Opzione Donna, la lettera di Paola Viscovich all’onorevole Walter Rizzetto

La vicenda relativa alla proroga di Opzione Donna sta facendo molto discutere. Ne abbiamo parlato con Paola Viscovich, del gruppo Opzione Donna: le escluse.

Opzione donna

La proroga di Opzione Donna, ed in particolare la modifica in peius dei requisiti per accedere a tale misura, sta accendendo gli animi e sta tenendo banco nelle ultime settimane. La misura, introdotta nel 2004 che ha consentito a tante lavoratrici di ottenere la pensione con requisiti anagrafici più favorevoli rispetto a quelli in vigore, rischia di diventare appannaggio di ben poche donne, con i requisiti sempre più stringenti via via introdotti. La nuova manovra finanziaria, che dovrà essere approvata entro il 31 dicembre 2023, è stata accompagnata da una serie di bozze, secondo le quali sarà confermata nella versione ristretta. Secondo le prime stime, la misura coprirà appena 2.200 uscite dal lavoro.

Un confronto sul tema Opzione Donna con Paola Viscovich.

Ne abbiamo parlato con Paola Viscovich, amministratrice del gruppo Opzione Donna: le escluse, che si è fatta portavoce come sempre delle istanze di migliaia di donne. La Viscovich si è detta profondamente rammaricata per il fatto che all’interno della bozza, al vaglio della Commissione lavoro alla Camera, i requisiti per accedere a tale misura siano diventanti via via più stringenti, al punto da rendere fruibile opzione donna a ben poche fasce di lavoratrici, ed in sostanza vanificando questo strumento, ancora di salvezza per tante donne nel corso degli anni.

I nuovi requisiti per accedere ad Opzione Donna.

Ricordiamo che per l’anno 2024 per accedere ad Opzione Donna a partire dai 61 anni di età, con 35 anni di contributi versati. Le donne che hanno figli potranno usufruire di una riduzione da uno a due anni: per chi ha un figlio il limite d’età è fissato a 60 anni, per le donne che ne hanno di più a 59 anni. Non basterà aver maturato i requisiti anagrafici e contributivi, ma vi potranno accedere le donne lavoratrici che si trovano in una delle seguenti condizioni: disabili con una percentuale minima del 74%; caregiver di congiunti conviventi fino al secondo grado con legge 104 art. 3 comma 3, da almeno 6 mesi; dipendenti o licenziate da aziende con aperto un tavolo di crisi il 1/1/2023.

L’impegno del gruppo Opzione donna: le escluse e del Movimento Opzione Donna.

La Viscovich, per il gruppo Opzione Donna: le escluse, insieme alle amministratrice del Movimento Opzione Donna Lucia Rispoli e Teresa Ginetta Caiazzo, nel corso di questo lunghissimo anno, non hanno mai smesso di credere che questa misura potesse ancora essere fondamentale per le donne, ed hanno partecipato compatte a tante manifestazioni, come quella del 19 gennaio 2023 davanti al MDL Roma, del 6 maggio Bologna con Cgil cisl e uil. Ed ancora del 13 maggio a Milano con Cgil Cisl Uil, del a 20 maggio Napoli con Cgil Cisl Uil, del 17 giugno del M5S Roma. Ultime quelle del 7 ottobre della Cgil Roma e dell’11 novembre del PD Roma.

Opzione donna, uno strumento di riconoscimento della dignità.

La Viscovich ci ha voluto affidare un’intensa lettera destinata all’attenzione dell’onorevole Walter Rizzetto, presidente della Commissione Lavoro alla Camera, pubblicata anche sulla pagina Facebook del gruppo. Si è fatta portavoce, ancora una volta, della rabbia e della disperazione di tante donne, per le quali Opzione Donna rappresenta ancora l’unica via percorribile per riaffermare una dignità, che dovrebbe essere un diritto acquisito e non il frutto di continue ed estenuanti battaglie.

I vari punti della lettera aperta all’onorevole Rizzetto.

Vediamo nel dettaglio i punti salienti del testo redatto dall’amministratrice del gruppo Opzione Donna: le escluse e rivolta al presidente della Commissione lavoro alla Camera: “Lettera aperta all’onorevole Walter Rizzetto. Egregio onorevole Walter Rizzetto. Le donne sono molto stanche, deluse, amareggiate e molto ma molto arrabbiate. Mi spiace se ricevi offese da qualcuno. Fermo restando che l’educazione è essenziale proverei a chiedermi perché le ricevi. Forse perché il tuo messaggio politico non è stato chiaro, o forse perchè la tua azione politica non è stata evidente e concreta. Sai avere sostenuto dal 2016 la proroga di opzione donna quando il tuo partito non era al governo richiamando la dignità delle donne e riconoscendo i loro bisogni e, ora che sei al governo, non sentire più la tua voce affermare le stesse cose con la stessa determinazione, forse può lasciare perplessi.

Il profondo senso di disperazione di tante donne senza alternativa.

La Viscovich, nella lunga e toccante lettera, ha espresso appieno, con espressioni forti ma profondamente realistiche, il malcontento ed il senso di disperazione di tante donne, che si trovano senza un’alternativa, molte delle quali non riescono neanche ad arrivare alla fine del mese ed a provvedere ai bisogni di prima necessità. Prosegue così: “Allora prova semplicemente a dire a tutte le donne che ti offendono e a quelle che ti chiedono senza offenderti cosa hai fatto dal settembre 2022 per consentire alle donne di andare in pensione. Dillo a quelle di 58/59 anni, poi a quelle di 60 anni e adesso a quelle di 61 anni con o senza figli, a quelle che curano i propri anziani senza avere la 104, a quelle che hanno un tumore al seno e non raggiungono il 74%, a quelle licenziate da aziende che non hanno rilevanza nazionale e quindi non avranno mai un tavolo di crisi.

Insomma alle 20.000 donne che il tuo partito l’anno scorso ha lasciato a casa con le 20.000 donne che lascerà a casa quest’anno. E tutto senza un’alternativa, anzi l’unica è la legge Fornero che volevate cancellare. Ecco forse ora puoi comprendere perchè le donne sono tanto arrabbiate e talvolta esagerano. Perchè sono disperate e molte di loro non riescono neanche a mettere insieme il pranzo con la cena“.

L’appello affinchè opzione donna torni ad essere ante LDB 2023!

In chiusura l’appello accorato all’onorevole Walter Rizzetto, affinchè la manovra venga modificata e opzione donna torni ad essere ante LDB 2023. A chiosa Paola Viscovich: “Noi ci auguriamo che in prossimità dell’arrivo della manovra in Commissione Lavoro alla Camera di cui tu sei Presidente, diversamente da quanto già successo lo scorso anno, questa volta ci aspettiamo una presa di posizione da parte tua, affinché la manovra venga modificata e opzione donna torni ad essere ante LDB 2023. Ti ringrazio per l’attenzione, e spero di avere tue notizie. Paola Viscovich Amministratore opzione donna Le Escluse”.

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