Pensione anticipata, le misure in vigore per il 2023

Scopriamo insieme le varie misure di pensionamento anticipato e di flessibilità in uscita dal mondo del lavoro in vigore per il 2023-2024!

Pensione anticipata, le misure in vigore per il 2023-2024

Scopriamo insieme quali sono le forme di pensionamento anticipato in vigore per l’anno 2023. Si tratta di strumenti che consentono l’uscita anticipata dal mondo del lavoro, purché si posseggano determinati requisiti anagrafici e/o contributivi. Analizziamo insieme gli strumenti attualmente in vigore, ossia quota 103, l’Ape social, quota 41, opzione donna, pensione per i lavoratori precoci con 41 anni di contributi.

Quota 103, requisiti anagrafici, contributivi, scadenza.

L’anticipo pensionistico in vigore quest’anno è Quota 103 che consente l’accesso a 62 anni e 41 anni di contributi. Quota 103 rappresenta una misura introdotta in via sperimentale dal governo Draghi ed utilizzabile fino al termine dell’anno 2023. La somma dell’età e dei contributi da il valore di 103: si tratta di requisiti che devono essere maturati entro il 31 dicembre 2023. Si tratta di uno strumento di pensionamento anticipato che ricalca le orme dei precedenti basati sulle quote, ossia Quota 100 o Quota 102. Stiamo parlando di un sistema di flessibilità in uscita utilizzabile solo dai lavoratori nati in un certo anno. E’ possibile ottenere la pensione trascorsi tre mesi dalla maturazione dei requisiti, mentre per quel che riguarda i lavoratori dipendenti delle pubbliche amministrazioni i mesi passano a 6, e bisognerà attendere almeno il primo agosto 2023. La domanda è disponibile sul sito dell’Inps, oppure potrà essere inviata attraverso l’aiuto dei Caf autorizzati. Il tetto massimo per l’assegno pensionistico non potrà essere superiore a 5 volte il valore dell’assegno minimo (cioè a 2.818,7 euro).

Pensione anticipata con Ape social!

Sarà possibile accedere anche utilizzando l’Ape sociale. Tra i requisiti per accedere a tale forma di pensionamento anticipato ci sono: almeno 63 anni di età; almeno 30 anni di anzianità contributiva; per i lavoratori che svolgono le attività cd. gravose l’anzianità contributiva minima richiesta è di 36 anni, non essere titolari di alcuna pensione diretta. Le categorie che vi possono accedere sono solo: i lavoratori che svolgono mansioni gravose, gli invalidi civili almeno al 74 %, i lavoratori dipendenti in stato di disoccupazione che abbiano esaurito il trattamento di NASpI (o equivalente) e i caregiver.

Pensione per i lavoratori precoci.

Il servizio consente di andare in pensione con 41 anni di contribuzione, e di ottenere una prestazione economica erogata, a domanda, per i lavoratori che possono far valere 12 mesi di contribuzione effettiva antecedente al 19° anno di età (lavoratori precoci), e si trovano in determinate condizioni indicate dalla legge e perfezionano, entro il 31 dicembre 2026, 41 anni di contribuzione.

Devono altresì trovarsi in una delle seguenti condizioni: stato di disoccupazione; invalidità superiore o uguale al 74% accertata dalle competenti commissioni mediche per il riconoscimento dell’invalidità civile; assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ex art. 3, comma 3, legge 5 febbraio 1992, n. 104; hanno svolto attività particolarmente faticose e pesanti ai sensi del decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67; sono ricompresi tra le categorie di lavoratori dipendenti appartenenti a determinate categorie e hanno svolto l’attività lavorativa cd. gravosa per almeno sette anni negli ultimi 10 anni di attività lavorativa, ovvero, per almeno sei anni negli ultimi sette anni di attività lavorativa.

Per potervi accedere è necessario presentare una domanda di riconoscimento del beneficio entro il 1° marzo di ciascun anno e solo in caso di esito positivo, presentare la domanda di pensione anticipata. La domanda potrà essere inviata on line direttamente tramite il sito Inps, tramite i Caf, enti di patronato e intermediari dell’Istituto attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi, oppure il Contact center al numero 803 164.

Opzione donna, i nuovi requisiti previsti dalla legge di Bilancio 2023.

La cosiddetta pensione “Opzione donna” è un trattamento pensionistico calcolato secondo le regole di calcolo del sistema contributivo erogato a vantaggio delle lavoratrici dipendenti e autonome che hanno maturato i requisiti previsti dalla legge. Opzione donna è stata prorogata per tutto il 2023 a favore delle lavoratrici che abbiano maturato entro il 31 dicembre 2022, un’anzianità contributiva di almeno 35 anni ed un’età anagrafica di almeno anni 60, congiuntamente ad un ulteriore requisito soggettivo. A questi requisiti è previsto uno sconto di un anno per un figlio scendendo da 60 a 59 anni di età, di due anni per due o più figli, passando così da 59 a 58 anni di età.

Per poter accedere le donne devono rientrare in una di queste categorie: disabili con una percentuale minima del 74%; essere caregiver di congiunti conviventi fino al secondo grado con legge 104 art. 3 comma 3, da almeno 6 mesi; dipendenti o licenziate da aziende con aperto un tavolo di crisi il 1/1/2023, la riduzione di due anni nei confronti di questa tipologia di lavoratrici è a prescindere del numero dei figli.

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