Inapi e Damiano spingono per la salvaguardia dei 6.000 esodati esclusi

Le ultime novità sugli esodati non salvaguardati. Le dichiarazioni di Inapi, Damiano, Alboni del Comitato Esodati Licenziati e Cessati e Nannicini.

Inapi e Damiano spingono per la salvaguardia dei 6.000 esodati esclusi

Proseguono i tavoli di confronto tra il Governo ed i sindacati in vista della Legge di Bilancio 2020. Venerdì 11 ottobre si terrà un incontro sulle pensioni e gli interventi da inserire nella Manovra. Domenico Cosentino, Presidente del Patronato Inapi, si augura che le scelte che verranno operate “vadano in primis nella direzione di voler sanare storture importanti ancora vigenti nella Legge Fornero, che nonostante Quota 100, è bene dirlo senza ipocrisie, non è mai stata superata”. Il Patronato condivide le dichiarazioni del Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri su Quota 100: nonostante  si sia mostrata una misura costosa, con limiti importanti e non sia stata affatto la panacea per tanti lavoratori, oggi non può essere smontata prima della scadenza al 2021.

Gualtieri ha osservato che è “controproducente smontare costantemente quello che c’era prima soprattutto quando si sono determinati diritti acquisiti delle persone che andando in pensione hanno negoziato gli scivoli con le aziende, non è serio cambiare le regole di accesso”. “Allo stesso tempo, proprio partendo da tali assunzioni, non possiamo che dare pieno appoggio alle rivendicazioni degli esodati”, ha puntualizzato Cosentino, per il quale:” Non ci si può preoccupare di altre platee di lavoratori quando ancora non si è posto un rimedio conclusivo ad una categoria che vive nella disperazione da otto anni, il buon senso prevedrebbe in primis una chiusura definitiva del loro calvario previdenziale”.

Esodati non salvaguardati: la posizione di Inapi

“Chi più di questi 6.000 cittadini ancora esclusi da ogni salvaguardia, sa meglio cosa voglia dire vedere ledere un proprio diritto? Questi lavoratori, e fa specie ancora se ne discuta, hanno maturato gli stessi diritti degli altri 144.000 esodati già andati in pensione con le precedenti salvaguardie. Tutti purtroppo allo stesso modo hanno subito lo smantellamento delle regole di accesso alla pensione rappresentato dalla Legge Fornero. Per questa ragione la priorità assoluta nella prossima Legge di Bilancio deve essere la riapertura dell’Ottava Salvaguardia con l’estensione per tutte le categorie in essa contenute del requisito fino al 31/12/2021 a sanatoria degli ultimi 6.000 Esodati ancora in attesa, dopo otto lunghi anni, che venga risolto il loro paradossale dramma previdenziale”, ha sottolineato il Presidente del Patronato Inapi.

Damiano: “Subito una soluzione per gli esodati non salvaguardati”

Sempre in tema di pensioni Quota 100, anche il dirigente del Partito Democratico Cesare Damiano ritiene che la sperimentazione della misura debba essere portata alla sua conclusione naturale. “Non cambiamo le carte in tavola in corso d’opera. L’esperienza del Governo #Monti con la dolorosa creazione degli #esodati, dovrebbe averci insegnato qualcosa”, ha osservato Damiano.

“Se i cittadini devono aumentare la loro fiducia nei confronti della politica e delle leggi, non gliele possiamo cambiare sotto il naso. Soprattutto se queste leggi incidono sul futuro delle persone: mi licenzio perché utilizzo Quota 100, oppure non mi licenzio? Perché poi si diventa #disoccupati e senza #pensione, cioè nuovi poveri. Piuttosto, preoccupiamoci degli ultimi 6.000 esodati rimasti in trappola, ai quali va data subito una soluzione“, ha precisato l’esponente dem.

Le dichiarazioni di Nannicini

Ultime novità sul fronte esodati. Nel commentare il disegno di legge sulla flessibilità in uscita con primo firmatario il senatore del Pd Tommaso Nannicini, Elide Alboni, amministratrice del Comitato Esodati Licenziati e Cessati ha osservato in un post: “Manca una chiara presa di posizione per i 6000 esodati Ante Fornero. La questione la sai meglio tu di qualunque altro, è precisa e molti di loro sono in attesa della fine del loro calvario con la meritata eguaglianza ai 144mila prima di loro avendone identici requisiti per quanto, come dice bene Damiano in una sua intervista a Misiani, siano tuttora “stretti in bastoni e bastoncini…”.

Incoraggiante la risposta di Nannicini:”La questione è in discussione in Commissione Lavoro, speriamo di riuscire ad affrontarla nella prossima Legge di Bilancio per mettere, finalmente, la parola fine a questa triste vicenda”.

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