Le parole di Papa Francesco condivise in pieno dalla Meloni. Intanto si profila una class action?

Durante l'Angelus di ieri, il Pontefice ha voluto ricordare le vittime del naufragio di pochi giorni fa. Le parole del Papa sono condivise in pieno dalla Meloni.

Le parole di Papa Francesco condivise in pieno dalla Meloni. Intanto si profila una class action?

Durante l’Angelus trasmesso in diretta su Rai 1 da Piazza San Pietro, il Pontefice ha voluto ricordare le vittime del naufragio di pochi giorni fa. ”Esprimo ora il mio dolore per la tragedia avvenuta nelle acque di Cutro, presso Crotone, prego per numerose vittime del naufragio, per i loro familiari e per quanti sono sopravvissuti – ha rimarcato in modo accorato durante la preghiera dell’AngelusManifesto il mio apprezzamento e la mia gratitudine alla popolazione locali e alle istituzioni per la solidarietà e l’accoglienza verso questi nostri fratelli e sorelle”.

Le parole di Papa Francesco come monito per le istituzioni!

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha voluto fare sue e condividere sin da subito le parole del Pontefice, da considerare come un vero e proprio monito per le istituzioni: “Le parole del Santo Padre rappresentano un grande richiamo per tutte le Istituzioni. Come Governo le facciamo nostre, continuando a impiegare tutte le forze necessarie per combattere i trafficanti di esseri umani e fermare le morti in mare”, ha commentato su Facebook la Meloni.

Dal suo l’Anm, in un documento approvato dal Comitato direttivo centrale sul naufragio di Cutro, ha così rimarcato: ”Tutti, a cominciare dagli organi statali, hanno il dovere di adempiere agli obblighi di salvataggio in mare. L’obbligo è inderogabile e tutti ne debbono beneficiare, a prescindere dalla concreta possibilità dei singoli di restare in seguito sul territorio italiano legittimamente…Nessuna norma potrebbe mai imporre ad alcuno il dovere di non fuggire da Paesi dove la guerra o la miseria impediscono l’accesso a condizioni di vita dignitose”. L’Anm ha ribadito con forza: ”In qualsiasi circostanza venga sempre rispettato l’inderogabile obbligo di salvataggio, che è scolpito nella nostra Costituzione ancor prima che nelle convenzioni internazionali”.

Le possibili azioni legali dei parenti delle vittime!

Intanto, i parenti delle vittime potrebbero promuovere una class action contro l’Italia. Alcuni dei familiari si sono rivolti ad alcuni avvocati: l’assistenza legale è d’altra parte necessaria per poter contribuire all’inchiesta aperta dalla Procura. In ogni caso, dovrà essere accuratamente approfondito il capitolo soccorsi, per capire se siano stati tempestivi o se vi siano state delle responsabilità. Ad assistere gratuitamente i familiari delle vittime un pool di avvocati, tra cui Luigi Li Gotti, ex sottosegretario alla Giustizia, Vincenzo Cardone e Francesco Verri, cassazionisti esperti di Diritto penale internazionale.

In una nota hanno così sottolineato: “Siamo stati incaricati da numerosi familiari delle vittime del naufragio di rappresentarli nei due procedimenti penali iscritti dalla Procura della Repubblica di Crotone. Il primo ha già condotto all’arresto di alcuni presunti scafisti che rispondono dei reati di disastro colposo e omicidio colposo plurimo quale conseguenza della violazione dolosa delle leggi sull’immigrazione. Il secondo procedimento mira a raccogliere gli elementi per valutare se ci sono responsabilità per il mancato soccorso in mare“. 

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