Pensioni anticipate: le ultime novità su Quota 100 ed Opzione donna

Le ultime novità sulla riforma delle pensioni. Quota 100 nell'analisi dell'Anief e le richieste di proroga di Opzione donna.

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Ancora qualche giorno d’attesa e sarà sciolto ogni dubbio sui provvedimenti stabiliti dal Governo in tema di pensioni. È prevista per giovedì 17 l’approvazione in Consiglio dei Ministri del decreto legge che introdurrà il Reddito di cittadinanza, Quota 100 ed altri interventi sulle pensioni.  “A pochi giorni dall’approvazione finale in CdM, viene dato per certo che il decreto contenente Quota 100 preveda che per docenti e personale Ata il pensionamento al 1° settembre 2019 sia davvero possibile: per il computo dei mesi necessari ai fini dell’accesso si tiene conto di settembre, ottobre, novembre dicembre, anche se non  effettivamente prestati, qualora  in tal modo il pensionando  maturi i requisiti per  il pensionamento al 31 dicembre”, ha segnalato l’Anief in riferimento al comparto scolastico.

“Anche se per dare dei giudizi sul decreto occorre certamente attendere che venga approvata la versione definitiva dal Consiglio dei Ministri, fermo restando che i contenuti siano sostanzialmente questi, è già da ora possibile evidenziare che nel provvedimento che doveva “smontare” la Legge Fornero, come più volte dichiarato dell’altro vice-premier Matteo Salvini e ribadito solo pochi giorni fa, si parla di eccezionali finestre che non smontano il passaggio pure al sistema contributivo e il limite minimo dei contributi previsti per accedere al massimo dell’assegno”, ha osservato il sindacato.

I tagli sull’assegno con Quota 100

Secondo l’Anief: “A queste condizioni è probabile che molti lavoratori non diranno sì a Quota 100 perché troppo penalizzante per l’incidenza sull’assegno di pensione: la normale applicazione dei metodi di calcolo, pur senza vere e proprie penalizzazioni, come ricordato nei giorni scorsi dal sottosegretario al ministero del Lavoro, Claudio Durigon, per il quale chi andrà in pensione con Quota 100 non subirà nessun taglio”, porterà comunque ad una pensione “light”.

Il sindacato ha precisato: “Facendo valere meno anni di contributi e con il coefficiente di calcolo applicato più basso, con il montante pensionistico applicato a meno anni di contribuzione, l’Ufficio parlamentare di Bilancio ha calcolato un ridimensionamento dell’assegno «da circa il 5% in caso di anticipo solo di un anno, a valori oltre il 30% se l’anticipo è di oltre 4 anni». Sempre il sottosegretario Claudio Durigon ha specificato che “il non percepito per i minori anni contributivi è pari al 16% netto massimo, fino al 2% iniziale di un anno”.

Le ultime novità sulla proroga di Opzione donna

Continuano a susseguirsi indiscrezioni sulla misura per le pensioni anticipate al femminile definita “Opzione donna”, contenuta nel decreto legge con il quale verranno approvate Quota 100 ed il Reddito di cittadinanza. Il testo del decreto è stato modificato diverse volte, soprattutto nella parte relativa ai requisiti necessari per l’accesso. Nella  terza bozza del decreto, il diritto al trattamento pensionistico anticipato è riconosciuto nei confronti delle lavoratrici che entro il 31 dicembre 2018 abbiano maturato u’anzianità contributiva pari o superiore a trentacinque anni ed un’età anagrafica pari o superiore a 58 anni per le lavoratrici dipendenti e a 59 anni per le lavoratrici autonome.

Il Gruppo Opzione Donna: Le Escluse ritiene che tale provvedimento non sia la proroga di Opzione donna promessa dal Governo, ma un’altra misura. Il Gruppo, chiede, dunque, che il requisito “31 dicembre 2018” venga sostituito con “31 dicembre 2019”.

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