Vediamo insieme le ipotesi pensionistiche al vaglio dell’esecutivo da inserire come possibili provvedimenti della nuova manovra, che il governo si appresta a licenziare. Accantonata l’ipotesi di una riforma strutturale della previdenza, visto il problema delle risorse disponibili, si discute dei possibili interventi dedicati alle pensioni. Con le risorse a disposizione il ministro dell’Economia Giorgetti ribadisce che almeno nell’immediato non si possa procedere ad una modifica strutturale del sistema: “Nessuna riforma previdenziale tiene, nel medio e lungo periodo, con i numeri della natalità che vediamo oggi“.
Le possibili ipotesi sul tavolo!
Nel 2024 l’Anticipo pensionistico sociale (Ape) verrebbe prorogato di un anno con l’allargamento della platea dei beneficiari, come ad esempio i professionisti impegnati in attività gravose e usuranti. La Lega continua a rilanciare la sua proposta di quota 41, la possibilità di uscire dal lavoro anticipato con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica. La proposta di Forza Italia, punta al rafforzamento delle pensioni minime dopo il primo innalzamento a 600 euro.
Le possibili proroghe ed interventi!
Possibile il rinnovo di Quota 103, con una proroga di un anno dello strumento che consente di andare in pensione con almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi. Possibile un intervento su Opzione Donna, con l’estensione del beneficio che consente alle lavoratrici di ottenere la pensione a partire dai 60 anni di età, senza distinzioni legate al numero di figli o alla mansione ricoperta. Al vaglio anche l’ipotesi di potenziamento del contratto di espansione, che permette l’uscita anticipata, fermo restando che il datore di lavoro smetta di versare i contributi negli ultimi 3 anni.
