Pensioni anticipate: ci sarà una nuova proroga di Opzione donna?

Riforma delle pensioni e proroga di Opzione donna. Il punto di Paola Viscovich, amministratrice del Gruppo Opzione donna: Le Escluse.

Pensioni anticipate: escluse da Opzione donna le nate nel 1961

La misura per le pensioni anticipate al femminile conosciuta come Opzione donna è stata prorogata di un anno dalla Legge di Bilancio 2020, ma sono molte le donne che sperano in un’ulteriore proroga delle misura. Ne abbiamo discusso con Paola Viscovich, amministratrice del gruppo nato nel 16/10/2018 con l’obiettivo di ottenere la proroga di Opzione donna al 31/12/2019 con 58/59 anni di età e 35 di contributi: Opzione Donna: Le Escluse.

“La proroga di Opzione Donna al 31/12/2019 che abbiamo appena ottenuto ha sanato, di fatto, con un anno di ritardo, ciò che era stato impossibile per le donne, raggiungere lo scorso anno a causa dell’innalzamento dell’età anagrafica. Più in generale però abbiamo sempre sostenuto che Opzione Donna costituisce una indispensabile scialuppa di salvataggio, in assenza di un reale riordino della previdenza che tenga conto delle peculiarità del lavoro e della natura delle donne, assolutamente disattenzionate, per non dire bastonate, dalla legge Fornero”, ha dichiarato Viscovich.

Le ipotesi alternative ad Opzione donna

L’amministratrice del gruppo Opzione donna: Le Escluse ha commentato le ipotesi di flessibilità in uscita circolanti in questi giorni. “Spiace constatare, almeno dai rumors che circolano, che l’alternativa ad Opzione Donna potrebbe essere peggiore della stessa misura. Infatti 64 anni proposti per una donna, anche a prescindere dagli anni di contribuzione, rappresentano un limite, a nostro avviso, esagerato”, ha osservato Viscovich, per la quale: “Sarebbe più equo concedere alle donne un anno di contributi figurativi per ogni figlio, a valere, a secondo della fattispecie, anche sul requisito anagrafico, e non esclusivamente su quello contributivo”.

“Purtroppo quindi, se le novità dovessero essere quelle che circolano, riteniamo che Opzione Donna, nonostante la severa decurtazione dell’assegno che comporta, debba rimanere un’opzione anche per le donne che andranno via via a raggiungere i 58/59 anni d’età e i 35 di contributi”, ha concluso l’amministratrice del gruppo Opzione donna: Le Escluse”.

Opzione donna nel Settimo rapporto di Itinerari Previdenziali

Nel Settimo Rapporto sul Bilancio del Sistema Previdenziale Italiano “Andamenti finanziari e demografici delle pensioni e dell’assistenza per l’anno 2018″ a cura del Centro Studi e Ricerche di Itinerari Previdenziali vengono illustrati gli andamenti della spesa pensionistica, delle entrate contributive e dei saldi delle differenti gestioni pubbliche e privatizzate che compongono il sistema pensionistico obbligatorio del Paese. Nel dossier, a proposito di Opzione donna si legge: ” Opzione Donna limita l’accesso a chi ha maturato i requisiti previsti entro il 31 dicembre 2018 (anche se per tale platea sarà possibile fare domanda anche negli anni successivi) prevedendo tuttavia
una riduzione della pensione, calcolata totalmente con il metodo contributivo, pari in media al 33% circa; se si calcola l’onere nell’intero periodo di fruizione, il costo dell’anticipo è pareggiato dalla riduzione dell’importo, per cui non genera costi”.
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