Le ultime novità sulle pensioni vengono dall’Inps, che ha comunicato che le pensioni sono state adeguate alle regole del modulo perequativo in vigore per gli anni 2019-2021 a partire dalla mensilità di aprile 2019. Nel mese di giugno 2019 viene recuperata la differenza relativa al periodo gennaio-marzo 2019. L’Ente previdenziale ha fornito chiarimenti sul meccanismo della rivalutazione delle pensioni vigente, ai sensi dell’articolo 1, comma 260, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (Legge di Bilancio 2019), con la circolare n. 44/2019.
“Lo avevamo denunciato da tempo e ora ne abbiamo la certezza. Dopo averli definiti avari, il governo beffa ancora 5,5 milioni di pensionati, riprendendosi i soldi che hanno avuto in più di rivalutazione nei mesi di gennaio, febbraio e marzo, per un totale di 100 milioni. Ovviamente, il tutto avverrà subito dopo le elezioni europee. Fanno come e peggio degli altri”, ha dichiarato il segretario generale dello Spi Cgil, Ivan Pedretti, “Alla faccia del cambiamento . Il 1° giugno i pensionati saranno in migliaia alla manifestazione indetta dai sindacati in piazza San Giovanni, a Roma, anche per denunciare questo ennesimo danno nei loro confronti”, ha precisato il leader sindacale.
Gli anziani non sono un Bancomat
“Gli anziani non sono un Bancomat per il Governo, ma una risorsa per il Paese. Sono più di sei milioni i pensionati italiani che rischiano di non vedere adeguate le loro pensioni, molti dei quali già oggi pagano il doppio delle tasse della media europea e a giugno subiranno l’ennesimo prelievo forzoso”, ha dichiarato David Sassoli, Vice Presidente del Parlamento Europeo e candidato per il Partito Democratico alle prossime elezioni europee.
“Di Maio e Salvini annunciano di voler mettere le mani nelle tasche dei pensionati italiani con prelievi iniqui già il prossimo giugno. Dopo aver ipotecato il futuro dei giovani, con misure senza coperture certe con il Reddito di cittadinanza e Quota cento, ora si intende distruggere e modificare in peggio lo stato sociale, creando sempre più poveri nel nostro Paese e mettendo le mani nelle tasche dei pensionati .
Ritengo invece indispensabile garantire che insieme a nuove misure per la crescita economica in Europa vi sia un sistema che ‘aiuti’ e ‘protegga’ le persone e per questo ci candidiamo ad allargare il sistema di copertura sociale per tutte quelle fasce di cittadini, pensionati e lavoratori che ancora non hanno un dignitoso livello di protezione”, ha concluso Sassoli.
Rivalutazione delle pensioni
Nella seguente tabella si riepilogano, in base agli indici di perequazione stabiliti, le percentuali di aumento applicabili ai trattamenti pensionistici a decorrere dal 1° gennaio 2019, con le relative fasce di garanzia. Le fasce sono costruite in base all’importo del trattamento minimo mensile dell’anno 2018, pari a 507,42 euro. Le fasce di garanzia sono applicate quando, calcolando la perequazione con la percentuale della fascia, il risultato ottenuto è inferiore al limite della fascia precedente perequato. (Fonte: Inps)
Periodo | Fasce | Indice di perequazione | % aumento | Importo trattamenti |
Dal 1° gennaio 2019 |
Fino a 3 volte il TM | 100% | 1,1% | fino a € 1.522,26 |
Fascia di garanzia | oltre € 1.522,26 e fino a € 1.522,76
sono garantiti 1.539,00 |
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Oltre 3 e fino a 4 volte il TM | 97% | 1,067% | oltre € 1.522,26 e fino a € 2.029,68 | |
Fascia di garanzia | oltre € 2.029,68 e fino a € 2.034,10
sono garantiti € 2.051,34 |
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Oltre 4 e fino a 5 volte il TM | 77% | 0,847% | oltre € 2.029,68 e fino a € 2.537,10 | |
Fascia di garanzia | oltre € 2.537,10 e fino a € 2.544,04
sono garantiti € 2.558,59 |
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Oltre 5 e fino a 6 volte il TM | 52% | 0,572% | oltre € 2.537,10 e fino a € 3.044,52 | |
Fascia di garanzia | oltre € 3.044,52 e fino a € 3.046,19
sono garantiti € 3.061,93 |
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Oltre 6 e fino a 8 volte il TM | 47% | 0,517% | oltre € 3.044,52 e fino a € 4.059,36 | |
Fascia di garanzia | oltre € 4.059,36 e fino € 4.060,25
sono garantiti € 4.080,35 |
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Oltre 8 e fino a 9 volte il TM | 45% | 0,495% | oltre € 4.059,36 e fino a € 4.566,78 | |
Fascia di garanzia | oltre € 4.566,78 e fino a € 4.569,28
sono garantiti € 4.589,39 |
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Oltre 9 volte il TM | 40% | 0,44% | oltre € 4.569,28 |
Pensioni con Quota 100: numeri inferiori alle previsioni fatte dal Governo
Partendo dall’analisi dei dati relativi alle domande di pensione presentate per Quota 100 forniti dall’Inps, Daniela Barbaresi, segretaria generale della Cgil Marche, ha osservato che “si tratta di numeri inferiori alle previsioni fatte dal governo”. Sulla base del trend delle domande finora presentate e accolte a livello nazionale, la Cgil stima che nel triennio Quota 100 coinvolgerà solo un terzo delle persone previste dal governo. Le risorse impegnate saranno utilizzate solo in parte, come peraltro è già accaduto per altre misure come per l’Ape social, precoci, esodati, lavori usuranti, opzione donna.
“Si parla di Quota 100 ma chi non ha almeno 38 anni di contributi deve comunque aspettare la pensione di vecchiaia, e questo esclude soprattutto i lavoratori più deboli, che hanno meno contributi o carriere lavorative più discontinue, a partire dalle donne, come anche i dati confermano”, ha precisato Barbaresi . “Inoltre, Quota 100 rappresenta un ulteriore provvedimento a termine che non modifica in alcun modo la Legge Fornero e non affronta in maniera strutturale i nodi del sistema previdenziale”, ha aggiunto la sindacalista.