Papa Francesco: “La festa del Corpus Domini fa rinnovare la gioia per questo dono del Signore, l’Eucaristia”

Domenica 23 giugno 2019 si celebrerà la festività del Corpus Domini. Papa Francesco celebrerà per l'occasione l'Angelus in Piazza San Pietro!

Papa Francesco: l'Angelus di domenica 1 marzo 2020 in Piazza San Pietro

Oggi, domenica 23 giugno 2019 si celebra la festività del Corpus Domini. Papa Francesco ha recitato per l’occasione l’Angelus in Piazza San Pietro! Domenica si celebra, quindi, una festività importante, quella del Corpus Domini, una delle feste più popolari e sentite della cristianità. Ma che cos’è il Corpus Domini? Quando è nata questa festa e perché? “L’Eucarestia è il cuore pulsante della Chiesa”, ha detto papa Francesco lo scorso anno in occasione della Messa celebrata ad Ostia. Cosa significa per i cristiani l’Eucarestia? A cosa serve e come cambia?

L’Angelus di oggi di Papa Francesco in Piazza San Pietro in occasione del Corpus Domini.

Nella puntata di “A Sua Immagine” in onda alle 10.30 su Rai 1 Lorena Bianchetti ne parlerà in studio con padre Raniero Cantalamessa, predicatore della casa pontificia, Federica Ancona, comunità Nuovi Orizzonti e suor Carla dell’Ordine delle suore adoratrici del Santissimo Sacramento. Come di consueto alle 10:55, dopo il notiziario di “A Sua Immagine” con Paolo Balduzzi, la linea passerà alla Santa Messa, sempre in diretta su Rai1: la celebrazione eucaristica verrà trasmessa dalla Cattedrale di Ancona. Regia di Simone Chiappetta, commento di Simona De Santis. Alle 12:00, come ogni domenica, verrà trasmesso l’Angelus recitato da Papa Francesco in piazza San Pietro.

Nell’Angelus odierno il Pontefice ci spiega: “Oggi, in Italia e in altre Nazioni, si celebra la solennità del Corpo e Sangue di Cristo, il Corpus Domini. Il Vangelo ci presenta l’episodio del miracolo dei pani che si svolge sulla riva del lago di Galilea. Gesù è intento a parlare a migliaia di persone, operando guarigioni. Sul far della sera, i discepoli si avvicinano al Signore e Gli dicono: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo». Anche i discepoli erano stanchi. Infatti erano in un luogo isolato, e la gente per comprare il cibo doveva camminare e andare nei villaggi. E Gesù vede questo e risponde: «Voi stessi date loro da mangiare». Queste parole provocano lo stupore dei discepoli. Non capivano, forse si sono anche arrabbiati, e rispondono: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente».

Invece, Gesù invita i suoi discepoli a compiere una vera conversione dalla logica del “ciascuno per sé” a quella della condivisione, incominciando da quel poco che la Provvidenza ci mette a disposizione. E subito mostra di aver bene chiaro quello che vuole fare. Dice loro: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Poi prende nelle sue mani i cinque pani e i due pesci, si rivolge al Padre celeste e pronuncia la preghiera di benedizione. Quindi, comincia a spezzare i pani, a dividere i pesci, e a darli ai discepoli, i quali li distribuiscono alla folla. E quel cibo non finisce, finché tutti ne hanno ricevuto a sazietà.

Questo miracolo – molto importante, tant’è vero che viene raccontato da tutti gli Evangelisti – manifesta la potenza del Messia e, nello stesso tempo, la sua compassione: Gesù ha compassione della gente. Quel gesto prodigioso non solo rimane come uno dei grandi segni della vita pubblica di Gesù, ma anticipa quello che sarà poi, alla fine, il memoriale del suo sacrificio, cioè l’Eucaristia, sacramento del suo Corpo e del suo Sangue donati per salvezza del mondo. L’Eucaristia è la sintesi di tutta l’esistenza di Gesù, che è stata un unico atto di amore al Padre e ai fratelli. Anche lì, come nel miracolo della moltiplicazione dei pani, Gesù prese il pane nelle sue mani, elevò al Padre la preghiera benedizione, spezzò il pane e lo diede ai discepoli; e lo stesso fece con il calice del vino. Ma in quel momento, alla vigilia della sua Passione, Egli volle lasciare in quel gesto il Testamento della nuova ed eterna Alleanza, memoriale perpetuo della sua Pasqua di morte e risurrezione».

Papa Francesco: “La festa del Corpus Domini ci invita a rinnovare la gioia per il dono del Signore che è l’Eucaristia!”

Prosegue il Pontefice: “La festa del Corpus Domini ci invita ogni anno a rinnovare lo stupore e la gioia per questo dono stupendo del Signore, che è l’Eucaristia. Accogliamolo con gratitudine, non in modo passivo, abitudinario. Non dobbiamo abituarci all’Eucaristia e andare a comunicarci come per abitudine: no! Ogni volta che noi ci accostiamo all’altare per ricevere l’Eucaristia, dobbiamo rinnovare davvero il nostro “amen” al Corpo di Cristo. Quando il sacerdote ci dice “il Corpo di Cristo”, noi diciamo “amen”: ma che sia un “amen” che viene dal cuore, convinto. È Gesù, è Gesù che mi ha salvato, è Gesù che viene a darmi la forza per vivere. È Gesù, Gesù vivo. Ma non dobbiamo abituarci: ogni volta come se fosse la prima comunione.

Espressione della fede eucaristica del popolo santo di Dio, sono le processioni con il Santissimo Sacramento, che in questa Solennità si svolgono dappertutto nella Chiesa Cattolica. Anch’io questa sera, nel quartiere romano di Casal Bertone, celebrerò la Messa, a cui seguirà la processione. Invito tutti a partecipare, anche spiritualmente, mediante la radio e la televisione. La Madonna ci aiuti a seguire con fede e amore Gesù che adoriamo nell’Eucaristia”, conclude il Pontefice.

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