S Elisa Pirro. “Nulla vieta che nel corso dell’anno e per i prossimi anni si possa proseguire a rinnovarla e quindi le persone che al momento sono state escluse potranno rientrare nei prossimi mesi“, ha affermato.

“L’intenzione c’è da parte di tutti, in questo momento ci sono solo dei vincoli materiali di bilancio”, ha affermato, in risposta alla richiesta di chiarimenti sugli odg di Alessandro Betty Pesci, amministratrice del Gruppo Opzione donna: Le escluse. “Se le cose andranno come pensiamo, entro la fine dell’anno ci sarà il provvedimento di proroga“, ha aggiunto.

Il commento di Paola Viscovich

“Anche se per onestà intellettuale è vero che nel governo Renzi i requisiti erano 57 anni più ADV, ma è anche altrettanto vero che gli stessi requisiti sono stati inseriti nel contratto di governo a firma Di Maio e Salvini e poi modificati”, ha  osservato Paola Viscovich, amministratrice del Gruppo Opzione donna: Le escluse.

A questo punto non ci resta che aspettare la nuova stagione, la nuova LDB, sperando che alle promesse possano seguire i fatti, ma soprattutto chiederemo aggiornamento sulla platea di donne che hanno aderito alla misura. UNA GRANDE INGIUSTIZIA È STATA FATTA A NOSTRE SPESE, DI CERTO FAREMO SEMPRE SENTIRE IL FIATO SUL LORO COLLO. IO CI SONO E CI SARÒ SEMPRE A COMBATTERE FINO A QUANDO NON PROROGHERANNO ANCHE PER NOI”, ha sottolineato.

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