Pensioni 2019: blocco della rivalutazione e riduzione delle pensioni di importo elevato. In arrivo altri tagli?

Le ultime novità sulle pensioni 2019. Le osservazioni di Repetto e Cazzola sulle misure volute dal Governo. Aggiornamenti sugli esodati non salvaguardati.

Pensioni 2019: blocco della rivalutazione e riduzione delle pensioni di importo elevato. In arrivo altri tagli?

Fanno discutere la rivalutazione parziale delle pensioni, con il relativo conguaglio che partirà dal mese di giugno e la riduzione delle pensioni di importo elevato, le cosiddette “pensioni d’oro” che il Governo ha individuato nei trattamenti di importo complessivamente superiore a 100.000 euro su base annua.

“Molti “descamisados” gialloverdi si esaltano perchè a giugno saranno tagliate le “pensioni d’oro” e accusano la CGIL di raccontare le bugie e di nascondere la grande operazione di equità messa in atto dal “Governo del cambiamento”. Vediamo un po’ come stanno davvero le cose”, ha dichiarato Paola Repetto dello Spi Cgil di Genova.

Taglio alle pensioni d’oro: un atto di equità sociale?

“Punto primo: le pensioni superiori ai 100.000 euro lordi all’anno sono, in tutto, circa 24.000, cioè lo 0,15% del numero complessivo dei pensionati (16.000.000). Considerando un importo medio di 130.000 euro lordi all’anno (dato Sole 24 ore) e un contributo mensile di 197,21 euro (aliquota di riduzione: 15%, vedi circolare INPS n. 62 del 7/05/19) per 5 anni (il periodo per cui è previsto il contributo di solidarietà), il risparmio complessivo ammonta a 310 milioni di euro, arrotondati per eccesso, in 5 anni. 

Punto secondo: le pensioni superiori a 1522 euro lordi al mese, alle quali si applica non una riduzione sull’importo, ma la riduzione dell’adeguamento all’inflazione, sono invece 6.500.000.Il taglio all’indicizzazione, quindi, risulta in un risparmio complessivo di circa 3,5 miliardi di euro in 3 anni, circa 10 volte tanto di quanto risparmiato in 5 anni dal taglio delle pensioni altissime”, ha chiarito Repetto. “Che bell’esempio di equità sociale!  D’altra parte, è risaputo: meglio togliere poco a tanti piuttosto che tanto a pochi. Peccato che i tanti siano sempre i più poveri e i pochi siano sempre i più ricchi”, ha osservato l’esponente sindacale.

Cazzola: “La stangata arriverà su tutti gli italiani”

L’esperto di previdenza Giuliano Cazzola, in un’intervista rilasciata a “Il Giornale ” ha affermato che un futuro economico fosco attende gli italiani, non solo i pensionati, già a partire dalla Legge di Bilancio 2020. “Credo che la stangata arriverà su tutti gli italiani. Ma se il governo fosse davvero intenzionato a fregarsene delle regolare, dello spread, del deficit e del debito, i danni sarebbero ancora più gravi. Dall’euro non si può solo uscire. Si può anche trovarsi fuori, al freddo e a stridere i denti”, ha dichiarato.

Secondo Cazzola: “Le indicizzazioni sono il miglio modo per fare cassa in breve tempo agendo su una platea stabile e nota come quella della spesa pensionistica. Quel che è grave è la destinazione di queste risorse. Le pensioni vigenti vengono penalizzate in nome di una solidarietà forzosa con coloro che decideranno di avvalersi di quota 100 (in quanto i risparmi derivanti dalla nuova indicizzazione su 7 fasce retributive anziché le tre previste, concorrono in parte a finanziare quota 100 e le altre misure. Quanto al contributo di solidarietà, in un paese civile è il fisco a redistribuire il reddito. Chi ha un reddito lordo di 100mila euro (che diventano 52mila al netto) è l’1,1% dei contribuenti (inclusi i pensionati) e versa poco meno del 19% dell’Irpef. È da quel livello che parte, in crescita, il contributo di solidarietà per cinque anni”.

Esodati non salvaguardati: le ultime novità

Sembra non aver sortito gli effetti sperati l’incontro che si è tenuto ieri mattina tra una  rappresentanza degli esodati con il Dott.Fontana ed altri funzionari, per il  Ministero del Lavoro. I delegati presenti al tavolo hanno dichiarato che si è trattato di un “incontro ancora interlocutorio. Si è percepita una intenzione di trovare una soluzione, ma tempi e modi sono ancora da elaborare“.

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