Pensioni anticipate: cosa attendersi dalla proroga di Opzione donna?

Le ultime novità sulla proroga di Opzione donna. Le dichiarazioni di Paola Viscovich.

Proroga di Opzione donna: l'analisi del Comitato Opzione Donna Social

“Il decreto legge contenente le attese misure sulle pensioni dovrebbe essere approvato in settimana, nel corso del prossimo Consiglio dei Ministri. Lo ha annunciato Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, specificando che lo slittamento è dovuto alla volontà di “fare le cose per bene”. “Abbiamo differito alla settimana prossima perché abbiamo acquisito anche il parere della Ragioneria“, ha chiarito.

Le ultime indiscrezioni sulla proroga di Opzione donna provengono dalla bozza del decreto legge, circolante in questi giorni. Il testo del provvedimento non è quello definitivo, ma fornisce delle indicazioni, con un discreto margine di precisione, sulla volontà del Governo in merito alla misura sperimentale per le pensioni al femminile.

Il testo, rimaneggiato rispetto alla prima versione, recita: “Il diritto al trattamento pensionistico anticipato è riconosciuto nei confronti delle lavoratrici che entro il 31 dicembre 2018 abbiano maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a  35 anni ed un’età anagrafica pari o superiore a 58 anni per le lavoratrici dipendenti e a 59 anni per le lavoratrici autonome secondo le regole di calcolo del sistema contributivo previste dal decreto legislativo del 30 aprile 1997, n. 180. Il predetto requisito di età anagrafica non è adeguato, agli incrementi alla speranza di vita, di cui all’articolo 12 del decreto legge 31 maggio 2010, n.78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio, n.122, e successive modificazioni”.

Il punto di Paola Viscovich

Paola Viscovich, amministratrice del gruppo “Opzione donna: Le escluse”, ha manifestato la propria delusione nel visionare i requisiti d’accesso indicati nella bozza del provvedimento. “Da fonti ufficiose apprendiamo che l’ultima bozza di decreto, a causa della famigerata precisazione: “… il predetto requisito di età anagrafico NON E’ ADEGUATO agli incrementi della speranza di vita …”, determini l’esclusione di tutte le donne nate dal 01 gennaio 1960 in poi“, ha affermato.

“Essendo il decreto emesso in data successiva al 31 dicembre 2018, ai 58 anni bisogna aggiungere 12 mesi di aspettativa di vita (7+5). E’ assolutamente necessario specificare meglio che i 58 anni NON SONO, e NON SARANNO, soggetti all’incremento dell’aspettativa di vita”, ha precisato Viscovich. “E’ estremamente doloroso assistere a questo teatrino sulla pelle delle donne che si vedono incluse e poi di nuovo escluse nel giro di poche ore”, ha rimarcato.

Le richieste del gruppo “Opzione donna: Le escluse”

“Questo gruppo è nato con l’obiettivo di estendere, intanto, la possibilità di fruire di Opzione Donna almeno fino alle nate entro maggio 61, in quanto già presenti nel contratto di GOVERNO e già con i requisiti prima dell’aumento. Quanto oltre, per quanto auspicabile, va, appunto, oltre! Di più. Noi andiamo a chiedere che la vera solidarietà si dimostra iniziando a chiedere assicurazione di imbarco, anche differito, delle meno anziane. In questo caso soggetti più deboli, in quanto a maggior rischio”, ha dichiarato l’amministratrice del gruppo “Opzione donna: Le escluse”.

Ribadiamo con forza la nostra richiesta di inclusione di tutte le donne nate dopo il 31 dicembre 1959 e restiamo in attesa di chiarimenti e/o SMENTITE da parte degli esponenti politici del Governo del Cambiamento“, ha precisato.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MyMagazine.news

Informazioni sull'autore